Dal 3 maggio al 19 ottobre

Roma come non l’abbiamo mai vista. A Caracalla le prospettive impossibili di Fabrizio Corni

Immaginare Roma. Le prospettive impossibili di Fabrizio Corni, allestimento alle Terme di Caracalla I Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
 

Francesca Grego

29/04/2025

Roma - Per figurarci com’erano all’origine le grandi architetture del passato oggi ricorriamo alla realtà virtuale. Ma c’è chi non ha bisogno che di un foglio di carta e di una matita. È il caso di Francesco Corni, artista, archeologo e divulgatore scomparso nel 2020, che ha dedicato la vita al disegno dell’archeologia. Dal 3 maggio al 19 ottobre le Terme di Caracalla gli rendono omaggio mettendo in mostra 60 opere sorprendenti, metà delle quali ancora inedite: una passeggiata tra passato e presente nella Città Eterna, dal Campidoglio al Foro Boario, e poi in luoghi simbolo come la Basilica Vaticana, colta nella sua evoluzione. Immagini attuali dei monumenti si affiancano alle ricostruzioni dell’epoca del loro massimo splendore, a sezioni spettacolari e a prospettive impossibili, che mostrano il Pantheon, il Foro Romano, la Basilica di Massenzio o i Mercati Traianei da punti di vista decisamente inconsueti. 

La mostra evidenzia “l’eccezionalità della figura di Corni come divulgatore che nasce da un favoloso talento grafico unito alla preparazione da archeologo e all’attività di disegnatore rilevatore negli scavi in varie località italiane ed estere”, spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma: “Basi solidissime che gli hanno permesso di restituire nelle sue tavole non solo la ricostruzione di iconici edifici, ma anche mirabolanti spaccati che rivelano gli interni e spiegano le tecniche costruttive antiche”. 

Nato a Modena nel 1952, a 15 anni Fabrizio Corni arriva a Roma in bicicletta da Torino dopo una settimana di viaggio, ricevendone un’impressione indelebile. Il disegno è il suo linguaggio favorito fin da bambino, quando si appassiona alle incisioni di Giovan Battista Piranesi e Gustave Doré. Negli scavi archeologici scoprirà la propria vocazione: usare il disegno per rendere comprensibili a tutti le ipotesi degli archeologi, creando immagini tridimensionali di monumenti e città antiche. Dal 1986 collaborerà con riviste come Bell’Italia e Bell’Europa nella valorizzazione dei beni culturali italiani ed europei. “Il suo talento più grande - spiega Elisabetta Corni, che ha curato la mostra con Mirella Serlorenzi - è la capacità di visione tridimensionale; la sua missione, quella di spiegare la realtà. Anche oggi, nell’era del digitale, il disegno fatto a mano ha un potere comunicativo molto forte e il disegno di Corni è una sintesi dinamica di molti elementi, che dà vita a scorci e prospettive che non sarebbero visibili in altro modo”. 

Nei suggestivi ambienti delle Terme di Caracalla Immaginare Roma. Le prospettive impossibili di Fabrizio Corni presenta l’Urbe come non l’abbiamo mai vista in disegni dal tratto nitido, quasi senza tempo: il Foro Olitorio, i Templi di Portuno ed Ercole, il grande cantiere del Colosseo, emblema della scienza ingegneristica romana, e le Terme di Diocleziano, catturate in una spettacolare veduta aerea contemporanea e al tempo del loro massimo splendore, fino alle Terme di Caracalla, tra gli ultimi disegni realizzati dall’artista prima della sua scomparsa. Un’eccezionale prospettiva impossibile restituisce lo spaccato degli attuali edifici del Ghetto con le colonne del Portico di Ottavia, per poi passare alle naumachie, antichi giochi d’acqua, e alla ricostruzione del Circo di Domiziano, l’attuale Piazza Navona. L’ultimo capitolo è dedicato alle trasformazioni del colle vaticano: un viaggio dal I secolo dopo Cristo, quando l’area era parte degli Horti di Agrippina, alla basilica costantiniana, quasi una fortezza costruita per custodire le spoglie di San Pietro, fino all’apoteosi barocca, con il colonnato del Bernini che si apre e abbraccia la Città Eterna, prima tappa di quel viaggio in bicicletta da cui tutto è iniziato. 

“Corni è stato un grande illustratore e ha dedicato il suo lavoro conclusivo a immaginare il volto di Roma imperiale”, spiega la co-curatrice e responsabile delle Terme di Caracalla Mirella Serlorenzi: “Tra gli ultimi disegni spiccano le Terme di Caracalla, di cui l’artista è riuscito a realizzare lo stato di fatto, ma purtroppo non la tavola ricostruttiva a causa della sua scomparsa. Il visitatore sarà protagonista di questo sogno, immergendosi negli antichi monumenti”.  

Oltre che negli spazi di Caracalla, i disegni di Corni sono ora racchiusi nel nuovo volume Roma, i luoghi del potere (Ink Line Edizioni), un viaggio lungo l’evoluzione dell’Urbe dall’antichità ad oggi, tra rovine e ricostruzioni, architettura e vita reale.