Gianni Del Bue. La Ricerca dei Sogni. Mostra Antologica 1970-2021
![Gianni Del Bue, Allegoria Gianni Del Bue, Allegoria](http://www.arte.it/foto/600x450/77/117983-quadro-allegoria-1-foto-per-weebly.jpg)
Gianni Del Bue, Allegoria
Dal 25 Giugno 2021 al 01 Agosto 2021
Alba | Cuneo
Luogo: Chiesa di San Domenico
Indirizzo: Via T. Calissano
Orari: lunedì - venerdì 10.00-12.00 | 15.30-18.30; sabato - domenica 10.00-12.00 | 15.00-19.00
Costo del biglietto: INGRESSO GRATUITO
E-Mail info: segreteria@cavalieridellelanghe.it
Sito ufficiale: http://www.cavalieridellelanghe.it
“La Ricerca dei Sogni” è un progetto che nasce dalla pluriennale amicizia tra l’Ordine dei Cavalieri delle Langhe e il grande maestro emiliano, Gianni Del Bue.
Omaggio doveroso in un luogo esclusivo per celebrare l’arte di un grande artista contemporaneo potragonista dell'arte italiana degli ultimi cinquant'anni.
Abbiamo accuratamente selezionato, in collaborazione con l’artista, circa 50 opere, di varie dimensioni, realizzate con la tecnica ad olio e acrilico. La scelta dell'opere si è basata sull’evoluzione del percorso artistico di Del Bue nel corso degli anni, dagli esordi astrattisti negli anni '70 al ritorno alla pittura figurativa con quella capacità tutta sua di rappresentare una realtà onirica.
Il nostro obiettivo è stato fin dall'inizio quello di allestire un’esposizione che fosse in grado di suscitare sensazioni profonde nell’animo dei visitatori, che introducesse delicatamente nel suo universo magico fatto di paesaggi sospesi e luoghi dello spirito, verso un’altra dimensione: la realtà trasognata e senza tempo di Gianni.
La rassegna punta, oltre ad omaggiare la carriera di un grandissimo interprete della nostra contemporaneità, anche ad incentivare la scoperta delle bellezze paesaggistiche, culturali ed architettoniche di Alba e dei paesi delle Langhe, al fine di promuovere l'afflusso turistico di qualità. Come è consuetudine fin dalla nostra costituzione associativa, elaboriamo progetti in cui la cultura deve essere la protagonista della scena ma non esclusiva. C’è sempre nei nostri progetti una tensione propositiva affinché la cultura sia accessibile a tutti e che al contempo possa costituire un volano per promuovere le eccellenze del nostro territorio.
Classe 1942 una vita dedicata all’arte, iniziata fin da bambino con gli insegnamenti del padre, pregevole maestro di trompe d’oeil. La sua pittura è influenzata dalle opere di Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, Paolo Uccello e soprattutto dal grande maestro Piero Della Francesca.
Trasferitosi da Reggio Emilia a Torino agli inizi degli anni Sessanta, attraversando nel decennio successivo un periodo astrattista influenzato dalle nuove tendenze informali d’oltre oceano. Iscritto alla corrente artistica “Nuova Pittura” tornerà nel corso degli anni Novanta al suo primo amore, la pittura figurativa ad olio, complice anche il suo trasferimento nelle Langhe. Qui Del Bue ritrova una pittura maggiormente legata alla natura e alle emozioni più profonde.
“Il pittore comprende che il labirintico paesaggio delle Langhe contiene già un suo progetto grafico, non necessita di una riduzione concettuale ma piuttosto di un disvelamento partendo dai valori della realtà”. Bene scrive Graziano Campanini nella biografia di Del Bue, individuando correttamente il suo rapporto con le colline di Langa a seguito del suo trasferimento a Farigliano in provincia di Cuneo.
Qui il maestro ritrova l’intimità di ambienti famigliari che popola di soggetti e animali fuori luogo, che creano un effetto straniante e disorientano il visitatore. Uomini e animali che con il tempo sono diventati la sua cifra stilistica come i saggi che tengono improbabili convegni immersi per metà nell'acqua, le oche bianche, i motociclisti tra i vigneti, le notti nevose, le mongolfiere, i gatti neri, le lucciole …
“Si tratta di un mondo che galleggia in una dimensione spazio-temporale sospesa, quasi metafisica, dove convivono aspetti moderni e suggestioni nostalgiche, echi culturali passati e questioni di stringente attualità: il tutto attivato da uno straniante filtro estetico che determina una tensione del tutto particolare all’incrocio fra realtà e favola”.
Così descrive mirabilmente l’opera di Gianni Del Bue, il critico d’arte Francesco Poli nell’introduzione critica al catalogo della mostra “Il magico quotidiano” allestita nel 2018 presso il Museo Civico Medievale di Bologna.
Questa mostra è stata possibile grazie al duro lavoro della Sezione Arte Moderna e Contemporanea dei Cavalieri delle Langhe coordinata da Ausilia Battaglia, alla collaborazione con l'Associazione Insieme di Cuneo, al principale sostegno e alla grande sensibilità della Fondazione CRC, al sostegno alle attività dei Cavalieri 2021 della Fondazione CRT e al contributo gratuito e disinteressato di tantissimi amici, associati e associazioni locali.
Si ringrazia la Commissione Europea, la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo.
Omaggio doveroso in un luogo esclusivo per celebrare l’arte di un grande artista contemporaneo potragonista dell'arte italiana degli ultimi cinquant'anni.
Abbiamo accuratamente selezionato, in collaborazione con l’artista, circa 50 opere, di varie dimensioni, realizzate con la tecnica ad olio e acrilico. La scelta dell'opere si è basata sull’evoluzione del percorso artistico di Del Bue nel corso degli anni, dagli esordi astrattisti negli anni '70 al ritorno alla pittura figurativa con quella capacità tutta sua di rappresentare una realtà onirica.
Il nostro obiettivo è stato fin dall'inizio quello di allestire un’esposizione che fosse in grado di suscitare sensazioni profonde nell’animo dei visitatori, che introducesse delicatamente nel suo universo magico fatto di paesaggi sospesi e luoghi dello spirito, verso un’altra dimensione: la realtà trasognata e senza tempo di Gianni.
La rassegna punta, oltre ad omaggiare la carriera di un grandissimo interprete della nostra contemporaneità, anche ad incentivare la scoperta delle bellezze paesaggistiche, culturali ed architettoniche di Alba e dei paesi delle Langhe, al fine di promuovere l'afflusso turistico di qualità. Come è consuetudine fin dalla nostra costituzione associativa, elaboriamo progetti in cui la cultura deve essere la protagonista della scena ma non esclusiva. C’è sempre nei nostri progetti una tensione propositiva affinché la cultura sia accessibile a tutti e che al contempo possa costituire un volano per promuovere le eccellenze del nostro territorio.
Classe 1942 una vita dedicata all’arte, iniziata fin da bambino con gli insegnamenti del padre, pregevole maestro di trompe d’oeil. La sua pittura è influenzata dalle opere di Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, Paolo Uccello e soprattutto dal grande maestro Piero Della Francesca.
Trasferitosi da Reggio Emilia a Torino agli inizi degli anni Sessanta, attraversando nel decennio successivo un periodo astrattista influenzato dalle nuove tendenze informali d’oltre oceano. Iscritto alla corrente artistica “Nuova Pittura” tornerà nel corso degli anni Novanta al suo primo amore, la pittura figurativa ad olio, complice anche il suo trasferimento nelle Langhe. Qui Del Bue ritrova una pittura maggiormente legata alla natura e alle emozioni più profonde.
“Il pittore comprende che il labirintico paesaggio delle Langhe contiene già un suo progetto grafico, non necessita di una riduzione concettuale ma piuttosto di un disvelamento partendo dai valori della realtà”. Bene scrive Graziano Campanini nella biografia di Del Bue, individuando correttamente il suo rapporto con le colline di Langa a seguito del suo trasferimento a Farigliano in provincia di Cuneo.
Qui il maestro ritrova l’intimità di ambienti famigliari che popola di soggetti e animali fuori luogo, che creano un effetto straniante e disorientano il visitatore. Uomini e animali che con il tempo sono diventati la sua cifra stilistica come i saggi che tengono improbabili convegni immersi per metà nell'acqua, le oche bianche, i motociclisti tra i vigneti, le notti nevose, le mongolfiere, i gatti neri, le lucciole …
“Si tratta di un mondo che galleggia in una dimensione spazio-temporale sospesa, quasi metafisica, dove convivono aspetti moderni e suggestioni nostalgiche, echi culturali passati e questioni di stringente attualità: il tutto attivato da uno straniante filtro estetico che determina una tensione del tutto particolare all’incrocio fra realtà e favola”.
Così descrive mirabilmente l’opera di Gianni Del Bue, il critico d’arte Francesco Poli nell’introduzione critica al catalogo della mostra “Il magico quotidiano” allestita nel 2018 presso il Museo Civico Medievale di Bologna.
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Si ringrazia la Commissione Europea, la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo.
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