Brescia Photos Festival - Al cinema
Dal 08 Marzo 2017 al 08 Luglio 2017
Brescia
Luogo: Nuovo Eden
Indirizzo: via Nino Bixio 9
Telefono per informazioni: +39 030.8379404
Sito ufficiale: http://bresciaphotofestival.it
In occasione della prima edizione del BRESCIA PHOTO FESTIVAL e delle mostre organizzate presso il Museo di Santa Giulia e Ma.Co.f. - Centro della fotografia italiana, il Nuovo Eden propone una rassegna dedicata ai grandi reporter, internazionali e italiani, che hanno fatto la storia della fotografia e del fotogiornalismo.
Esponenti della leggendaria Magnum Photos, fondata nel 1947, si alterneranno ad alcuni dei miti della fotografia italiana.
Con Magnum si percorrerà un viaggio di più` di sessantanni di storia, dal crollo delle Torri Gemelle di Steve McCurry al ritratto di Muhammad Ali di Thomas Hoepker; dalle proteste di Piazza Tienanmen fotografate da Stuart Franklin allera gloriosa dei Beatles raccontata dai ritratti di David Hurn fino agli scatti rubati di Nixon e Krusciov, Marilyn Monroe, Margaret Thatcher, Miles Davis.
Foto iconiche e tante storie, storie dei contatti tra i fotografi e i loro soggetti. Storie raccontate dalle foto stesse e dalla voce dei loro creatori. Centinaia di scatti che hanno preceduto o seguito limmagine scelta, che spesso fisserà un momento storico nella memoria collettiva.
Accanto ai racconti internazionali, le firme più celebri e acclamate del panorama fotografico italiano contemporaneo: da Basilico a Fontana, passando per Berengo Gardin e Scianna, raccontate in una serie di documentari per la regia di Giampiero d'Angeli. Poi un appuntamento speciale dedicato a Mario Dondero: la proiezione del documentario Calma e gesso di Marco Cruciani in occasione del Premio Dondero indetto da Ma.co.f. che verrà consegnato l8 luglio 2017. Racconti per immagini, racconti di immagini. La grande fotografia al cinema.
Mercoledì 8 marzo, ore 21
THOMAS HOEPKER MUHAMMAD ALI
Ha appena 24 anni ed è già una leggenda dello sport. Ha conquistato la cintura di campione mondiale dei pesi massimi di pugilato e lha difesa strenuamente, mettendo a tappeto un avversario granitico come Sonny Liston. È una figura di incredibile carisma, simbolo di rivalsa per unintera generazione; mette la sua fama a servizio di tenaci battaglie per lemancipazione e luguaglianza, diventando ben presto un campione in difesa dei diritti umani. Muhammad Ali è, nel 1966, luomo del momento. A evocare quei giorni il reporter tedesco Thomas Hoepker, autore con la propria Leica di una delle immagini simbolo del XX secolo. Ali guarda dritto in camera e sferra uno dei suoi portentosi diretti destri: il pugno si ferma a pochi millimetri dalla lente, restando impresso sulla pellicola con tutta la carica adrenalinica di uno strepitoso gesto sportivo.
GUY LE QUERREC MILES DAVIS
Sotto locchio attento della sua macchina fotografica sono passati tutti i più grandi. La regale Nina Simone e lincontenibile Ray Charles; il nodoso Bill Evans, piegato in pose surreali sulla tastiera del pianoforte e linafferrabile Herbie Hancock. Guy Le Querrec ha dedicato gran parte della sua vita professionale ai giganti del jazz: provando a carpirne lanima, lessenza, la spiritualità. Stabilendo una silenziosa e fortissima complicità con ognuno di loro. In particolare con Miles Davis. Sono scatti unici quelli raccolti dal fotografo francese, che cattura sulla propria pellicola smorfie e impressioni, la fatica e lestasi di un instancabile atleta della musica.
DAVID HURN THE BEATLES
Il fotografo che ha scattato una delle più storiche foto dei Beatles era più interessato a scattare foto alle orde di fans che li assediavano e li circondavano. Prevedendo se una foto del gruppo di Liverpool fosse più adatta per Vogue o per unaltra rivista, ritagliava inquadrature per un altro nuovo simbolo dellepoca: i fans appassionati e in deliro, insomma la Beatlesmania.
Una carriera che spazia dagli scenari di guerra in Ungheria, fino al festival dellIsola di White.
Un uomo appassionato che per prima cosa crede nelle fotografie e nel loro valore. La sua passione è stata poi la leva per risvegliare un fotografo dalla grande sensibilità e umanità.
Durata totale proiezioni: 90
Mercoledì 19 aprile, ore 21
GABRIELE BASILICO: LO SPAZIO, LA CITTA E IL PAESAGGIO CONTEMPORANEO
Documentario. 51
Da Milano alla Francia, da Beirut alla Silicon Valley, dal porto di Genova a Mosca, Gabriele Basilico ci spiega come la lentezza dello sguardo sia fondamentale per comprendere e dare un senso ai luoghi. Basilico racconta se stesso e il proprio lavoro, di come le sue fotografie mettano al centro lo spazio, senza pregiudizi.
FERDINANDO SCIANNA: LA DIMENSIONE LETTERARIA DELLA FOTOGRAFIA COME MEZZO PER RIFLETTERSI NEL MONDO
Documentario. 52
Nel film dedicato a Ferdinando Scianna, il fotografo scava nella camera oscura della memoria attraverso le sue stesse fotografie e ritorna in Sicilia, dove incontra e fotografa dopo ventanni la sua musa, la top model Marpessa. Scianna rivela come la fotografia non sia per lui soltanto un modo di vedere, ma anche di specchiarsi nel mondo, di sentire e di pensare la vita.
Mercoledì 17 maggio, ore 21
BRUCE GILDEN YAKUZA
Capelli impomatati, eleganti cappotti, pose esibite che ostentano arrogante sicurezza. Sigarette allangolo della bocca, smorfie da duri: sguardi sferzanti e taglienti, minacciosi. Liconografia è quella del classico mafioso, costruita con calcolo preciso. Quasi si trattasse di una farsa, del set di un film di Martin Scorsese. E invece è tutto vero. Il linguaggio del corpo comunica violenza, dramma. Ma anche la perversa ammirazione per modelli altri, lontani anni luce dalla propria cultura. Non siamo in uno sperduto paese della Sicilia e nemmeno tra le vie di Little Italy. Ma a Tokyo, nei meandri di una malavita tra le più sanguinarie al mondo.
Un cortocircuito documentato con straordinaria potenza dagli scatti di Bruce Gilden, che si sposta nel sottobosco di una società sommersa, che vive secondo regole che sfuggono alla morale comune.
ELLIOTT ERWITT NIXON/KRUSCIOV
Mosca, Sokolniki Park. È il 24 luglio 1959. Ad incontrarsi non sono solo due leader politici: ma due sistemi di pensiero, due filosofie, due idee di vita diametralmente opposti. Da un lato Richard Nixon, allepoca vice-presidente degli Stati Uniti, alfiere di una nazione lanciata nella fase del più espansivo e dirompente consumismo capitalista. Dallaltro Nikita Chruscëv, autorevole e autoritario leader dellUnione Sovietica, orgoglioso portabandiera del modello comunista.
La cornice è quella surreale, ma in fondo altamente significativa della National American Exhibition, tentativo di avvicinamento tra i due blocchi in forma di fiera campionaria.
Un evento che ha segnato in modo decisivo il fluire della Storia. E che si è trasformato in icona della contemporaneità grazie allocchio magico di Elliott Erwitt.
PETER MARLOW MARGARET THATCHER
È stata lunica donna ad aver ricoperto il ruolo di primo ministro della Gran Bretagna. Ha preso per mano il suo Paese in un momento di gravissima crisi economica e, dunque, in un periodo di forti tensioni sociali: ha tenuto la barra del timone a tutta dritta, con unautorevolezza che non ha mancato di trascendere nellautoritarismo. Carattere deciso, scelte difficili quelle assunte da Margaret Thatcher. La Lady di Ferro.
A raccontare il carattere di Margaret Thatcher è Peter Marlow che ha viaggiato in Giappone e negli Stati Uniti, in Francia e ai Caraibi. Ma il suo soggetto preferito resta lamata Gran Bretagna. Marlow è stato testimone delle battaglie dellIRA a Belfast e attento osservatore della quotidianità inglese, ma soprattutto discreto e intenso ritrattista degli inquilini del civico dieci di Downing Street.
Durata totale proiezioni: 90
Mercoledì 7 giugno, ore 21
FRANCO FONTANA: IL COLORE E LEMOZIONE COME MEZZI DI INTERPRETAZIONE E DI CONOSCENZA
Documentario. 43
Franco Fontana si racconta immergendosi nella città e nel paesaggio, che trasforma in spazio interiore dando alle forme, alla materia e alle ombre una forte potenza emotiva. Per lui il colore è sensazione filosofica, emozione, interpretazione e mezzo di conoscenza. Lasciando da parte ogni tentativo di narrazione e di descrizione, il suo lavoro mira a scuotere le abitudini mentali che rendono cieco il nostro sguardo.
GIANNI BERENGO GARDIN: I REPORTAGES E LE TRASFORMAZIONI DELLA NOSTRA SOCIETA
Documentario. 55
A partire dalla sua Venezia, Berengo Gardin rievoca i momenti vissuti e i suoi tanti reportage, come quelli sugli ospedali psichiatrici, il movimento del 1968, gli zingari. Da oltre cinquantanni, il fotografo racconta con sguardo onesto e partecipe la trasformazione del nostro Paese e della società contemporanea, sempre con profondo rispetto e mettendo sullo stesso piano locchio, il cuore e la mente.
Mercoledì 21 giugno, ore 21
STUART FRANKLIN PIAZZA TIENANMEN
Beirut, 1983. Sul fronte del terribile scontro militare tra lesercito israeliano e i guerriglieri dellOLP. Bruxelles, 1985. Tra i sopravvissuti della tragedia dello stadio Heysel. Honduras, 1986. Perso nella giungla, nei meandri di una sanguinosa guerra civile che procede senza esclusione di colpi. Non cè evento della Storia recente che non abbia conosciuto gli scatti di Stuart Franklin, tra i più grandi fotoreporter in attività.
Decine le immagini grazie alle quali Franklin ha consegnato alleternità fatti, volti, persone. Le più emozionanti risalgono senza dubbio alla primavera del 1989. La morte di Hu Yaobang, tra i più fermi sostenitori della necessità di rinnovamento del Partito Comunista Cinese, spinge centinaia di studenti, intellettuali e semplici operai a scendere per le strade di Pechino: la protesta gonfia a vista docchio, nella richiesta al regime di maggiori libertà.
Stuart Franklin è a Piazza Tienanmen. La concitazione di quei giorni è raccontata nel suo straordinario lavoro di documentazione.
ABBAS ATTAR RIVOLUZIONE IRANIANA
Non cè tensione internazionale, rivolta o movimento popolare che a partire dagli Anni Settanta non abbia documentato. Raccontando attraverso le sue straordinarie fotografie la guerra del Vietnam e la strenua battaglia contro lapartheid in Sud Africa, il dramma del Biafra e le tensioni in Irlanda del Nord. Quando gli animi si sono accesi nel suo Iran, teatro della rivoluzione khomeinista, non ha potuto fare a meno di imbracciare la reflex. E scattare.
Abbas Attar è stato lucido testimone della nascita del regime degli ayatollah, evento di portata globale.
Per Abbas il momento clou di quella confusa stagione è segnato dalloccupazione dellambasciata americana a Teheran, simbolo della contrapposizione tra il nascente regime islamista e le ingerenze dellOccidente nella politica dellarea mediorientale.
STEVE MCCURRY 11 SETTEMBRE
Steve McCurry, uno dei maestri più acclamati a livello internazionale, coglie il momento drammatico dove i destini della gente, e l'atmosfera della situazione, sono messi a fuoco. Racconterà agli spettatori come il fotografo riesce a trovare il punto di contatto fra lui e il soggetto, in particolar modo in rapporto alla vicenda dell11 settembre. Le immagini che realizza a Ground Zero sono un testamento per leroismo dei cittadini di New York, «Si sentiva afferma McCurry lorrore e subito, istintivamente ho capito che la nostra vita non sarebbe stata mai più la stessa».
Durata totale proiezioni: 90
Mercoledì 5 luglio, ore 21
CALMA E GESSO
Di Marco Curciani. Documentario. 130
Scorrono immagini di città, luoghi, donne e uomini, storie partigiane, storie incredibili, storie vere. Scorrono foto in bianco e nero e diapositive a colori. Scorrono strade e paesaggi.
Siamo in viaggio con uno dei grandi maestri del fotogiornalismo mondiale e il documentario è un tentativo di raccontare l'avventurosa storia del fotoreporter Mario Dondero attraverso il suo presente in continuo movimento. Un percorso di quasi cinque anni trascorsi al fianco del fotografo seguendo le sue ricerche, le sue mostre, inaugurazioni, conferenze, premiazioni, eventi vari e semplici passeggiate.
Da Corrado Stajano a Ermanno Rea, da Gianni Berengo Gardin a Uliano Lucas, da Vinicio Capossela a Don Andrea Gallo, in tanti nel film proveranno a raccontarcelo pieni di stima e grande amicizia, ma Mario è come sempre inafferrabile e sta già puntando verso una nuova meta con la sua Leica in spalla, perché sa benissimo che ci sarà sempre un prossimo futuro da non dimenticare.
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