Sara Bonaventura. Come se il colore stesse a guardarti
![Still di Sara Bonaventura, performer Annamaria Ajmone Still di Sara Bonaventura, performer Annamaria Ajmone](http://www.arte.it/foto/600x450/09/64729-Still-di-Sara-Bonaventura-performer-Annamaria-Ajmone.png)
Still di Sara Bonaventura, performer Annamaria Ajmone
Dal 30 Maggio 2017 al 24 Giugno 2017
Bologna
Luogo: Adiacenze
Indirizzo: Vicolo Spirito Santo 1/B
Orari: da martedì a sabato ore 11-13 / 16-20
Curatori: Ester Grossi
E-Mail info: info@adiacenze.it
Sito ufficiale: http://www.adiacenze.it
Martedì 30 maggio alle ore 19:30, Adiacenze inaugura la mostra “COME SE IL COLORE STESSE A GUARDARTI” di Sara Bonaventura, a cura di Ester Grossi.
Per questa occasione Sara Bonaventura, con la supervisione di Ester Grossi che per l’occasione dismette i panni dell’artista per vestire quelli della curatrice, parla di colore, di sensazioni date dall’immersione dello spettatore che diviene parte integrante delle opere presentate. Due sono i soggetti della mostra: il colore e l’uomo, due corpi in dialogo serrato formato da un do ut des di espressioni non verbali che possono essere alle volte disturbanti e alle volte concilianti, respingenti o inglobanti.
Due sono le opere presentate per i due ambienti espositivi. La mostra si apre con una videoinstallazione: un trittico che è la reinterpretazione site specific del video Traits Féminins realizzato in precedenza da Sara Bonaventura in collaborazione con la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone. Concept principale del video è di ibridare choreia e grafia, danza e grafia attraverso un processo di animazione. Durante la recente residenza a Signal Culture a Owego (NY), la Bonaventura ha lavorato sul video attraverso l’uso di cavi e manopole di modulazione, espandendone i significati possibili e rendendo preponderante la variabile cromatica. Nel seminterrato, la seconda opera alla quale si accede tramite una vera e propria immersione inside the rainbow.
L’invasione dei colori e la loro predominanza dell’installazione precedente in questa installazione ambientale si fa corpo assumendo la terza dimensione. Lo spettatore, invece, già precedentemente reso parte integrante dell’opera ma in maniera passiva, in questo caso ne viene letteralmente catturato e reso partecipe a 360° divenendone soggetto e coprotagonista insieme al colore, al movimento e alla spazialità tridimensionale.
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