Gregorio Botta. Breathe Out
Dal 01 Ottobre 2021 al 13 Novembre 2021
Bologna
Luogo: Galleria Studio G7
Indirizzo: Via Val D'Aposa 4A
Orari: da martedì a sabato, 15.30 - 19.30. Mattina, lunedì e festivi per appuntamento
Telefono per informazioni: +39 051 2960371
E-Mail info: info@galleriastudiog7.it
Sito ufficiale: http://www.galleriastudiog7.it
Breathe Out è il titolo della mostra di Gregorio Botta che inaugura la nuova stagione espositiva dello Studio G7.
Il progetto, con un testo di Marinella Paderni, si lega alla mostra personale Breathe in che apre il 29 settembre 2021 negli spazi dello Studio Trisorio, Napoli. Insieme, le due esposizioni intendono indagare la produzione recente dell’artista e si congiungono, formalmente, presentando le opere inedite dal ciclo Hölderlin Paradise.
Dopo le personali La forma dell’acqua, 2010, A cosa aspira l’acqua, 2017, e la recente mostra istituzionale Just Measuring Unconsciousness presentata negli spazi della Galleria Nazionale di Roma, 2020, “enspira”, breathe out, si articola in una esposizione dove l’atmosfera creata dalle opere è quella di un’aerea, misteriosa leggerezza, come se un soffio - un soffio vitale - le avesse ideate coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza poetica, anche grazie al riverbero di materiali quali il vetro, la cera, la carta di riso. L’espirazione è il momento del rilascio, dell’abbandono, dell’uscita dal sé; tutto parla di trasparenza, vuoto, sospensione e bellezza.
Attraverso una riflessione ancora più profonda ed esplicita che indaga le tematiche principali della sua ricerca, Botta affronta l’idea del vuoto, il senso di precarietà, la percezione di equilibrio stabile e instabile offrendo al visitatore un percorso che si “apre”, come ad essere un passaggio che deve essere compiuto.
Allo Studio G7 l’artista presenta due importanti installazioni inedite, realizzate appositamente per lo spazio, cui faranno eco opere di piccolo e medio formato disseminate nella galleria.
Gregorio Botta (Napoli, 1953) artista di adozione romana, studia all’Accademia di Belle Arti di Roma dove segue i corsi del grande maestro Scialoja. Una ricerca sull’encausto mette Botta in relazione con la cera, materia che segnerà a lungo il suo lavoro; l’arte di disegnare con la luce, con la trasparenza e la leggerezza gli permette di creare opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere e che si pongono al confine della visibilità. Si tratta di una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi sia nelle forme. Espone in Italia e all’estero; sue opere appartengono a collezioni pubbliche e private tra cui si ricordano Galleria Nazionale d’Arte Moderna, MAXXI, Macro, Roma; Palazzo delle Esposizioni, opera permanente, Roma; Madre, Napoli; Mart, Rovereto; Musma, Matera; European Community Bank, Francoforte; Philip Morris, New York.
Il progetto, con un testo di Marinella Paderni, si lega alla mostra personale Breathe in che apre il 29 settembre 2021 negli spazi dello Studio Trisorio, Napoli. Insieme, le due esposizioni intendono indagare la produzione recente dell’artista e si congiungono, formalmente, presentando le opere inedite dal ciclo Hölderlin Paradise.
Dopo le personali La forma dell’acqua, 2010, A cosa aspira l’acqua, 2017, e la recente mostra istituzionale Just Measuring Unconsciousness presentata negli spazi della Galleria Nazionale di Roma, 2020, “enspira”, breathe out, si articola in una esposizione dove l’atmosfera creata dalle opere è quella di un’aerea, misteriosa leggerezza, come se un soffio - un soffio vitale - le avesse ideate coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza poetica, anche grazie al riverbero di materiali quali il vetro, la cera, la carta di riso. L’espirazione è il momento del rilascio, dell’abbandono, dell’uscita dal sé; tutto parla di trasparenza, vuoto, sospensione e bellezza.
Attraverso una riflessione ancora più profonda ed esplicita che indaga le tematiche principali della sua ricerca, Botta affronta l’idea del vuoto, il senso di precarietà, la percezione di equilibrio stabile e instabile offrendo al visitatore un percorso che si “apre”, come ad essere un passaggio che deve essere compiuto.
Allo Studio G7 l’artista presenta due importanti installazioni inedite, realizzate appositamente per lo spazio, cui faranno eco opere di piccolo e medio formato disseminate nella galleria.
Gregorio Botta (Napoli, 1953) artista di adozione romana, studia all’Accademia di Belle Arti di Roma dove segue i corsi del grande maestro Scialoja. Una ricerca sull’encausto mette Botta in relazione con la cera, materia che segnerà a lungo il suo lavoro; l’arte di disegnare con la luce, con la trasparenza e la leggerezza gli permette di creare opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere e che si pongono al confine della visibilità. Si tratta di una ricerca di radicale essenzialità sia negli elementi sia nelle forme. Espone in Italia e all’estero; sue opere appartengono a collezioni pubbliche e private tra cui si ricordano Galleria Nazionale d’Arte Moderna, MAXXI, Macro, Roma; Palazzo delle Esposizioni, opera permanente, Roma; Madre, Napoli; Mart, Rovereto; Musma, Matera; European Community Bank, Francoforte; Philip Morris, New York.
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