Bergamo Arte Fiera 2013
Dal 11 Gennaio 2013 al 14 Gennaio 2013
Bergamo
Luogo: Fiera Nuova di Bergamo
Indirizzo: via Lunga
Orari: sabato e domenica 10-20; lunedì 10-13
Costo del biglietto: giornaliero € 10
Telefono per informazioni: +39 035 4592597/ 347 2556084
E-Mail info: info@bergamoartefiera.com
Sito ufficiale: http://www.bergamoartefiera.com
Dall’ 11 al 14 Gennaio 2013 si terrà BAF, la Fiera dell'arte contemporanea di Bergamo, giunta alla sua 9a edizione. Una kermesse brillante, raffinata e di qualità che occupa di diritto una posizione di rilievo tra le manifestazioni regine in Italia.
La fiera cresciuta e migliorata costantemente negli anni, nonostante la crisi, occupa stabilmente uno spazio di rilevo nel panorama delle fiere d’arte italiane. Manifestazione in continua crescita, Bergamo Arte Fiera ha guadagnato una posizione di leadership nel settore, diventando così l'evento di inizio anno che attrae sempre più collezionisti e curatori di istituzioni alla ricerca delle tendenze internazionali d'arte. A caratterizzare Bergamo Artefiera, un'esposizione delle più interessanti gallerie provenienti da tutto il mondo. La loro presenza conferma, quindi, il ruolo di Bergamo come città d'arte, pur essendo al di fuori delle tipiche mete come Bologna, Milano e Torino.
L’elenco comprende le gallerie più importanti che operano attualmente in Italia presenti agli appuntamenti nazionali ed internazionali affermati.. Le più di 80 Gallerie presenti, garantiscono un percorso di alta qualità dove accanto alle opere di artisti ormai “storicizzati” saranno esposte nuove proposte attentamente selezionate. La mostra si presenta come un insieme armonico, 6.500 mq senza divisioni in settori, in cui le articolazioni tematiche forniranno diverse opportunità per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e della produzione attuale
Concorso 'Sold Out': vinci un'opera d'arte'
Visto il grande successo che ha avuto in alcune importanti fiere italiane Approda a Bergamo Arte Fiera il concorso “Sold Out” pensato per stimolare l’attenta valutazione dell’offerta anche da un punto di vista dei prezzi non sempre proibitivi di una fiera d’arte.
Il concorso porterà all’estrazione a sorte di un’opera d’arte contemporanea fra tutti i visitatori, invitati a scegliere ciò che più gli aggrada fra le opere appositamente segnalate con un bollino (recante la scritta sold out)dalle gallerie,. In un momento di crisi un’ iniziativa come questa avvicina al mercato anche un pubblico non specializzato in un’ottica di arte accessibile. Per chi voglia realizzare il desiderio di possedere un ‘opera d’arte o per chi intenda mettere in piedi una collezione , puntando su artisti giovani ma di sicura prospettiva, proposti da alcune fra le gallerie del panorama nazionale.
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Mostre collaterali
Abitare la città
Le ricerche di Ugo La Pietra sullo spazio urbano
Ugo la Pietra nasce a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938. Si laurea in Architettura nel 1964 al Politecnico di Milano e, contemporaneamente si dedica a ricerche nelle arti visive e nella musica. Artista, architetto, designer e ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione, sviluppa dal 1962 un’attività tendente alla chiarificazione e definizione del rapporto “individuo-ambiente”. All’inizio di questo processo di lavoro realizza strumenti di conoscenza (modelli di comprensione) tendenti a trasformare il tradizionale rapporto “opera-spettatore”.
Opera dentro e fuori le discipline dichiarandosi sempre “ricercatore nelle arti visive”; artista anomalo e scomodo e quindi difficilmente classificabile. Con le sue ricerche dal 1960 ha attraversato diverse correnti artistiche ricerche che si concretizzarono nelle teorie del “Sistema disequilibrante”, un contributo originale e personale al design radicale europeo.
Si é fatto promotore di gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Gruppo Design Radicale, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Fabbrica di Comunicazione, Libero Laboratorio) e di attività espositive coinvolgendo un grandissimo numero di operatori (artisti, architetti, designers). Comunica le sue ricerche attraverso opere e mostre: invitato a realizzare ambienti sperimentali nel 1968 alla Triennale di Milano e nel 1972 al Museum of Modern Art di New York per la mostra “Italy New Domestic Landscape”, è stato anche curatore della Sezione Audiovisiva alla Triennale di Milano del 1981, della mostra “Cronografie” alla Biennale di Venezia del 1992, della Sezione “Naturale-Virtuale” alla Triennale di Milano del 1996. Ha diretto le riviste: In, Progettare Inpiù, Brera Flash, Fascicolo, Area, Abitare con Arte; ha diretto la rivista Artigianato tra Arte e Design.
E’ stato redattore di settore delle riviste Domus, D’ARS e AU. Vincitore del 1° premio al Festival del Cinema di Nancy nel 1975 e del Premio Compasso d’Oro nel 1979, del 2° Premio al Concorso per il Parco Urbano ex Manifattura Tabacchi a Bologna nel 1985 e selezionato per il 1° grado al Concorso per la ristrutturazione delle Colonne di S. Lorenzo a Milano. Dal 1985 ha organizzato mostre e seminari, portando la cultura del progetto all’interno di diverse aree artigiane, tra cui: mosaico di Spilimbergo, legno di Cantù, legno di Saluzzo, legno intersiato di Sorrento, alabastro di Volterra, mosaico di Ravenna, pietra leccese, pietra lavica siciliana, pietra d’Alcamo, ceramica di Faenza, di Deruta, di Caltagirone, di Vietri sul Mare, friulana, di Grottaglie, cristallo di Colle Val d’Elsa.
Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive in Gallerie d’Arte e Musei in Italia e all’estero dal 1962 ad oggi. Ha svolto attività didattica dal 1964 al 1974 nelle più importanti facoltà di architettura italiane Dal 1996 è docente del corso di “Design” all’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 1998 professore a contratto presso il corso di Laurea di Disegno Industriale al Politecnico di Milano (poi Politecnico del Design). Dal 2000 al 2005 dirige il Dipartimento "Progettazione Artistica per l’Impresa" all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha progettato oggetti e collezioni per varie aziende, tra cui: Poggi, Elam Busnelli (Alessi (Artemide Barovier e Toso (Cleto Munari , F.lli Boffi Gallotti e Radice Gruppo Bisazza Morelato e molti altri.
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L'immagine pensata
Percorsi italiani nella fotografia degli anni Settanta
a cura di Alberto Rigoni e Riccardo Zelatore
La fotografia intesa come linguaggio che interroga se stesso è il tema della collettiva “L’immagine pensata”, la mostra che la Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea propone a Bergamo Arte Fiera. Da venerdì 11 gennaio (ore 18.00) e per tutta la durata della manifestazione, sarà possibile conoscere le sperimentazioni che negli anni Settanta avvicinarono alla fotografia artisti italiani provenienti da strade anche molto lontane tra loro. Questi maestri scelsero di indagare anche il codice della fotografia, un territorio per alcuni del tutto inesplorato che si sarebbe poi rivelato un nuovo e potenzialmente inesauribile piano di sperimentazione.
«In campo fotografico gli artisti in questione hanno lasciato opere a volte poco conosciute, ma dall’alto valore sperimentale e linguistico – spiega Riccardo ZELATORE, Direttore della Fondazione Zappettini – che in alcuni casi hanno poi aperto la strada ad altre ricerche dal successo più acclarato. La Fondazione Zappettini, che da anni persegue proprio il fine ridare il giusto lustro ad ampie sezioni della storia dell’arte, prosegue con questa collettiva la collaborazione con Bergamo Arte Fiera, iniziata lo scorso anno con la mostra internazionale “Concetti di Pittura”, di cui questa è un ideale pendant». L’esposizione è accompagnata da un fascicolo a colori con un testo dei curatori Alberto RIGONI e Riccardo ZELATORE
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Pittori bergamaschi: Camillo Campana (1922 /1994)
"Un itinerario nell'arte irradiante tra felicità e dolore".
Prosegue anche per questa edizione, un evento dedicato ad un artista cittadino di particolare interesse. Camillo Campana è l’artista bergamasco selezionato dall’organizzazione. L’esposizione è una rassegna antologica composta da una ventina di opere realizzate dagli anni ’60 al 90. Camillo Campana è stato un artista, pittore e scultore italiano, vicino ai movimenti dell'espressionismo e dell'arte informale.
Camillo Campana vive la sua vita a Bergamo e ne rappresenta un'autoctona espressione artistica. In ogni caso non si estranea dal dibattito artistico e culturale italiano, prendendo anzi parte alla VI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, oltre che seguendo le gallerie di Milano e la periodica Biennale di Venezia. La pittura rappresenta per Campana la rappresentazione dell'esistenza di una sconvolgente corporeità cromatica, quale passionalità di irradiazioni provenienti dall'inconscio.
Le prime opere di Campana, tra gli anni quaranta e cinquanta, si richiamano all'espressionismo, in aperta polemica con verismo e realismo. Le sue raffigurazione di paesaggi e figure sono accentuate con colori sempre più vivaci. Campana deforma le figure attraverso macchie (taches) colorate, e introduce vibrazioni che riproducono le tensioni psicologiche dei soggetti.
Dagli anni sessanta si avvicina al movimento dell'arte informale. Nel 1961 conosce presso la galleria Lorenzelli di Bergamo lo svizzero Gérard Ernest Schneider, portatore di un espressionismo astratto ed informale, e trasforma la sua opera pittorica e grafica con cromìe smaglianti. Campana diviene sempre più ben disposto verso l'uso di tecniche inconsuete e nuovi materiali. Realizza composizioni in materie plastiche, collage con sovrastampe, composizioni in sottile tubolare al neon concentrandosi sempre più sul colore, anche grazie agli effetti fluorescenti garantiti dall'esposizione alla luce della lampada di Wood, fino a giungere negli anni ottanta ad opere caratterizzate da una forte irradiazione di colore.
La fiera cresciuta e migliorata costantemente negli anni, nonostante la crisi, occupa stabilmente uno spazio di rilevo nel panorama delle fiere d’arte italiane. Manifestazione in continua crescita, Bergamo Arte Fiera ha guadagnato una posizione di leadership nel settore, diventando così l'evento di inizio anno che attrae sempre più collezionisti e curatori di istituzioni alla ricerca delle tendenze internazionali d'arte. A caratterizzare Bergamo Artefiera, un'esposizione delle più interessanti gallerie provenienti da tutto il mondo. La loro presenza conferma, quindi, il ruolo di Bergamo come città d'arte, pur essendo al di fuori delle tipiche mete come Bologna, Milano e Torino.
L’elenco comprende le gallerie più importanti che operano attualmente in Italia presenti agli appuntamenti nazionali ed internazionali affermati.. Le più di 80 Gallerie presenti, garantiscono un percorso di alta qualità dove accanto alle opere di artisti ormai “storicizzati” saranno esposte nuove proposte attentamente selezionate. La mostra si presenta come un insieme armonico, 6.500 mq senza divisioni in settori, in cui le articolazioni tematiche forniranno diverse opportunità per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e della produzione attuale
Concorso 'Sold Out': vinci un'opera d'arte'
Visto il grande successo che ha avuto in alcune importanti fiere italiane Approda a Bergamo Arte Fiera il concorso “Sold Out” pensato per stimolare l’attenta valutazione dell’offerta anche da un punto di vista dei prezzi non sempre proibitivi di una fiera d’arte.
Il concorso porterà all’estrazione a sorte di un’opera d’arte contemporanea fra tutti i visitatori, invitati a scegliere ciò che più gli aggrada fra le opere appositamente segnalate con un bollino (recante la scritta sold out)dalle gallerie,. In un momento di crisi un’ iniziativa come questa avvicina al mercato anche un pubblico non specializzato in un’ottica di arte accessibile. Per chi voglia realizzare il desiderio di possedere un ‘opera d’arte o per chi intenda mettere in piedi una collezione , puntando su artisti giovani ma di sicura prospettiva, proposti da alcune fra le gallerie del panorama nazionale.
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Mostre collaterali
Abitare la città
Le ricerche di Ugo La Pietra sullo spazio urbano
Ugo la Pietra nasce a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938. Si laurea in Architettura nel 1964 al Politecnico di Milano e, contemporaneamente si dedica a ricerche nelle arti visive e nella musica. Artista, architetto, designer e ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione, sviluppa dal 1962 un’attività tendente alla chiarificazione e definizione del rapporto “individuo-ambiente”. All’inizio di questo processo di lavoro realizza strumenti di conoscenza (modelli di comprensione) tendenti a trasformare il tradizionale rapporto “opera-spettatore”.
Opera dentro e fuori le discipline dichiarandosi sempre “ricercatore nelle arti visive”; artista anomalo e scomodo e quindi difficilmente classificabile. Con le sue ricerche dal 1960 ha attraversato diverse correnti artistiche ricerche che si concretizzarono nelle teorie del “Sistema disequilibrante”, un contributo originale e personale al design radicale europeo.
Si é fatto promotore di gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Gruppo Design Radicale, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Fabbrica di Comunicazione, Libero Laboratorio) e di attività espositive coinvolgendo un grandissimo numero di operatori (artisti, architetti, designers). Comunica le sue ricerche attraverso opere e mostre: invitato a realizzare ambienti sperimentali nel 1968 alla Triennale di Milano e nel 1972 al Museum of Modern Art di New York per la mostra “Italy New Domestic Landscape”, è stato anche curatore della Sezione Audiovisiva alla Triennale di Milano del 1981, della mostra “Cronografie” alla Biennale di Venezia del 1992, della Sezione “Naturale-Virtuale” alla Triennale di Milano del 1996. Ha diretto le riviste: In, Progettare Inpiù, Brera Flash, Fascicolo, Area, Abitare con Arte; ha diretto la rivista Artigianato tra Arte e Design.
E’ stato redattore di settore delle riviste Domus, D’ARS e AU. Vincitore del 1° premio al Festival del Cinema di Nancy nel 1975 e del Premio Compasso d’Oro nel 1979, del 2° Premio al Concorso per il Parco Urbano ex Manifattura Tabacchi a Bologna nel 1985 e selezionato per il 1° grado al Concorso per la ristrutturazione delle Colonne di S. Lorenzo a Milano. Dal 1985 ha organizzato mostre e seminari, portando la cultura del progetto all’interno di diverse aree artigiane, tra cui: mosaico di Spilimbergo, legno di Cantù, legno di Saluzzo, legno intersiato di Sorrento, alabastro di Volterra, mosaico di Ravenna, pietra leccese, pietra lavica siciliana, pietra d’Alcamo, ceramica di Faenza, di Deruta, di Caltagirone, di Vietri sul Mare, friulana, di Grottaglie, cristallo di Colle Val d’Elsa.
Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive in Gallerie d’Arte e Musei in Italia e all’estero dal 1962 ad oggi. Ha svolto attività didattica dal 1964 al 1974 nelle più importanti facoltà di architettura italiane Dal 1996 è docente del corso di “Design” all’Accademia di Belle Arti di Brera e dal 1998 professore a contratto presso il corso di Laurea di Disegno Industriale al Politecnico di Milano (poi Politecnico del Design). Dal 2000 al 2005 dirige il Dipartimento "Progettazione Artistica per l’Impresa" all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha progettato oggetti e collezioni per varie aziende, tra cui: Poggi, Elam Busnelli (Alessi (Artemide Barovier e Toso (Cleto Munari , F.lli Boffi Gallotti e Radice Gruppo Bisazza Morelato e molti altri.
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L'immagine pensata
Percorsi italiani nella fotografia degli anni Settanta
a cura di Alberto Rigoni e Riccardo Zelatore
La fotografia intesa come linguaggio che interroga se stesso è il tema della collettiva “L’immagine pensata”, la mostra che la Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea propone a Bergamo Arte Fiera. Da venerdì 11 gennaio (ore 18.00) e per tutta la durata della manifestazione, sarà possibile conoscere le sperimentazioni che negli anni Settanta avvicinarono alla fotografia artisti italiani provenienti da strade anche molto lontane tra loro. Questi maestri scelsero di indagare anche il codice della fotografia, un territorio per alcuni del tutto inesplorato che si sarebbe poi rivelato un nuovo e potenzialmente inesauribile piano di sperimentazione.
«In campo fotografico gli artisti in questione hanno lasciato opere a volte poco conosciute, ma dall’alto valore sperimentale e linguistico – spiega Riccardo ZELATORE, Direttore della Fondazione Zappettini – che in alcuni casi hanno poi aperto la strada ad altre ricerche dal successo più acclarato. La Fondazione Zappettini, che da anni persegue proprio il fine ridare il giusto lustro ad ampie sezioni della storia dell’arte, prosegue con questa collettiva la collaborazione con Bergamo Arte Fiera, iniziata lo scorso anno con la mostra internazionale “Concetti di Pittura”, di cui questa è un ideale pendant». L’esposizione è accompagnata da un fascicolo a colori con un testo dei curatori Alberto RIGONI e Riccardo ZELATORE
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Pittori bergamaschi: Camillo Campana (1922 /1994)
"Un itinerario nell'arte irradiante tra felicità e dolore".
Prosegue anche per questa edizione, un evento dedicato ad un artista cittadino di particolare interesse. Camillo Campana è l’artista bergamasco selezionato dall’organizzazione. L’esposizione è una rassegna antologica composta da una ventina di opere realizzate dagli anni ’60 al 90. Camillo Campana è stato un artista, pittore e scultore italiano, vicino ai movimenti dell'espressionismo e dell'arte informale.
Camillo Campana vive la sua vita a Bergamo e ne rappresenta un'autoctona espressione artistica. In ogni caso non si estranea dal dibattito artistico e culturale italiano, prendendo anzi parte alla VI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma, oltre che seguendo le gallerie di Milano e la periodica Biennale di Venezia. La pittura rappresenta per Campana la rappresentazione dell'esistenza di una sconvolgente corporeità cromatica, quale passionalità di irradiazioni provenienti dall'inconscio.
Le prime opere di Campana, tra gli anni quaranta e cinquanta, si richiamano all'espressionismo, in aperta polemica con verismo e realismo. Le sue raffigurazione di paesaggi e figure sono accentuate con colori sempre più vivaci. Campana deforma le figure attraverso macchie (taches) colorate, e introduce vibrazioni che riproducono le tensioni psicologiche dei soggetti.
Dagli anni sessanta si avvicina al movimento dell'arte informale. Nel 1961 conosce presso la galleria Lorenzelli di Bergamo lo svizzero Gérard Ernest Schneider, portatore di un espressionismo astratto ed informale, e trasforma la sua opera pittorica e grafica con cromìe smaglianti. Campana diviene sempre più ben disposto verso l'uso di tecniche inconsuete e nuovi materiali. Realizza composizioni in materie plastiche, collage con sovrastampe, composizioni in sottile tubolare al neon concentrandosi sempre più sul colore, anche grazie agli effetti fluorescenti garantiti dall'esposizione alla luce della lampada di Wood, fino a giungere negli anni ottanta ad opere caratterizzate da una forte irradiazione di colore.
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