Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione
Dal 31 Marzo 2023 al 31 Maggio 2023
Trani | Bari
Luogo: Palazzo delle Arti Beltrani
Indirizzo: Via Beltrani 51
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 18.00
Curatori: Archivio Letizia Battaglia
Costo del biglietto: intero 8 euro, ridotto 5 euro
Telefono per informazioni: +39 0883500044
E-Mail info: info@palazzodelleartibeltrani.it
Sito ufficiale: http://www.palazzodelleartibeltrani.it
Dal 31 marzo al 31 maggio 2023 le opere di chi ha utilizzato la fotografia come denuncia e arma di ribellione. Trenta scatti in bianco e nero del periodo dal 1972 al 2003 provenienti dall’Archivio palermitano ‘Letizia Battaglia’.
Letizia Battaglia incarna in sè arte, impegno civile, partecipazione e passione. Trani la celebra ad un anno dalla sua scomparsa con una straordinaria mostra monografica che testimonia trent’anni di vita e società italiana.
“Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione”, fruibile dal 31 marzo al 31 maggio 2023 a Palazzo delle Arti Beltrani, è una carrellata di 30 scatti in bianco e nero che hanno segnato a fuoco la memoria visiva della storia del nostro Paese, passando dalla inconsapevole bellezza delle bambine dei quartieri poveri siciliani (uno su tutti ‘La bambina con il pallone del quartiere Cala di Palermo’) al volto di Pier Paolo Pasolini, ai morti per mano della mafia, tra cui Piersanti Mattarella, e poi, ancora, le processioni religiose, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino all’arresto del feroce boss Leoluca Bagarella.
Testimonianza vera, spesso crudele e cruenta, dell’appassionato impegno civile e politico di Letizia Battaglia che per trent’anni ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini che denunciano l’attività mafiosa nei coraggiosi reportage per il quotidiano «L’Ora» di Palermo, che l’ha eletta di fatto ad una delle prime fotoreporter italiane. La fama di Letizia Battaglia, nomen omen, è passata nel corso degli anni da una dimensione regionale a una nazionale e internazionale. Notorietà premiata, oltre che da numerosi riconoscimenti in tutto il mondo, anche dal New York Times che nel 2017 ha inserito la fotografa ottantaduenne tra le undici donne più influenti dell’anno, per l’impegno dimostrato come artista.
Il percorso espositivo tranese intende restituire l’intensità che caratterizza tutto il suo lavoro: dall’attività editoriale a quella teatrale e cinematografica, passando per l’affresco della Sicilia più povera e la denuncia dell’attività mafiosa, della miseria, del degrado ambientale, conseguenza della deriva morale e civile.
«Questa mostra, composta da immagini provenienti dall’Archivio Letizia Battaglia di Palermo e selezionate dai loro curatori Marta e Matteo Sollima, nipoti della fotografa, rappresenta un’occasione preziosa per conoscere l’artista Battaglia, divulgare la sua opera e celebrarla nel nostro territorio ad un anno dalla scomparsa – commenta Alessia Venditti, autrice con Andrea Laudisa dei testi che accompagnano l’esposizione. Battaglia è riconosciuta come una delle più grandi interpreti del Novecento e la fotografia, vocazione a tempo pieno, è stato lo strumento con cui ha rivelato la cruda realtà della mafia, del clientelismo e della povertà; celebri sono altresì i suoi ritratti, tra cui spicca la serie di fotografie scattate a Pasolini presso il Circolo Turati di Milano.
La mostra tranese e le foto per essa selezionate, che riguardano il periodo di produzione che va dal 1972 al 2003, hanno l’intento di svelare al pubblico il modo di intendere la fotografia di Letizia Battaglia come arma di ribellione e missione.
Il percorso espositivo è completato dalla proiezione del documentario di Francesco Raganato "Amore amaro” (2012), visibile durante la fruizione della mostra».
In occasione della preview della mostra per la stampa, con ingresso solo su invito, giovedì 30 marzo alle ore 18:30, Alessia Venditti presenterà l’opera della fotografa introducendo il progetto espositivo ideato con Marta e Matteo Sollima, curatori dell’archivio palermitano. Interverranno Niki Battaglia, direttore del Palazzo delle Arti Beltrani, e il sindaco della città di Trani, Amedeo Bottaro.
Il vernissage offrirà inoltre l’opportunità per presentare la nuova stagione artistica di Palazzo delle Arti Beltrani, centro e contenitore culturale polifunzionale della città di Trani.
Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo 1935. Alla fine degli anni Sessanta inizia a collaborare con il quotidiano “L'Ora" di Palermo, divenendo una delle prime donne fotoreporter in Italia. Nel 1971 si trasferisce a Milano e ne fotografa il fermento culturale. Tornata a Palermo, dirige dal 1974 al 1991 il team fotografico de "L'Ora" e fonda l'agenzia “Informazione Fotografica”.
Durante questo ventennio è una delle principali testimoni delle guerre di mafia: fotografa alcuni episodi significativi della storia repubblicana, gli omicidi e gli arresti. Sviluppa al contempo una sensibilità reportagistica verso donne e bambini le cui vite giacciono in una profondissima miseria.
Tra gli anni Settanta e Ottanta frequenta il corso di regia della scuola teatrale Teatés diretta da Michele Perriera e dirige spettacoli e laboratori teatrali all'ospedale psichiatrico di Palermo.
Il suo sguardo attento, rivolto alla cronaca, le vale il “Premio W. Eugene Smith” per la fotografia sociale, consegnatole a New York nel 1985: è la prima donna europea a riceverlo.
È inoltre cofondatrice insieme al suo compagno del tempo Franco Zecchin, del centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato”. Negli anni Novanta diventa assessore alla Vivibilità nella giunta di Leoluca Orlando ed è deputato regionale con "La Rete”. Nel 1992, stravolta dall'assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sente di non volere più fotografare i crimini mafiosi.
Successivamente fonda la rivista “Grande Vu”, la casa editrice "Le Edizioni della Battaglia" e "Mezzocielo", bimestrale ideato e realizzato da sole donne.
Nel 1999 a San Francisco viene premiata con il “Mother Jones Photography Lifetime Achievement Award” per la fotografia documentaristica, nel 2007 riceve il “Dr. Erich Salomon Award” dalla Deutsche Gesellaschaft für Photographie di Colonia e nel 2009 viene nuovamente premiata a New York con il “Cornell Capa Infinity Award”.
Letizia Battaglia viene segnalata per il Nobel per la Pace dal “Peace Women Across the Globe” ed è l'unica italiana inserita dal New York Times tra le undici donne più rappresentative del 2017. Nel novembre dello stesso anno fonda a Palermo il “Centro Internazionale di Fotografia” sito ai Cantieri Culturali della Zisa, presso il quale cura le mostre di Josef Koudelka, Susan Meiselas, Miron Zownir, Franco Zecchin e Weng Fen. Viene invitata a tenere incontri e seminari in musei, istituzioni, scuole e università in Italia e all’estero. Tra il 2020 e il 2021 racconta la storia della sua vita al suo amico regista Roberto Andò, il quale ne realizza un film in due puntate dal titolo “Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa” trasmessa in Italia su Rai 1 nel mese di maggio 2022.
Un anno prima della sua scomparsa, avvenuta nella casa di Palermo il 13 aprile 2022, fonda insieme ai nipoti Matteo e Marta Sollima l'Associazione "Archivio Letizia Battaglia”, che oggi ne cura e divulga l’opera e la memoria.
Letizia Battaglia incarna in sè arte, impegno civile, partecipazione e passione. Trani la celebra ad un anno dalla sua scomparsa con una straordinaria mostra monografica che testimonia trent’anni di vita e società italiana.
“Letizia Battaglia. Testimonianza e narrazione”, fruibile dal 31 marzo al 31 maggio 2023 a Palazzo delle Arti Beltrani, è una carrellata di 30 scatti in bianco e nero che hanno segnato a fuoco la memoria visiva della storia del nostro Paese, passando dalla inconsapevole bellezza delle bambine dei quartieri poveri siciliani (uno su tutti ‘La bambina con il pallone del quartiere Cala di Palermo’) al volto di Pier Paolo Pasolini, ai morti per mano della mafia, tra cui Piersanti Mattarella, e poi, ancora, le processioni religiose, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino all’arresto del feroce boss Leoluca Bagarella.
Testimonianza vera, spesso crudele e cruenta, dell’appassionato impegno civile e politico di Letizia Battaglia che per trent’anni ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini che denunciano l’attività mafiosa nei coraggiosi reportage per il quotidiano «L’Ora» di Palermo, che l’ha eletta di fatto ad una delle prime fotoreporter italiane. La fama di Letizia Battaglia, nomen omen, è passata nel corso degli anni da una dimensione regionale a una nazionale e internazionale. Notorietà premiata, oltre che da numerosi riconoscimenti in tutto il mondo, anche dal New York Times che nel 2017 ha inserito la fotografa ottantaduenne tra le undici donne più influenti dell’anno, per l’impegno dimostrato come artista.
Il percorso espositivo tranese intende restituire l’intensità che caratterizza tutto il suo lavoro: dall’attività editoriale a quella teatrale e cinematografica, passando per l’affresco della Sicilia più povera e la denuncia dell’attività mafiosa, della miseria, del degrado ambientale, conseguenza della deriva morale e civile.
«Questa mostra, composta da immagini provenienti dall’Archivio Letizia Battaglia di Palermo e selezionate dai loro curatori Marta e Matteo Sollima, nipoti della fotografa, rappresenta un’occasione preziosa per conoscere l’artista Battaglia, divulgare la sua opera e celebrarla nel nostro territorio ad un anno dalla scomparsa – commenta Alessia Venditti, autrice con Andrea Laudisa dei testi che accompagnano l’esposizione. Battaglia è riconosciuta come una delle più grandi interpreti del Novecento e la fotografia, vocazione a tempo pieno, è stato lo strumento con cui ha rivelato la cruda realtà della mafia, del clientelismo e della povertà; celebri sono altresì i suoi ritratti, tra cui spicca la serie di fotografie scattate a Pasolini presso il Circolo Turati di Milano.
La mostra tranese e le foto per essa selezionate, che riguardano il periodo di produzione che va dal 1972 al 2003, hanno l’intento di svelare al pubblico il modo di intendere la fotografia di Letizia Battaglia come arma di ribellione e missione.
Il percorso espositivo è completato dalla proiezione del documentario di Francesco Raganato "Amore amaro” (2012), visibile durante la fruizione della mostra».
In occasione della preview della mostra per la stampa, con ingresso solo su invito, giovedì 30 marzo alle ore 18:30, Alessia Venditti presenterà l’opera della fotografa introducendo il progetto espositivo ideato con Marta e Matteo Sollima, curatori dell’archivio palermitano. Interverranno Niki Battaglia, direttore del Palazzo delle Arti Beltrani, e il sindaco della città di Trani, Amedeo Bottaro.
Il vernissage offrirà inoltre l’opportunità per presentare la nuova stagione artistica di Palazzo delle Arti Beltrani, centro e contenitore culturale polifunzionale della città di Trani.
Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo 1935. Alla fine degli anni Sessanta inizia a collaborare con il quotidiano “L'Ora" di Palermo, divenendo una delle prime donne fotoreporter in Italia. Nel 1971 si trasferisce a Milano e ne fotografa il fermento culturale. Tornata a Palermo, dirige dal 1974 al 1991 il team fotografico de "L'Ora" e fonda l'agenzia “Informazione Fotografica”.
Durante questo ventennio è una delle principali testimoni delle guerre di mafia: fotografa alcuni episodi significativi della storia repubblicana, gli omicidi e gli arresti. Sviluppa al contempo una sensibilità reportagistica verso donne e bambini le cui vite giacciono in una profondissima miseria.
Tra gli anni Settanta e Ottanta frequenta il corso di regia della scuola teatrale Teatés diretta da Michele Perriera e dirige spettacoli e laboratori teatrali all'ospedale psichiatrico di Palermo.
Il suo sguardo attento, rivolto alla cronaca, le vale il “Premio W. Eugene Smith” per la fotografia sociale, consegnatole a New York nel 1985: è la prima donna europea a riceverlo.
È inoltre cofondatrice insieme al suo compagno del tempo Franco Zecchin, del centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato”. Negli anni Novanta diventa assessore alla Vivibilità nella giunta di Leoluca Orlando ed è deputato regionale con "La Rete”. Nel 1992, stravolta dall'assassinio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sente di non volere più fotografare i crimini mafiosi.
Successivamente fonda la rivista “Grande Vu”, la casa editrice "Le Edizioni della Battaglia" e "Mezzocielo", bimestrale ideato e realizzato da sole donne.
Nel 1999 a San Francisco viene premiata con il “Mother Jones Photography Lifetime Achievement Award” per la fotografia documentaristica, nel 2007 riceve il “Dr. Erich Salomon Award” dalla Deutsche Gesellaschaft für Photographie di Colonia e nel 2009 viene nuovamente premiata a New York con il “Cornell Capa Infinity Award”.
Letizia Battaglia viene segnalata per il Nobel per la Pace dal “Peace Women Across the Globe” ed è l'unica italiana inserita dal New York Times tra le undici donne più rappresentative del 2017. Nel novembre dello stesso anno fonda a Palermo il “Centro Internazionale di Fotografia” sito ai Cantieri Culturali della Zisa, presso il quale cura le mostre di Josef Koudelka, Susan Meiselas, Miron Zownir, Franco Zecchin e Weng Fen. Viene invitata a tenere incontri e seminari in musei, istituzioni, scuole e università in Italia e all’estero. Tra il 2020 e il 2021 racconta la storia della sua vita al suo amico regista Roberto Andò, il quale ne realizza un film in due puntate dal titolo “Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa” trasmessa in Italia su Rai 1 nel mese di maggio 2022.
Un anno prima della sua scomparsa, avvenuta nella casa di Palermo il 13 aprile 2022, fonda insieme ai nipoti Matteo e Marta Sollima l'Associazione "Archivio Letizia Battaglia”, che oggi ne cura e divulga l’opera e la memoria.
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