Chiara Gatto. Divoramenti
Dal 08 Ottobre 2014 al 09 Novembre 2014
Bari
Luogo: Galleria Formaquattro
Indirizzo: via Argiro 73
Orari: da lunedì a sabato 10-13 / 17-20; domenica su appuntamento
Curatori: Carmelo Cipriani
Enti promotori:
- Provincia di Bari
Telefono per informazioni: +39 080 5612271
E-Mail info: info@formaquattro.com
Sito ufficiale: http://www.formaquattro.com
Dopo il successo della tappa leccese, presso la Galleria Scaramuzza Arte Contemporanea, la prima personale della giovane e talentuosa artista Chiara Gatto si sposta a Bari, negli spazi della Galleria Formaquattro. La mostra costituisce la seconda tappa del progetto espositivo itinerante “Divoramenti”, la cui conclusione è prevista a Matera (dal 21 novembre all’8 dicembre), presso Momart Gallery, nuova realtà espositiva sorta nel cuore del Sasso Barisano. La rassegna, inoltre, costituisce l’esordio di un progetto più ampio, denominato “Accademia Italia”, con cui la Galleria Formaquattro s’impegna a valorizzare la ricerca di giovani talenti formatisi nelle Accademie di Belle Arti italiane.
Ecco come Carmelo Cipriani, curatore della mostra, descrive la ricerca dell’artista:
“Chiara Gatto accosta, senza remore né timori, realtà terrigna e derive psichiche. La sua ricerca sembra privilegiare la dimensione dell’inconscio e della superstizione, inscenando voli pindarici tra la superficie della forma e la profondità del contenuto. La sospensione del senso è per l’artista il fondamento poetico di una ricerca espressiva giocata sull’instabilità, intesa come condizione privilegiata per l’esplorazione del confine tra visibile e invisibile. Scenari tetri e figure fantasmatiche si corrispondono in una bipolarità oscura: non si comprende se siano gli ambienti il riflesso di una tristezza interiore dei protagonisti o, al contrario, siano questi ultimi a soffrire del male che affligge i luoghi che li ospitano. Le sue stanze costituiscono la giusta metafora di una società compromessa, estraniante e luttuosa. Mentre nelle pareti sembrano riverberarsi i dubbi e i drammi degli anonimi protagonisti, miseri supereroi, animali di carta e pesanti origami divengono i dominanti archetipi di un’esistenza folle.
Così come la tranquillità dello scenario domestico si piega di fronte ad un persistente senso d’inquietudine, la perfezione prospettica cede il passo a puerili assonometrie, non di rado sacrificate a saturazioni monotonali. La materia cromatica, ridotta a poche tinte, si stratifica e si compone per tasselli, dando forma ad una poetica ricerca dei luoghi fisici e memoriali, in avvicendamenti e sovrapposizioni emotive che si sono stratificate in corso d’opera. Atmosfere cupe ma vibranti di pathos, sono abitate da figure vampiresche o allucinate, ora spaventose ora estranianti; figure disarticolate entro spazi instabili, saturi nelle cromie e connotati da un vuoto esistenziale prima che materiale.
Il valore della pittura di Chiara risiede nella capacità d’indagare la soglia tra produzione “normale” e “psicotica”. La sua è un’umanità sconcertante, grottesca, carica di valenze emotive, che sembra interrogarci sulla possibilità di collegare tipologia fisica e stato di alterazione interiore. Mediante una sintassi iconica di disarmante semplicità l’artista ci coinvolge in teatrini folli, soggiogandoci. Il pensiero, apparentemente libero di spaziare, ne resta in realtà imprigionato. Ed è in quel momento che si perde la levità della visione e alla pura contemplazione segue l’amara riflessione”.
Chiara Gatto nasce a Bari nel 1990.Conseguita la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, si dedica con ingegno alla pittura giungendo alla formulazione di un repertorio figurativo d’indiscussa originalità, in cui si compendiano vigore espressionista e pratiche surrealiste. Da circa tre anni è impegnata in un’alacre attività espositiva. Nel 2012 inaugura la sezione “Previsioni” del Beluga Art Project Space di Rutigliano (BA), allestendo la doppia personale con Gianmaria Giannetti La Donna Elefante cerca sempre la verità elefante, a cura di Antonella Marino. Nel 2013 firma il quinto progetto “Wall in progress”, curato da Marilena di Tursi, presso la Galleria Bluorg di Bari. Nello stesso anno partecipa a numerose collettive: Ibridazione, al Beluga Art Project Space di Rutigliano (BA); Spiaggia Libera Anno Zero, a cura di Antonella Marino, allestita al Coco Beach Club di Cozze-Polignano nell’ambito del “Beluga Art Project”; I low art, presso la galleria Artcore di Bari; Santi Medici tra arte e medicina, a cura di Vito Caiati, a Bitonto, negli spazi del Torrione Angioino. Nel 2013 ha seguito il workshop internazionale di arte e design Vajkard in Slovenia. Nello stesso anno è tra gli artisti menzionati della X edizione del Premio Nazionale delle Arti. Nel 2014 ha partecipato con la galleria Formaquattro di Bari ad “Affordable Art Fair” di Milano.
Ecco come Carmelo Cipriani, curatore della mostra, descrive la ricerca dell’artista:
“Chiara Gatto accosta, senza remore né timori, realtà terrigna e derive psichiche. La sua ricerca sembra privilegiare la dimensione dell’inconscio e della superstizione, inscenando voli pindarici tra la superficie della forma e la profondità del contenuto. La sospensione del senso è per l’artista il fondamento poetico di una ricerca espressiva giocata sull’instabilità, intesa come condizione privilegiata per l’esplorazione del confine tra visibile e invisibile. Scenari tetri e figure fantasmatiche si corrispondono in una bipolarità oscura: non si comprende se siano gli ambienti il riflesso di una tristezza interiore dei protagonisti o, al contrario, siano questi ultimi a soffrire del male che affligge i luoghi che li ospitano. Le sue stanze costituiscono la giusta metafora di una società compromessa, estraniante e luttuosa. Mentre nelle pareti sembrano riverberarsi i dubbi e i drammi degli anonimi protagonisti, miseri supereroi, animali di carta e pesanti origami divengono i dominanti archetipi di un’esistenza folle.
Così come la tranquillità dello scenario domestico si piega di fronte ad un persistente senso d’inquietudine, la perfezione prospettica cede il passo a puerili assonometrie, non di rado sacrificate a saturazioni monotonali. La materia cromatica, ridotta a poche tinte, si stratifica e si compone per tasselli, dando forma ad una poetica ricerca dei luoghi fisici e memoriali, in avvicendamenti e sovrapposizioni emotive che si sono stratificate in corso d’opera. Atmosfere cupe ma vibranti di pathos, sono abitate da figure vampiresche o allucinate, ora spaventose ora estranianti; figure disarticolate entro spazi instabili, saturi nelle cromie e connotati da un vuoto esistenziale prima che materiale.
Il valore della pittura di Chiara risiede nella capacità d’indagare la soglia tra produzione “normale” e “psicotica”. La sua è un’umanità sconcertante, grottesca, carica di valenze emotive, che sembra interrogarci sulla possibilità di collegare tipologia fisica e stato di alterazione interiore. Mediante una sintassi iconica di disarmante semplicità l’artista ci coinvolge in teatrini folli, soggiogandoci. Il pensiero, apparentemente libero di spaziare, ne resta in realtà imprigionato. Ed è in quel momento che si perde la levità della visione e alla pura contemplazione segue l’amara riflessione”.
Chiara Gatto nasce a Bari nel 1990.Conseguita la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, si dedica con ingegno alla pittura giungendo alla formulazione di un repertorio figurativo d’indiscussa originalità, in cui si compendiano vigore espressionista e pratiche surrealiste. Da circa tre anni è impegnata in un’alacre attività espositiva. Nel 2012 inaugura la sezione “Previsioni” del Beluga Art Project Space di Rutigliano (BA), allestendo la doppia personale con Gianmaria Giannetti La Donna Elefante cerca sempre la verità elefante, a cura di Antonella Marino. Nel 2013 firma il quinto progetto “Wall in progress”, curato da Marilena di Tursi, presso la Galleria Bluorg di Bari. Nello stesso anno partecipa a numerose collettive: Ibridazione, al Beluga Art Project Space di Rutigliano (BA); Spiaggia Libera Anno Zero, a cura di Antonella Marino, allestita al Coco Beach Club di Cozze-Polignano nell’ambito del “Beluga Art Project”; I low art, presso la galleria Artcore di Bari; Santi Medici tra arte e medicina, a cura di Vito Caiati, a Bitonto, negli spazi del Torrione Angioino. Nel 2013 ha seguito il workshop internazionale di arte e design Vajkard in Slovenia. Nello stesso anno è tra gli artisti menzionati della X edizione del Premio Nazionale delle Arti. Nel 2014 ha partecipato con la galleria Formaquattro di Bari ad “Affordable Art Fair” di Milano.
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