Elio Libero Quintili. Un artista poliedrico tra Italia e Francia (1906-1988)
![Elio Libero Quintili, Villa Evette, 1979 Elio Libero Quintili, Villa Evette, 1979](http://www.arte.it/foto/600x450/2c/86177-E_L_Quintili_Villa_Evette_1979.jpg)
Elio Libero Quintili, Villa Evette, 1979
Dal 22 Dicembre 2018 al 25 Marzo 2019
Monte Vidon Corrado | Ascoli Piceno
Luogo: Centro Studi e Casa Museo Osvaldo Licini
Indirizzo: via Osvaldo Licini 5
Curatori: Nunzio Giustozzi, Lorenzo Quintili, Daniela Simoni
Enti promotori:
- Comune di Monte Vidon Corrado
- Centro Studi Osvaldo Licini
- Fondazione Cassa Di Risparmio di Fermo
- Patrocinio di Regione Marche e Comune di Ferm
Telefono per informazioni: +39 3349276790
E-Mail info: info@centrostudiosvaldolicini.it
Si inaugura sabato 22 dicembre alle 17.30 al teatro comunale di Monte Vidon Corrado la mostra “Elio Libero Quintili. Un artista poliedrico tra Italia e Francia (1906-1988)” allestita presso il Centro Studi e la Casa Museo Osvaldo Licini.
L’antologica, curata da Nunzio Giustozzi, Lorenzo Quintili - figlio dell’artista - e Daniela Simoni è organizzata dal Comune di Monte Vidon Corrado e dal Centro Studi Osvaldo Licini con il contributo della Fondazione Cassa Di Risparmio di Fermo e il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Fermo. Fermano di origine, dopo la formazione in ambiente romano, Quintili ha compiuto interessanti e diversificate esperienze sin dagli anni trenta a Parigi dove si è trasferito ed ha lungamente vissuto.
Figura poliedrica, versata sia nella pittura che nell’architettura, nella grafica pubblicitaria e nel design, l’artista rappresenta un esempio paradigmatico del respiro internazionale che la creatività marchigiana ha raggiunto in molti casi nel corso del XX secolo. In questo senso l’autore si pone sulle orme della vicenda biografica ed artistica di Licini, che ha conosciuto a Fermo agli inizi degli anni trenta, rimanendo affascinato dai suoi racconti sull’ambiente artistico parigino.
L’idea della mostra nasce dalla necessità di riprendere le ricerche e le riflessioni critiche sull’opera di Quintili che negli anni settanta e ottanta erano sfociate in alcune esposizioni in territorio marchigiano: basti ricordare quelle fermane del 1975 e dell’85 a cura di Luigi Dania e quella anconetana del 1987 a cura di Osvaldo Rossi cui si deve anche l’esauriente monografia del 1993.
“Il peggior nemico di un artista è la monotonia” ha scritto Quintili. Nelle sale del Centro Studi sono esposti i progetti di grafica, di design, di moda, di architettura e di arredamento, nella cantina della Casa Museo esempi significativi delle varie fasi e dei temi ricorrenti della sua produzione pittorica. Una sala è dedicata alla ricostruzione dell’interessante biografia fatta di incontri e collaborazioni eccellenti. Al termine del percorso si comprende come la monotonia non abbia fatto parte dell’esistenza di Quintili.
La mostra sarà aperta fino al 25 marzo il sabato e la domenica dalle 16.30 alle 19.
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