Raffaello Lucci. Litografiche
![Raffaello Lucci. Litografiche, Casa di Piero della Francesca, Sansepolcro Raffaello Lucci. Litografiche, Casa di Piero della Francesca, Sansepolcro](http://www.arte.it/foto/600x450/0a/119737-foto_2_-_dettaglio_mostra.jpg)
Raffaello Lucci. Litografiche, Casa di Piero della Francesca, Sansepolcro
Dal 07 Agosto 2021 al 15 Ottobre 2021
Sansepolcro | Arezzo
Luogo: Casa di Piero della Francesca
Indirizzo: Via Niccolò Aggiunti 71
Orari: venerdì 10,30-12,30; dal sabato alla domenica 10,30-12,30 / 14,30-17,30
Dopo il successo del 2020 con la personale “La luce del pensiero”, Raffaello Lucci torna a esporre nella Casa di Piero della Francesca di via Niccolò Aggiunti 71, a Sansepolcro (AR), con una nuova mostra dal titolo “Litografiche”.
L’esposizione ha aperto i battenti sabato 7 agosto senza inaugurazione ufficiali, a causa delle norme anti-Covid, e proseguirà fino al 15 ottobre 2021. Nella prima settimana di apertura sono state registrate molte presenze di turisti, che hanno lasciato commenti positivi per l’originalità del progetto.
La mostra, promossa dalla Fondazione Piero della Francesca,è formata da tredici calcografie bianche realizzate in doppia tiratura. Tredici opere sono esposte nelle pareti della casa natale del genio rinascimentale, incollate a tavole di legno con fondo blu. Le altre tredici vanno a formare un libro.
«Sono opere graffite, senza colori. Ci vedrete i vostri, se le guardate». Così Lucci introduce il visitatore a “Litografiche”, una serie in cui ogni lavoro presente richiede di essere “realizzato” da chi lo osserva, a partire dalla prima calcografia esposta, intitolata “I nomi delle cose”. «Si tratta di una pratica che impariamo a fare fin da piccoli – spiega l’autore. – Essa sottintende la comunicazione verbale, la costruzione e l’organizzazione della realtà dal punto di vista umano e, di conseguenza, l’interpretazione di quella stessa realtà».
In ogni opera l’artista aretino inserisce delle parole chiave per invitare l’osservatore a riflettere su se stesso e sul mondo che lo circonda, sul presente che vive, sul futuro che potrà costruire.
Con la nuova mostra Raffaello Lucci ribadisce ancora una volta il suo ruolo di primo piano nel panorama grafico nazionale. Non a caso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano, uno dei più importanti al mondo, conserva già una cinquantina di suoi lavori realizzati nel corso di una lunga carriera, che fin dagli anni Settanta ha portato l’artista a esporre in Italia e all’estero.
L’esposizione ha aperto i battenti sabato 7 agosto senza inaugurazione ufficiali, a causa delle norme anti-Covid, e proseguirà fino al 15 ottobre 2021. Nella prima settimana di apertura sono state registrate molte presenze di turisti, che hanno lasciato commenti positivi per l’originalità del progetto.
La mostra, promossa dalla Fondazione Piero della Francesca,è formata da tredici calcografie bianche realizzate in doppia tiratura. Tredici opere sono esposte nelle pareti della casa natale del genio rinascimentale, incollate a tavole di legno con fondo blu. Le altre tredici vanno a formare un libro.
«Sono opere graffite, senza colori. Ci vedrete i vostri, se le guardate». Così Lucci introduce il visitatore a “Litografiche”, una serie in cui ogni lavoro presente richiede di essere “realizzato” da chi lo osserva, a partire dalla prima calcografia esposta, intitolata “I nomi delle cose”. «Si tratta di una pratica che impariamo a fare fin da piccoli – spiega l’autore. – Essa sottintende la comunicazione verbale, la costruzione e l’organizzazione della realtà dal punto di vista umano e, di conseguenza, l’interpretazione di quella stessa realtà».
In ogni opera l’artista aretino inserisce delle parole chiave per invitare l’osservatore a riflettere su se stesso e sul mondo che lo circonda, sul presente che vive, sul futuro che potrà costruire.
Con la nuova mostra Raffaello Lucci ribadisce ancora una volta il suo ruolo di primo piano nel panorama grafico nazionale. Non a caso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano, uno dei più importanti al mondo, conserva già una cinquantina di suoi lavori realizzati nel corso di una lunga carriera, che fin dagli anni Settanta ha portato l’artista a esporre in Italia e all’estero.
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