Ispirazioni barocche ad Anversa
Rubenshuis, Peter Paul Rubens (1577-1640), Autoritratto | Foto: Paul Hermans, via Wikimedia Creative Commons
Tra le molte iniziative portate in città dalla poderosa ondata barocca sospinta da un vento di contemporaneità, da non perdere la mostra Baroque Book Design (dal 28 settembre al 6 gennaio 2019) al Plantin-Moretus, per ritrovarsi catapultati indietro nel tempo nel tempio della produzione tipografica cinquecentesca, attraverso un affascinante viaggio nella storia del libro in epoca barocca, tra testi, immagini e frontespizi secolari, come quelli realizzati da Pieter Paul Rubens, su commissione dello stesso Balthasar I Moretus per illustrare per i suoi nuovi volumi di preghiere.
Nella ex Chiesa di Sant’Agostino invece, oggi sconsacrata e sede di AMUZ, l’auditorium che organizza da un quarto di secolo il Festival Laus Polyphoniae dedicato alla musica antica, è possibile ammirare in via eccezionale (visibili al pubblico dal 3 settembre al 10 dicembre 2018, tutti i lunedì dalle 14 alle 20) le tre opere realizzate da Jan Fabre in occasione di Anversa barocca 2018, Rubens inspires. The Monastic Performance, The Mystic Contract e The Ecstatic Recording sono le tre pale d'altare concepite dal noto artista contemporaneo sulle orme di altrettanti capolavori barocchi commissionati nel 1628 a Pieter Paul Rubens, Jacob Jordaens e Antoon Van Dyck proprio dall’Ordine degli Agostiniani.
Sempre nell'ambito di Antwerp Baroque 2018. Rubens Inspires, alla Snijders&Rockox House l'esposizione Cokeryen (dal 28 settembre 2018 al 13 gennaio 2019), che vede protagoniste le fotografie di Tony Le Duc, il più importante fotografo culinario del Belgio, ispiratosi per l'occasione ad un raro libro di ricette del XVII secolo, accanto alle tele del pittore seicentesco Frans Snijders, noto per le sue nature morte, e ad altri grandi Maestri del tempo - da van Dyck a Brueghel il Vecchio, da Rubens a Brueghel il Giovane -, eleva il cibo a forma d'arte e fa rivivere la tradizione culinaria barocca ad Anversa evocandone i colori, i profumi, i sapori e persino i suoni, attraverso un composito e suggestivo allestimento multimediale.
Altro affascinante tributo allo Spirito del Barocco è quello di Baroque Burez, al MAS (dal 1° giugno 2018 al 31 marzo 2019), una trentina di scatti e installazioni sul tema del barocco del giovane artista fotografo Athos Burez, che, tra nature morte, ritratti, paesaggi e interni, propone i soggetti tipici del periodo trasfigurati da uno sguardo contemporaneo. Immagini comuni dal taglio surreale, che sembrano librare tra i due mondi, creano una visione completamente nuova e unica del Barocco.
Al M HKA - Museo di Arte Contemporanea, la mostra Sanguine | Bloedrood Luc Tuymans on Baroque (dal 1° giugno al 16 settembre) presenta invece una selezione dell’artista Luc Tuymans di opere barocche della Collezione del Royal Museum of Fine Arts messe a confronto con lavori di artisti contemporanei, da Rubens a Wim Delvoy, da Caravaggio a Kienholz.
Nella ex Chiesa di Sant’Agostino invece, oggi sconsacrata e sede di AMUZ, l’auditorium che organizza da un quarto di secolo il Festival Laus Polyphoniae dedicato alla musica antica, è possibile ammirare in via eccezionale (visibili al pubblico dal 3 settembre al 10 dicembre 2018, tutti i lunedì dalle 14 alle 20) le tre opere realizzate da Jan Fabre in occasione di Anversa barocca 2018, Rubens inspires. The Monastic Performance, The Mystic Contract e The Ecstatic Recording sono le tre pale d'altare concepite dal noto artista contemporaneo sulle orme di altrettanti capolavori barocchi commissionati nel 1628 a Pieter Paul Rubens, Jacob Jordaens e Antoon Van Dyck proprio dall’Ordine degli Agostiniani.
Sempre nell'ambito di Antwerp Baroque 2018. Rubens Inspires, alla Snijders&Rockox House l'esposizione Cokeryen (dal 28 settembre 2018 al 13 gennaio 2019), che vede protagoniste le fotografie di Tony Le Duc, il più importante fotografo culinario del Belgio, ispiratosi per l'occasione ad un raro libro di ricette del XVII secolo, accanto alle tele del pittore seicentesco Frans Snijders, noto per le sue nature morte, e ad altri grandi Maestri del tempo - da van Dyck a Brueghel il Vecchio, da Rubens a Brueghel il Giovane -, eleva il cibo a forma d'arte e fa rivivere la tradizione culinaria barocca ad Anversa evocandone i colori, i profumi, i sapori e persino i suoni, attraverso un composito e suggestivo allestimento multimediale.
Altro affascinante tributo allo Spirito del Barocco è quello di Baroque Burez, al MAS (dal 1° giugno 2018 al 31 marzo 2019), una trentina di scatti e installazioni sul tema del barocco del giovane artista fotografo Athos Burez, che, tra nature morte, ritratti, paesaggi e interni, propone i soggetti tipici del periodo trasfigurati da uno sguardo contemporaneo. Immagini comuni dal taglio surreale, che sembrano librare tra i due mondi, creano una visione completamente nuova e unica del Barocco.
Al M HKA - Museo di Arte Contemporanea, la mostra Sanguine | Bloedrood Luc Tuymans on Baroque (dal 1° giugno al 16 settembre) presenta invece una selezione dell’artista Luc Tuymans di opere barocche della Collezione del Royal Museum of Fine Arts messe a confronto con lavori di artisti contemporanei, da Rubens a Wim Delvoy, da Caravaggio a Kienholz.
Anche al Middelheim, il Museo open air di Anversa, con Experience Traps (dal 1° giugno al 30 settembre) il Barocco diventa fonte d’ispirazione per gli artisti di oggi, che enfatizzano il legame tra naturale e artificiale attraverso architetture, sculture e installazioni site-specific.
Al FOMU - Fotumesum, con Paul Kooiker. Studio (dal 29 giugno al 7 ottobre) l’artista di Rotterdam, noto per l’interpretazione di nudi del XX - XXI secolo, dà un volto contemporaneo alle opere di Rubens e Rembrandt attraverso la fotografia.
Il continuo rimando tra passato e presente si percepisce ovunque passeggiando per le strade della città, tra musei, curiosità e monumenti antichi di secoli, dalle memorie tardo-gotiche evocate dal suono del carillon del campanile della Cattedrale di Nostra Signora affacciata sul Grote Mark, alle preziose opere d'arte conservate a San Carlo Borromeo, la più antica chiesa barocca delle Fiandre, dalla Snijders&Rockox House fino alla Casa di Pieter Paul Rubens.
Ed è proprio al numero 9 di Wapperin, dimora di Rubens e famiglia dal 1630, che si coglie tuttora la presenza del Maestro, tra le tele, la cucina, la camera che ne accolse la stessa morte, sotto lo sguardo vivido del celebre Autoritratto, recentemente tornato alla Rubenshuis fresco di restauro dal Royal Institute for Cultural Heritage di Bruxelles, oltre il quale trapela l'esistenza di un uomo dai molti talenti, tra i quali non ultimo quello di architetto innamorato dell'Italia, come testimonia ad esempio il Pantheon semi circolare che Rubens costruì dentro la sua stessa casa.
Notizie
- Mondo - Al Museo Plantin Moretus dal 28 Settembre