Palermo: finalmente rinasce la cittadella liberty della cultura abbandonata al degrado

Castello della Zisa, Palermo
24/11/2012
Palermo - Cantieri culturali della Zisa: 55 mila metri quadri dedicati all'arte e alla cultura con decine di padiglioni delle ex officine Ducrot, alcuni dei quali già ristrutturati e destinati ad ospitare eventi, mostre, esposizioni, rassegne, un teatro di posa, un cinema con 500 posti, laboratori artistici e una scuola di cinema. Finora giacevano purtroppo in un desolante abbandono. “La più grande scommessa culturale della città di Palermo”, com’era stata definita all’epoca della nascita del progetto, lasciata nel degrado e nell’incuria.
Eppure quelli delle ex Officine Ducrot, situate alle spalle del Castello della Zisa con i loro capannoni, sono esempi preziosi di archeologia industriale: da queste fabbriche, ai tempi dell’Esposizione Universale di Palermo del 1891/92, uscivano mobili in stile Liberty tra i più belli d’Europa, disegnati dalla matita del celebre architetto palermitano Ernesto Basile, per andare ad arredare interni prestigiosi come quelli delle navi da crociera Florio e le sale di Montecitorio. L’ingegnere francese che gestiva le Officine nel 1930 aveva 2500 operai ed era quotato in Borsa. Poi un graduale declino e, negli anni Novanta, il recupero e il progetto di realizzazione di una cittadella della cultura. Dieci anni dopo alcuni eventi legati alla Conferenza ONU possono svolgersi qui. Poi di nuovo l’involuzione, che dura fino ai nostri giorni, nonostante le proteste dei cittadini.
Adesso arriva finalmente una buona notizia: nasce la Zac, Zisa arte contemporanea, una nuova area dedicata alla sperimentazione e curata in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti diPalermo, all’interno dei Cantieri culturali e precisamente nel padiglione Museo Euromediterraneo ristrutturato con i fondi Por.
Per lo spazio espositivo, che aprirà a breve, il prossimo 16 dicembre, è stato individuato un comitato scientifico, che sarà a costo zero, con i componenti che lavorano a titolo gratuito presieduto dall’assessore alla Cultura Francesco Giambrone e coordinato da Antonella Purpura, dirigente del Servizio musei e spazi espositivi.
Nicoletta Speltra
Eppure quelli delle ex Officine Ducrot, situate alle spalle del Castello della Zisa con i loro capannoni, sono esempi preziosi di archeologia industriale: da queste fabbriche, ai tempi dell’Esposizione Universale di Palermo del 1891/92, uscivano mobili in stile Liberty tra i più belli d’Europa, disegnati dalla matita del celebre architetto palermitano Ernesto Basile, per andare ad arredare interni prestigiosi come quelli delle navi da crociera Florio e le sale di Montecitorio. L’ingegnere francese che gestiva le Officine nel 1930 aveva 2500 operai ed era quotato in Borsa. Poi un graduale declino e, negli anni Novanta, il recupero e il progetto di realizzazione di una cittadella della cultura. Dieci anni dopo alcuni eventi legati alla Conferenza ONU possono svolgersi qui. Poi di nuovo l’involuzione, che dura fino ai nostri giorni, nonostante le proteste dei cittadini.
Adesso arriva finalmente una buona notizia: nasce la Zac, Zisa arte contemporanea, una nuova area dedicata alla sperimentazione e curata in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti diPalermo, all’interno dei Cantieri culturali e precisamente nel padiglione Museo Euromediterraneo ristrutturato con i fondi Por.
Per lo spazio espositivo, che aprirà a breve, il prossimo 16 dicembre, è stato individuato un comitato scientifico, che sarà a costo zero, con i componenti che lavorano a titolo gratuito presieduto dall’assessore alla Cultura Francesco Giambrone e coordinato da Antonella Purpura, dirigente del Servizio musei e spazi espositivi.
Nicoletta Speltra
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