Alessandro Imbriaco e Veronica Raimo. Static Drama
Dal 01 Aprile 2014 al 23 Maggio 2014
Milano
Luogo: Montrasio Arte
Indirizzo: via Portatenaglia 1
Orari: mar-ven 11-13 / 14-18
Telefono per informazioni: +39 02 878448
E-Mail info: hr@harlemroom.it
Sito ufficiale: http://www.harlemroom.it
Martedì 1 aprile ore 18.30, presso l’Harlem Room, inaugura la mostra Static Drama di Alessandro Imbriaco (Salerno, 1980).
Static Drama è un progetto di Alessandro Imbriaco (fotografo) con Veronica Raimo (scrittrice) realizzato nel 2010 a New York, durante la sua partecipazione alla residenza internazionale per artisti Harlem Studio Fellowhip by Montrasio Arte. Nelle fotografie Imbriaco ritrae diversi cortili privati nel momento del crepuscolo. Accuratamente messe in scena e teatralmente illuminate, queste immagini sottolineano la qualità fuori dal tempo della fase più scura del crepuscolo. I cortili deserti sono popolati solo dalle tracce di vita dei loro abitanti. Osservati come topoi letterari, gli ambienti sono rappresentati come stadi archetipici di possibili drammi domestici. Le immagini dei cortili si trasformano in cartoline sul dorso della quali si trovano alcuni messaggi scritti a mano dalla Raimo. Note frammentarie provenienti da un altrove, i testi sono allo stesso tempo intimi e distanti. Gli avvenimenti sembrano accadere e coinvolgere lo scrittore. Ma, come accade alle immagini di Imbriaco, l'atto stesso della rappresentazione attraverso il linguaggio crea un filtro e infonde inevitabilmente un senso di distanza.
Alessandro Imbriaco (Salerno 1980), ingegnere di formazione dal 2008 lavora come fotografo professionista interessandosi di insediamenti urbani e diversi modi di abitare. Negli anni ha ricevuto premi di grande prestigio tra cui: il premio Canon nel 2008 e il secondo posto nella sezione “Contemporary Issues Stories” al World Press Photo 2010, il Premio Pesaresi nel 2011; nel 2012 il Premio Ponchielli e l’European Publishers Award for Photography. Le sue fotografie sono state selezionate per Il Talent di Foam, il PHE Ojo de Pez, il Lumix Award, il Premio Atlante Italiano. Nel 2010 partecipa alla residenza per artisti Harlem Studio Fellowhip by Montrasio Arte a New York. I differenti progetti sono stati esposti in numerose collettive e personali in sedi prestigiose in Italia e all’estero tra cui: nel 2012, Rencontres de la Photographie de Arles e Hunter College di New York; nel 2011 Foam Museum, Amsterdam, Macro di Roma, Spazio Forma di Milano, Serrone della Villa Reale – Biennale Monza, Festival Circulation(s) – FetArt a Parigi. Dal 2008 fa parte di Reflexions Masterclass e nel 2011 è stato selezionato per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2012 è stato invitato all’Istanbul Design Biennial. Vive e lavora a Roma.
Veronica Raimo (Roma 1978) si è laureata in Lettere sul cinema della Germania divisa, ha vissuto a Berlino occupandosi di ricerca presso l’Università di Humboldt. Nel 2000 è stata selezionata per il Festival Romapoesia e per il Poetry Slam nazionale di Roma e nel 2004 per il Festival di poesia di Perugia. Ha pubblicato numerosi racconti su riviste e antologia, e un romanzo Il dolore secondo Matteo (Minimum fax 2007). Ha tradotto romanzi dall’inglese per diverse case editrici e collabora con “Rolling Stone”.
Static Drama è un progetto di Alessandro Imbriaco (fotografo) con Veronica Raimo (scrittrice) realizzato nel 2010 a New York, durante la sua partecipazione alla residenza internazionale per artisti Harlem Studio Fellowhip by Montrasio Arte. Nelle fotografie Imbriaco ritrae diversi cortili privati nel momento del crepuscolo. Accuratamente messe in scena e teatralmente illuminate, queste immagini sottolineano la qualità fuori dal tempo della fase più scura del crepuscolo. I cortili deserti sono popolati solo dalle tracce di vita dei loro abitanti. Osservati come topoi letterari, gli ambienti sono rappresentati come stadi archetipici di possibili drammi domestici. Le immagini dei cortili si trasformano in cartoline sul dorso della quali si trovano alcuni messaggi scritti a mano dalla Raimo. Note frammentarie provenienti da un altrove, i testi sono allo stesso tempo intimi e distanti. Gli avvenimenti sembrano accadere e coinvolgere lo scrittore. Ma, come accade alle immagini di Imbriaco, l'atto stesso della rappresentazione attraverso il linguaggio crea un filtro e infonde inevitabilmente un senso di distanza.
Alessandro Imbriaco (Salerno 1980), ingegnere di formazione dal 2008 lavora come fotografo professionista interessandosi di insediamenti urbani e diversi modi di abitare. Negli anni ha ricevuto premi di grande prestigio tra cui: il premio Canon nel 2008 e il secondo posto nella sezione “Contemporary Issues Stories” al World Press Photo 2010, il Premio Pesaresi nel 2011; nel 2012 il Premio Ponchielli e l’European Publishers Award for Photography. Le sue fotografie sono state selezionate per Il Talent di Foam, il PHE Ojo de Pez, il Lumix Award, il Premio Atlante Italiano. Nel 2010 partecipa alla residenza per artisti Harlem Studio Fellowhip by Montrasio Arte a New York. I differenti progetti sono stati esposti in numerose collettive e personali in sedi prestigiose in Italia e all’estero tra cui: nel 2012, Rencontres de la Photographie de Arles e Hunter College di New York; nel 2011 Foam Museum, Amsterdam, Macro di Roma, Spazio Forma di Milano, Serrone della Villa Reale – Biennale Monza, Festival Circulation(s) – FetArt a Parigi. Dal 2008 fa parte di Reflexions Masterclass e nel 2011 è stato selezionato per il Joop Swart Masterclass del World Press Photo. Nel 2012 è stato invitato all’Istanbul Design Biennial. Vive e lavora a Roma.
Veronica Raimo (Roma 1978) si è laureata in Lettere sul cinema della Germania divisa, ha vissuto a Berlino occupandosi di ricerca presso l’Università di Humboldt. Nel 2000 è stata selezionata per il Festival Romapoesia e per il Poetry Slam nazionale di Roma e nel 2004 per il Festival di poesia di Perugia. Ha pubblicato numerosi racconti su riviste e antologia, e un romanzo Il dolore secondo Matteo (Minimum fax 2007). Ha tradotto romanzi dall’inglese per diverse case editrici e collabora con “Rolling Stone”.
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