Su Rai 5 venerdì 27 marzo alle 21.15
La luce di Tiepolo in tv per il 250° anniversario
Giambattista Tiepolo, La Verità svelata dal Tempo, 1744 circa, Olio su tela, 338 x 251 cm, Musei Civici di Vicenza, Palazzo Chiericati
Samantha De Martin
27/03/2020
Esattamente 250 anni fa, il 27 marzo 1770, moriva a Madrid Giambattista Tiepolo “il vero mago della pittura” come lo definì un suo contemporaneo, “dappoiché le sue pitture sono una vera magia”. Una magia che potrebbe oggi rendere meno silenziose le nostre giornate e aiutarci a esorcizzare la paura regalandoci un’evasione nella bellezza.
Anche per questo, a 250 anni dalla morte dell’artista, nel giorno della sua scomparsa, Rai Cultura ha deciso di dedicare una serie di documentari in quattro episodi al maestro dei dipinti che ha celebrato con la sua pittura le glorie familiari dell’aristiocrazia veneziana ed europea popolandone le stanze di divinità dell’Olimpo ed eroi della Roma antica.
Giambattista Tiepolo, Il Giudizio di Salomone, 1726-1729, Affresco, 360 x 655 cm, Udine, Palazzo Patriarcale
La serie si intitola Gli abissi di Tiepolo e questa sera, venerdì 27 marzo, Rai Cinque trasmetterà un’anticipazione straordinaria di questa serie che andrà in onda per intero non appena l’attenuarsi della diffusione del coronavirus permetterà di terminarne le riprese. A guidarci alla scoperta del pittore che forse più di ogni altro ha saputo celebrare con la fantasia il trionfo della luce sarà Tomaso Montanari. Lo storico dell’arte ci accompagnerà alla scoperta della pittura di evasione del maestro, dal suo primo lavoro, a Massanzago, in provincia di Padova, fino all’ultimo capolavoro italiano della sua maturità, la volta del salone di Villa Pisani a Stra.
L’incanto del colore degli affreschi del Palazzo patriarcale di Udine e la leggerezza danzante delle sale di Palazzo Labia a Venezia - che vivono della stessa luce delle acque del Canal Grande - sono solo un’anticipazione di ciò che vedremo nelle quattro puntate de Gli abissi di Tiepolo.
Il delirio dell'artista, il suo abisso di luce ferma il corso della storia, lo contraddice, lo esorcizza, lo smentisce, accogliendoci ancora oggi in un eterno presente.
Basta allora lasciarsi guidare dall’eclettismo del “pittore universale”, dal maestro dei dipinti travolgenti, le ricche sinfonie cromatiche, e sognare con le sue soluzioni compositive inedite e travolgenti.
Leggi anche:
• Tiepolo: il miglior pittore di Venezia
• La luce sull'abisso: i 250 anni di Giambattista Tiepolo
Anche per questo, a 250 anni dalla morte dell’artista, nel giorno della sua scomparsa, Rai Cultura ha deciso di dedicare una serie di documentari in quattro episodi al maestro dei dipinti che ha celebrato con la sua pittura le glorie familiari dell’aristiocrazia veneziana ed europea popolandone le stanze di divinità dell’Olimpo ed eroi della Roma antica.
Giambattista Tiepolo, Il Giudizio di Salomone, 1726-1729, Affresco, 360 x 655 cm, Udine, Palazzo Patriarcale
La serie si intitola Gli abissi di Tiepolo e questa sera, venerdì 27 marzo, Rai Cinque trasmetterà un’anticipazione straordinaria di questa serie che andrà in onda per intero non appena l’attenuarsi della diffusione del coronavirus permetterà di terminarne le riprese. A guidarci alla scoperta del pittore che forse più di ogni altro ha saputo celebrare con la fantasia il trionfo della luce sarà Tomaso Montanari. Lo storico dell’arte ci accompagnerà alla scoperta della pittura di evasione del maestro, dal suo primo lavoro, a Massanzago, in provincia di Padova, fino all’ultimo capolavoro italiano della sua maturità, la volta del salone di Villa Pisani a Stra.
L’incanto del colore degli affreschi del Palazzo patriarcale di Udine e la leggerezza danzante delle sale di Palazzo Labia a Venezia - che vivono della stessa luce delle acque del Canal Grande - sono solo un’anticipazione di ciò che vedremo nelle quattro puntate de Gli abissi di Tiepolo.
Il delirio dell'artista, il suo abisso di luce ferma il corso della storia, lo contraddice, lo esorcizza, lo smentisce, accogliendoci ancora oggi in un eterno presente.
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