Stefania Catastini. Istruzioni Ovunque
Dal 22 Giugno 2014 al 30 Settembre 2014
San Miniato | Pisa
Luogo: 7047 Boutique Hotel design
Indirizzo: via San Goro 1
Orari: tutti i giorni 15-17
Curatori: Filippo Lotti, Roberto Milani
Enti promotori:
- Comune di San Miniato
Telefono per informazioni: +39 380 5191173
E-Mail info: info@7047.it
Sito ufficiale: http://www.7047.it/
Si inaugura domenica 22 giugno alle 18.30 nella splendida cornice del “7047 Boutique Hotel design” di San Miniato (pi) la mostra di pittura dell’artista Stefania Catastini dal titolo “Istruzioni Ovunque”, curata da Filippo Lotti e Roberto Milani.
In mostra dieci opere (100x200 cm) frutto di un progetto artistico sulla figura di Dante Alighieri.
Il progetto Dante nasce dalla commistione tra un viaggio ai Musei Vaticani, la lettura del libro “Inferno” di Dan Brown e lo studio della fisiognomica del volto del sommo poeta che la Catastini ha fatto nell’ultimo periodo.
“Dopo aver fotografato con immenso piacere le sculture di Adriano, Nettuno Giove e Claudio a Roma – spiega l’artista - ho cercato di individuare nell’ambito toscano quale potesse essere il volto che a me suscitava le emozioni più forti. Per una serie di sincronicità e coincidenze la scelta è caduta sul volto di Dante Alighieri.”
Sono iniziate così una serie di peregrinazioni per Firenze in cerca dei migliori scatti alle sculture del sommo poeta”.
“Sono giunta – continua la Catastini - alla realizzazione di una serie di bozzetti che avessero come priorità l’enfatizzazione e l’analisi di alcune caratteristiche del suo volto dove ogni individuo, a lui fisicamente somigliante, potesse trovare riflessa l'immagine di se stesso. La fisiognomica e le proporzioni sottolineano il profondo legame che esiste tra la morfologia del volto e i moti dell’anima come corpo e spirito non siano separati ma siano due aspetti dello stesso individuo, come vi sia una stretta corrispondenza tra gli elementi costitutivi dell’essere umano (microcosmo) e quelli dell’universo (macrocosmo).”
Stefania Catastini nasce a Fucecchio (Firenze) ma vive e lavora San Miniato (Pisa). Si laurea in architettura alla facoltà degli studi di Firenze ed inizia immediatamente ad operare nel campo dell’architettura contemporanea. Durante gli studi e nel periodo iniziale della professione la passione per la pittura è forte ma poco praticata, sporadicamente espone e partecipa a concorsi artistici. È solo nel 2008 che inizia il suo vero e proprio percorso pittorico che va ad affiancarsi a quello architettonico. È un percorso che concentra la sua ricerca sull’indagine del volto.
“Stefania Catastini – dice Filippo Lotti – ha sempre lavorato per progetti. Anche in ambito artistico, intendo. Non è il pittore che si mette di fronte ad una tela “nuda” e vi tira fuori il dipinto. Lei ha bisogno di obiettivi, stimoli, idee. Ha bisogno del confronto-scontro, prima di tutto con se stessa e con il suo incessante flusso di idee. Un’esigenza di fare, raccontare, oggi ancor di più, in questo suo periodo di “rinascita” artistica ed esistenziale.
Nella suo annoso e incessante lavoro di scavo sul volto, ormai leitmotiv della sua iconica pittura, Stefania Catastini non poteva non confrontarsi con quello di uno dei personaggi più profondi espressi dal nostro pianeta nella sua millenaria storia: Dante Alighieri.
Quello del sommo poeta è un volto che racchiude in sé tutta la grandezza dell'uomo e andando a scandagliarlo, Stefania compie un'operazione di archeologia psicologica.”
“Scrivere di Stefania Catastini non è facile – scrive, appunto, Roberto Milani. Il suo impegno e la sua ricerca sono importanti, colti. Nulla è lasciato al caso. A tutto c’è una spiegazione, un senso logico, un legame forte fra genio ed intelletto.
Anche la tecnica, innovativa e personale, frutto di esperimenti e scoperte, quesiti e soluzioni, è particolarmente efficace ma rischia di passare in secondo piano visto la persuasiva ricerca che mette in atto”.
Una mostra tutta da scoprire in un ambiente bellissimo, il ”7047 Boutique Hotel design”, una struttura ricettiva immensa nella campagna sanminiatese, completamente recuperata da un casale degli anni ’60 per opera della stessa Catastini.
Un luogo magico dove arte e architettura trovano un piacevole connubio. Un luogo in cui le opere di questa mostra sono inserite negli ambienti “vivibili”, come installazioni.
Per l’occasione è stato editato anche un catalogo con testi di Filippo Lotti, Roberto Milani, Paolo Posarelli e della stessa Catastini.
In mostra dieci opere (100x200 cm) frutto di un progetto artistico sulla figura di Dante Alighieri.
Il progetto Dante nasce dalla commistione tra un viaggio ai Musei Vaticani, la lettura del libro “Inferno” di Dan Brown e lo studio della fisiognomica del volto del sommo poeta che la Catastini ha fatto nell’ultimo periodo.
“Dopo aver fotografato con immenso piacere le sculture di Adriano, Nettuno Giove e Claudio a Roma – spiega l’artista - ho cercato di individuare nell’ambito toscano quale potesse essere il volto che a me suscitava le emozioni più forti. Per una serie di sincronicità e coincidenze la scelta è caduta sul volto di Dante Alighieri.”
Sono iniziate così una serie di peregrinazioni per Firenze in cerca dei migliori scatti alle sculture del sommo poeta”.
“Sono giunta – continua la Catastini - alla realizzazione di una serie di bozzetti che avessero come priorità l’enfatizzazione e l’analisi di alcune caratteristiche del suo volto dove ogni individuo, a lui fisicamente somigliante, potesse trovare riflessa l'immagine di se stesso. La fisiognomica e le proporzioni sottolineano il profondo legame che esiste tra la morfologia del volto e i moti dell’anima come corpo e spirito non siano separati ma siano due aspetti dello stesso individuo, come vi sia una stretta corrispondenza tra gli elementi costitutivi dell’essere umano (microcosmo) e quelli dell’universo (macrocosmo).”
Stefania Catastini nasce a Fucecchio (Firenze) ma vive e lavora San Miniato (Pisa). Si laurea in architettura alla facoltà degli studi di Firenze ed inizia immediatamente ad operare nel campo dell’architettura contemporanea. Durante gli studi e nel periodo iniziale della professione la passione per la pittura è forte ma poco praticata, sporadicamente espone e partecipa a concorsi artistici. È solo nel 2008 che inizia il suo vero e proprio percorso pittorico che va ad affiancarsi a quello architettonico. È un percorso che concentra la sua ricerca sull’indagine del volto.
“Stefania Catastini – dice Filippo Lotti – ha sempre lavorato per progetti. Anche in ambito artistico, intendo. Non è il pittore che si mette di fronte ad una tela “nuda” e vi tira fuori il dipinto. Lei ha bisogno di obiettivi, stimoli, idee. Ha bisogno del confronto-scontro, prima di tutto con se stessa e con il suo incessante flusso di idee. Un’esigenza di fare, raccontare, oggi ancor di più, in questo suo periodo di “rinascita” artistica ed esistenziale.
Nella suo annoso e incessante lavoro di scavo sul volto, ormai leitmotiv della sua iconica pittura, Stefania Catastini non poteva non confrontarsi con quello di uno dei personaggi più profondi espressi dal nostro pianeta nella sua millenaria storia: Dante Alighieri.
Quello del sommo poeta è un volto che racchiude in sé tutta la grandezza dell'uomo e andando a scandagliarlo, Stefania compie un'operazione di archeologia psicologica.”
“Scrivere di Stefania Catastini non è facile – scrive, appunto, Roberto Milani. Il suo impegno e la sua ricerca sono importanti, colti. Nulla è lasciato al caso. A tutto c’è una spiegazione, un senso logico, un legame forte fra genio ed intelletto.
Anche la tecnica, innovativa e personale, frutto di esperimenti e scoperte, quesiti e soluzioni, è particolarmente efficace ma rischia di passare in secondo piano visto la persuasiva ricerca che mette in atto”.
Una mostra tutta da scoprire in un ambiente bellissimo, il ”7047 Boutique Hotel design”, una struttura ricettiva immensa nella campagna sanminiatese, completamente recuperata da un casale degli anni ’60 per opera della stessa Catastini.
Un luogo magico dove arte e architettura trovano un piacevole connubio. Un luogo in cui le opere di questa mostra sono inserite negli ambienti “vivibili”, come installazioni.
Per l’occasione è stato editato anche un catalogo con testi di Filippo Lotti, Roberto Milani, Paolo Posarelli e della stessa Catastini.
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