Dall’8 febbraio al 5 aprile alla Biblioteca Panizzi
Raffaello e l'incisione europea: a Reggio Emilia un omaggio all'Urbinate
Marcantonio Raimondi, Il giudizio di Paride (particolare), 1515 ca. Da un disegno di Raffaello
Samantha De Martin
05/02/2020
Reggio Emilia - L’incisione europea sedusse non poco Raffaello. Anche per questo il maestro di Urbino chiamò nella sua bottega Marcantonio Raimondi, tra i migliori incisori italiani del tempo.
Al Raimondi l’Urbinate consegnava i suoi disegni, e per lui ne studiava altri da tradurre in incisioni, mentre l’artista emiliano, per parte sua, dava vita a uno stile incisorio che contraddistinse la produzione italiana per mezzo secolo e sul quale si formarono discepoli e collaboratori.
Dalla bottega dell’urbinate, con una documentazione essenziale su Marcantonio Raimondi che lascia spazio a una selezione di incisioni del secondo Cinquecento, ha inizio il percorso espositivo “Raffaello e l’incisione europea dal Cinquecento all’Ottocento” allestito presso il Gabinetto delle Stampe “A. Davoli” della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Con questa mostra a cura di Zeno Davoli e Chiara Panizzi, in programma dall’8 febbraio al 5 aprile - parte del programma di Reggio per Emilia2020 - la città emiliana partecipa alle celebrazioni dedicate ai 500 anni dalla morte di Raffaello.
Le grandi serie di stampe che riproducono i dipinti delle stanze e delle logge vaticane, le ricerche settecentesche sui disegni, alcuni esempi dell’uso didattico delle opere di Raffaello per disegnare un volto o rendere un’espressione, si affiancano a una panoramica sulle grandi Madonne nelle quali l’Ottocento ricercava l’ideale di una classicità armoniosa e di una religiosità appagante.
La mostra sarà visitabile, gratuitamente, negli stessi orari di apertura della Biblioteca.
Leggi anche:
• Il disegno di Raffaello. La National Gallery di Washington per i 500 anni del divin pittore
Al Raimondi l’Urbinate consegnava i suoi disegni, e per lui ne studiava altri da tradurre in incisioni, mentre l’artista emiliano, per parte sua, dava vita a uno stile incisorio che contraddistinse la produzione italiana per mezzo secolo e sul quale si formarono discepoli e collaboratori.
Dalla bottega dell’urbinate, con una documentazione essenziale su Marcantonio Raimondi che lascia spazio a una selezione di incisioni del secondo Cinquecento, ha inizio il percorso espositivo “Raffaello e l’incisione europea dal Cinquecento all’Ottocento” allestito presso il Gabinetto delle Stampe “A. Davoli” della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Con questa mostra a cura di Zeno Davoli e Chiara Panizzi, in programma dall’8 febbraio al 5 aprile - parte del programma di Reggio per Emilia2020 - la città emiliana partecipa alle celebrazioni dedicate ai 500 anni dalla morte di Raffaello.
Le grandi serie di stampe che riproducono i dipinti delle stanze e delle logge vaticane, le ricerche settecentesche sui disegni, alcuni esempi dell’uso didattico delle opere di Raffaello per disegnare un volto o rendere un’espressione, si affiancano a una panoramica sulle grandi Madonne nelle quali l’Ottocento ricercava l’ideale di una classicità armoniosa e di una religiosità appagante.
La mostra sarà visitabile, gratuitamente, negli stessi orari di apertura della Biblioteca.
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