IOèTE

Paolo Ventura, IOèTE, Milano

 

Dal 24 Settembre 2014 al 08 Ottobre 2014

Milano

Luogo: Rotonda Bistrò e altre sedi

Indirizzo: via Enrico Besana 12

Curatori: Francesca Alfano Miglietti

Enti promotori:

  • Comune di Milano

E-Mail info: events@tendercapital.co.uk

Sito ufficiale: http://tendertoart.tumblr.com


Dei semplici manifesti come forma viva dell’arte contemporanea, per sfidare il quotidiano e per incontrare la bellezza. Una forma di ‘adescamento’ nei confronti di quanti abitualmente non frequentano le gallerie e i musei, ma anche di quelli che abitualmente li frequentano. La strada come luogo di tutti, dove chiunque può lasciare un segno più o meno sovversivo, più o meno clandestino.
L’arte: chi la ama, chi la detesta, chi non la capisce, chi non è d’accordo e chi - la maggior parte - la ignora e quando la incrocia tira dritto per la sua strada.
E se improvvisamente, camminando e alzando per un attimo lo sguardo, si incrociasse quello di un’opera d’arte che fissa insistente i passanti da un manifesto? Se per una volta fosse l’arte a guardare gli spettatori e non il contrario?
Succede con IOèTE, una mostra curata da Francesca Alfano Miglietti, che invaderà le strade di Milano a partire dal 24 settembre 2014 per due settimane.
IOèTE è il terzo appuntamento nato all’interno di TenderToArt, un incubatore d’arte contemporanea ideato nel 2011 da Moreno Zani, fondatore e presidente di Tendercapital, e Francesca Alfano Miglietti, teorico e critico d’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. IOèTE inizia per strada, con l’idea di diventare temporaneamente parte del paesaggio urbano di varie città, prima tra tutte Milano. Diciotto artisti contemporanei espongono in luoghi improbabili le riproduzioni di loro opere, in tutto trentuno, accomunate da un tema: quello dell’identità, unica e nel contempo molteplice, e quello della relazione, con sé stessi o con ‘l’altro’. 
Una mostra su se stessi, pensati però come identità mutante, una ricerca sui rapporti che caratterizzano questo scorcio di tempo, indagando il tema del doppio e dell’inafferrabile natura degli eventi. Per ogni artista sono stati selezionati una o due immagini di opere, ognuna con una coppia concettuale di persone, di animali o di oggetti. Più che con una categoria, i cui confini sarebbero staticamente definibili, siamo alle prese con un campo di tensione, una costellazione di elementi tematici che variano relazione per relazione.
Franko B • Letizia Battaglia • Valerio Berruti
• Matteo Carassale • Janieta Eyre • Cesare Fullone
• Branko Jankovic • Francesco Jodice • Gilivanka Kedzior & Barbara Friedman • Shai Ignatz • Antonio Marras
• Sebastiano Mauri • Roman Opalka • Qasim Riza Shaheen Annalisa Riva • Manuel Vason • Paolo Ventura
Tutti gli artisti - italiani, internazionali o apolidi - hanno accettato
che il loro lavoro venisse riprodotto su un manifesto e affisso per le strade della città, esposto alle intemperie e allo sguardo di tutti, in un ribaltamento della consueta relazione tra opera e osservatore. Ritratti, icone, personaggi secondari: opere che incontreranno i passanti consapevoli e quelli distratti, finché gli agenti atmosferici le consumeranno per lasciar spazio ad altre forme di comunicazione. L’arte diventa così compagna di strada, fugge dalle gallerie e dai musei per entrare in contatto con le persone nella loro quotidianità, sorprendente come un incontro occasionale. Fino a quando esce fuori dal campo visivo, riconsegnata all’indifferenza.
“IOèTE è una collezione di immagini che non si dimenticano –afferma la curatrice - Il tentativo sarà quello di tenere la narrazione sospesa in quella situazione unica e non riproducibile in cui si assorbe un evento, o un’esperienza, senza saperne esplicitare gli effetti, senza stabilire
e quantificare il cambiamento, senza percepire il punto di partenza
e dunque senza poter dare conto dell’arrivo: l’arte incontrata per strada, nella curiosità, nel turbamento di illusioni che cadono senza avvetirne ancora il peso, nell’annuncio della vita, nel desiderio ancora da scoprire.”
A raccontare questi cortocircuiti urbani saranno immagini e testi sul blog tendertoart.com, dove sarà possibile vedere la mappa delle opere in città, e sui social con l’hashtag ufficiale #ioéte.
Il progetto si chiuderà con una pubblicazione che, unitamente alle opere degli artisti, racconterà tutte le tappe di questa nuova avventura. Dopo la tappa milanese l’appuntamento è in altre metropoli europee, continuando così la riflessione sul tema dell’identità, unica e nel contempo molteplice, che muta nell’incontro tra diverse realtà, culturali o emotive.   
Francesca Alfano Miglietti (FAM) è teorico e critico d’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Curatore di mostre, rassegne e convegni, vive a Milano. La sua ricerca è incentrata sulle tematiche di trasformazione del contemporaneo, come le contaminazioni di linguaggi, il corpo e le sue modificazioni, le nuove tecnologie, il rapporto tra visibile e invisibile. Commissario alla Biennale Arti Visive di Venezia 1993, ha organizzato e curato molte mostre, tra le quali: “Rosso Vivo”, PAC- Padiglione di Arte Contemporanea, Milano; “Erwin Olaf” Museo del Man, Nuoro; “Isabella Bordone” Palazzo delle Papesse, Siena; “Raymundo Sesma” Museo de Arte Moderno, México; “Della ferita - Corpi e Volti dell’Azionismo Viennese,” Milano ; “Franko B I Still Love” al PAC, Milano”; “Fabio Mauri. The End” Palazzo Reale, Milano. E’ stata ideatrice e curatrice del festival di contaminazioni ART LIVE- arte, moda, musica, teoria, a Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (quattro edizioni). E’ autrice, tra l’altro, dei volumi: Arte in Italia 60/85, Arte Pericolosa, Identità Mutanti. Nessun tempo, nessun corpo – Virus Arte - Virus Moda - Manuale delle Passioni - Per-Corsi di Arte Contemporanea- Dall’impressionismo a oggi.
Ha ideato e diretto la rivista VIRUS Mutations e attualmente dirige il magazine free press RE-VOIR. Autrice di molti programmi televisivi sull’arte e la cultura, è il direttore artistico dello spazio Nonostante Marras, a Milano.   

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