Dal 3 al 5 novembre all'Oval Lingotto
Rivoluzione Artissima: tutte le novità dell'edizione 2017
Samantha De Martin
02/11/2017
Torino - Oltre duemila opere in mostra, circa 700 artisti e oltre 200 gallerie da 31 paesi, ma soprattutto tante novità in vista dell’edizione 2017 che trasformerà Torino, dal 3 al 5 novembre, nella capitale internazionale dell’arte contemporanea.
Sono i numeri di Artissima, la prestigiosa fiera che, sin dalla sua fondazione, nel 1994, coniuga la presenza nel mercato internazionale con una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca, con il beneplacito di oltre 50mila visitatori.
Il debutto di Ilaria Bonacossa ad Artissima
Sotto l’egida della neo-direttrice, Ilaria Bonacossa - al suo debutto all’Oval dopo essere stata curatrice per sette anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, e dopo aver diretto, dal 2012 al 2017, il Museo Villa Croce di Genova - l’edizione numero ventiquattro snocciola una serie di novità che investono trasversalmente il programma e la composizione dell’attesa kermesse.
Prima tra tutte, la nuova sezione Disegni, che va ad aggiungersi alle storiche quattro - Main Section, New Entries, Dialogue e Art Editions - e alle sezioni curate - Present Future e Back to the Future - portando le categorie di Artissima a quota sette.
Una nuova categoria per l’edizione 2017
Dedicata alle peculiarità di questa forma espressiva, Disegni - curata da Luís Silva e João Mourão, direttori della Kunsthalle Lissabon di Lisbona - si sofferma su una pratica artistica in grado di catturare l’immediatezza processuale e di pensiero del gesto creativo, vivendo in uno spazio sospeso tra idea e opera finita.
Per questa questa nuova categoria, l’azienda trevigiana Irinox, partner dell’edizione 2017 di Artissima, ha istituito il Refresh Premio Irinox, che celebrerà l’artista che riuscirà ad esaltare in chiave contemporanea il disegno, un mezzo che rappresenta la via più semplice alla trasformazione del pensiero in forma visiva.
Un progetto per celebrare la Torino degli anni Sessanta
Una interessante new entry nel format di questa edizione è poi il Deposito d’Arte Italiana Presente, il nuovo progetto espositivo e culturale di Artissima dedicato all’arte nazionale, curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, che ospiterà importanti prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle collezioni private del territorio, insieme ad alcuni lavori delle gallerie presenti in fiera.
Per questa nuova iniziativa, la fiera si è ispirata a un modello d’eccezione: il Deposito d’Arte Presente, una delle esperienze espositive più innovative della Torino degli anni Sessanta, luogo di produzione ed esposizione di opere di artisti emergenti, “uno spazio per un tipo di arte connessa all’hic et nunc e spogliata di qualsiasi sacralità. Uno spazio dinamico e di approfondimento dal quale intraprendere una narrazione dell’arte italiana degli ultimi 20 anni, per fotografarla oggi e interpretarne gli sviluppi futuri.
Il Deposito raccoglierà le opere di oltre 130 artisti dal 1994 a oggi, da Elisabetta Benassi a Nicola Pellegrini, da Luca Vitone a Vedovamazzei.
Uno sguardo al "mitico" Piper
Artissima ospiterà anche una classe aperta dove ogni artista invitato costruirà, per tutta la durata della manifestazione, un palinsesto di lezioni, interviste, dialoghi rivolti ai giovani.
Piper. Learning at the discotheque è il titolo del programma di talk a cura di the classroom, un centro di arte e formazione diretto da Paola Nicolin. La riflessione conduce i partecipanti al Piper di Torino, la storica discoteca progettata da Pietro Derossi con Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso, attiva dal 1966 al 1969, e che ha trasformato la caratteristica “sala da ballo” in un centro culturale autogestito, rimanendo un modello internazionale di spazio non istituzionale per l’arte contemporanea. In questo luogo - del quale viene riproposta una ricostruzione evocativa, un’aula-discoteca realizzata in collaborazione con il collettivo artistico Superbudda e con Gufram che ha riprodotto per l’occasione le sedie disegnate da Pietro Derossi nel 1966 - si incontravano le personalità creative della città, da Michelangelo Pistoletto ad Alighiero Boetti, da Mario e Marisa Merz a Carmelo Bene.
Le conversazioni “itineranti”
Un focus particolare sarà rivolto al collezionismo, grazie al nuovo programma di Collectors’ Talks - coordinato dalla curatrice internazionale Abaseh Mirvali - che presenterà il punto di vista di collezionisti, artisti, critici, galleristi e direttori museali attraverso dibattiti arricchiti dalle Walkie Talkies, conversazioni itineranti con visite guidate alla fiera.
La “rivoluzione” digitale di Artissima
Per chi volesse poi sfruttare il digitale ed i canali social per non perdersi le anticipazioni ed i momenti di approfondimento della nuova edizione firmata Artissima, tra le novità di quest’anno spicca la piattaforma digitale che consentirà a tutti di avere la fiera “a portata di tasca”.
Il catalogo 2017 da cartaceo diventerà digitale attraverso una piattaforma che permetterà alle gallerie di entrare in contatto con un pubblico più vasto di appassionati.
«Il 2017 - spiega Ilaria Bonacossa - segna i cinquant’anni dall’inaugurazione di iniziative seminali per la genesi dell’Arte Povera. Artissima vuole rintracciare, in alcune delle esperienze più irregolari di quegli anni, le fondamenta che hanno reso Torino la capitale italiana dell’arte contemporanea. Come spazio ibrido e aperto al futuro, indagherà, attraverso la ricostruzione temporanea di contesti iconici come il Deposito d’Arte Presente o la discoteca Piper, le relazioni tra pratiche artistiche, mercato, collezionismo e tempo libero. Il radicamento di queste sperimentazioni nel DNA della città ha portato alla nascita di importanti musei e di istituzioni internazionali per l’arte contemporanea, tra cui la fiera stessa».
Un appuntamento in sette sezioni
La parte fieristica dell’esposizione di Artissima si articola in quattro sezioni, sottoposte al vaglio del Comitato della fiera. Alla Main Section, dedicata alle gallerie più consolidate della scena internazionale dell’arte contemporanea, si affiancano le sezione Dialogue, dedicata alle gallerie emergenti, New Entries, che comprende le gallerie attive da meno di cinque anni, per la prima volta a Torino e Art Editions, dedicata a quelle specializzate in edizioni e multipli d’artista.
Tra le sezioni “curate” si inseriscono invece Present Future - rivolta ai talenti emergenti, selezionati da giovani curatori internazionali - e Back to the Future, riservata alle mostre personali dei grandi pionieri dell’arte contemporanea. Nel 2017 il focus sarà ristretto al periodo 1980-1989.
E, infine, la novità dell’anno, Disegni.
Un nuovo logo per Artissima
In occasione dell’edizione 2017 Artissima cambia logo. Il nuovo progetto grafico, scelto per rappresentare l’identità della fiera, racconta lo spirito trasformativo dell’arte contemporanea che questo prestigioso evento da sempre promuove. Il nuovo logo è una resa per immagini del panta rei di Eraclito, un ispirarsi esplicitamente ai mille fiumi dell’artista torinese Alighiero Boetti, che, come l’arte, sono in costante trasformazione.
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• Artissima 2017. Internazionale d'arte contemporanea
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Il debutto di Ilaria Bonacossa ad Artissima
Sotto l’egida della neo-direttrice, Ilaria Bonacossa - al suo debutto all’Oval dopo essere stata curatrice per sette anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, e dopo aver diretto, dal 2012 al 2017, il Museo Villa Croce di Genova - l’edizione numero ventiquattro snocciola una serie di novità che investono trasversalmente il programma e la composizione dell’attesa kermesse.
Prima tra tutte, la nuova sezione Disegni, che va ad aggiungersi alle storiche quattro - Main Section, New Entries, Dialogue e Art Editions - e alle sezioni curate - Present Future e Back to the Future - portando le categorie di Artissima a quota sette.
Una nuova categoria per l’edizione 2017
Dedicata alle peculiarità di questa forma espressiva, Disegni - curata da Luís Silva e João Mourão, direttori della Kunsthalle Lissabon di Lisbona - si sofferma su una pratica artistica in grado di catturare l’immediatezza processuale e di pensiero del gesto creativo, vivendo in uno spazio sospeso tra idea e opera finita.
Per questa questa nuova categoria, l’azienda trevigiana Irinox, partner dell’edizione 2017 di Artissima, ha istituito il Refresh Premio Irinox, che celebrerà l’artista che riuscirà ad esaltare in chiave contemporanea il disegno, un mezzo che rappresenta la via più semplice alla trasformazione del pensiero in forma visiva.
Un progetto per celebrare la Torino degli anni Sessanta
Una interessante new entry nel format di questa edizione è poi il Deposito d’Arte Italiana Presente, il nuovo progetto espositivo e culturale di Artissima dedicato all’arte nazionale, curato da Ilaria Bonacossa e Vittoria Martini, che ospiterà importanti prestiti dalle istituzioni piemontesi e opere provenienti dalle collezioni private del territorio, insieme ad alcuni lavori delle gallerie presenti in fiera.
Per questa nuova iniziativa, la fiera si è ispirata a un modello d’eccezione: il Deposito d’Arte Presente, una delle esperienze espositive più innovative della Torino degli anni Sessanta, luogo di produzione ed esposizione di opere di artisti emergenti, “uno spazio per un tipo di arte connessa all’hic et nunc e spogliata di qualsiasi sacralità. Uno spazio dinamico e di approfondimento dal quale intraprendere una narrazione dell’arte italiana degli ultimi 20 anni, per fotografarla oggi e interpretarne gli sviluppi futuri.
Il Deposito raccoglierà le opere di oltre 130 artisti dal 1994 a oggi, da Elisabetta Benassi a Nicola Pellegrini, da Luca Vitone a Vedovamazzei.
Uno sguardo al "mitico" Piper
Artissima ospiterà anche una classe aperta dove ogni artista invitato costruirà, per tutta la durata della manifestazione, un palinsesto di lezioni, interviste, dialoghi rivolti ai giovani.
Piper. Learning at the discotheque è il titolo del programma di talk a cura di the classroom, un centro di arte e formazione diretto da Paola Nicolin. La riflessione conduce i partecipanti al Piper di Torino, la storica discoteca progettata da Pietro Derossi con Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso, attiva dal 1966 al 1969, e che ha trasformato la caratteristica “sala da ballo” in un centro culturale autogestito, rimanendo un modello internazionale di spazio non istituzionale per l’arte contemporanea. In questo luogo - del quale viene riproposta una ricostruzione evocativa, un’aula-discoteca realizzata in collaborazione con il collettivo artistico Superbudda e con Gufram che ha riprodotto per l’occasione le sedie disegnate da Pietro Derossi nel 1966 - si incontravano le personalità creative della città, da Michelangelo Pistoletto ad Alighiero Boetti, da Mario e Marisa Merz a Carmelo Bene.
Le conversazioni “itineranti”
Un focus particolare sarà rivolto al collezionismo, grazie al nuovo programma di Collectors’ Talks - coordinato dalla curatrice internazionale Abaseh Mirvali - che presenterà il punto di vista di collezionisti, artisti, critici, galleristi e direttori museali attraverso dibattiti arricchiti dalle Walkie Talkies, conversazioni itineranti con visite guidate alla fiera.
La “rivoluzione” digitale di Artissima
Per chi volesse poi sfruttare il digitale ed i canali social per non perdersi le anticipazioni ed i momenti di approfondimento della nuova edizione firmata Artissima, tra le novità di quest’anno spicca la piattaforma digitale che consentirà a tutti di avere la fiera “a portata di tasca”.
Il catalogo 2017 da cartaceo diventerà digitale attraverso una piattaforma che permetterà alle gallerie di entrare in contatto con un pubblico più vasto di appassionati.
«Il 2017 - spiega Ilaria Bonacossa - segna i cinquant’anni dall’inaugurazione di iniziative seminali per la genesi dell’Arte Povera. Artissima vuole rintracciare, in alcune delle esperienze più irregolari di quegli anni, le fondamenta che hanno reso Torino la capitale italiana dell’arte contemporanea. Come spazio ibrido e aperto al futuro, indagherà, attraverso la ricostruzione temporanea di contesti iconici come il Deposito d’Arte Presente o la discoteca Piper, le relazioni tra pratiche artistiche, mercato, collezionismo e tempo libero. Il radicamento di queste sperimentazioni nel DNA della città ha portato alla nascita di importanti musei e di istituzioni internazionali per l’arte contemporanea, tra cui la fiera stessa».
Un appuntamento in sette sezioni
La parte fieristica dell’esposizione di Artissima si articola in quattro sezioni, sottoposte al vaglio del Comitato della fiera. Alla Main Section, dedicata alle gallerie più consolidate della scena internazionale dell’arte contemporanea, si affiancano le sezione Dialogue, dedicata alle gallerie emergenti, New Entries, che comprende le gallerie attive da meno di cinque anni, per la prima volta a Torino e Art Editions, dedicata a quelle specializzate in edizioni e multipli d’artista.
Tra le sezioni “curate” si inseriscono invece Present Future - rivolta ai talenti emergenti, selezionati da giovani curatori internazionali - e Back to the Future, riservata alle mostre personali dei grandi pionieri dell’arte contemporanea. Nel 2017 il focus sarà ristretto al periodo 1980-1989.
E, infine, la novità dell’anno, Disegni.
Un nuovo logo per Artissima
In occasione dell’edizione 2017 Artissima cambia logo. Il nuovo progetto grafico, scelto per rappresentare l’identità della fiera, racconta lo spirito trasformativo dell’arte contemporanea che questo prestigioso evento da sempre promuove. Il nuovo logo è una resa per immagini del panta rei di Eraclito, un ispirarsi esplicitamente ai mille fiumi dell’artista torinese Alighiero Boetti, che, come l’arte, sono in costante trasformazione.
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