RRM - Restauratori e Restauri in Museo
Dal 13 Dicembre 2014 al 10 Maggio 2015
Milano
Luogo: Pinacoteca di Brera e altre sedi
Indirizzo: via Brera 28
Enti promotori:
- Associazione Giovanni Secco Suardo
- Fondazione Cariplo
- Regione Lombardia
Telefono per informazioni: +39 035 800530
E-Mail info: info@associazionegiovanniseccosuardo.it
Sito ufficiale: http://www.associazionegiovanniseccosuardo.it/
Dal 13 dicembre 2014 al 10 maggio 2015, un itinerario artistico collegherà cinque importanti musei di Milano come la Pinacoteca di Brera, il Museo Poldi Pezzoli, il Museo Diocesano, il Museo del Novecento e le Raccolte di Arti Applicate del Castello Sforzesco che presenteranno alcune delle opere delle loro collezioni particolarmente significative dal punto di vista delle vicende di restauro che le hanno interessate nel corso della loro storia.
Questo è quello che propone il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo, promosso dall’Associazione Giovanni Secco Suardo, cofinanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il cui fine è quello di sottolineare l’importanza e la centralità della conservazione nella valorizzazione delle opere d’arte.
Il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo è stato introdotto dalle conferenze sui restauri di tre capolavori di Leonardo da Vinci: la Sant’Anna del Musée du Louvre di Parigi, la Vergine delle Rocce della National Gallery di Londra e il Cenacolo di Milano.
Come afferma Lanfranco Secco Suardo, Presidente Associazione Giovanni Secco Suardo, “il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo vuole riportare l’attenzione dei visitatori sulle numerosissime e spesso straordinarie opere che sono presenti nei nostri musei, offrendo però nuovi strumenti di lettura e di comprensione: la storia conservativa delle opere e gli attori principali degli interventi di restauro”.
“Illustrare le vicende conservative delle opere d’arte - continua Lanfranco Secco Suardo -, fino a ora per lo più sconosciute e solitamente non veicolate, crea una diversa partecipazione cognitiva ed emotiva nel visitatore, che potrà recuperare, con le dovute differenze, ogni volta che si troverà di fronte a un’opera d’arte. Ciò anche in risposta alle aspettative che il grande pubblico - italiano e straniero - ha nel visitare un museo italiano relativamente al tema del restauro, di cui l’Italia gode di fama internazionale”.
Il percorso espositivo coprirà un vasto arco temporale che dal Trecento risale fino al XXI secolo, comprendendo un’ampia tipologia d’interventi su diverse tecniche che vanno dall’affresco all’arazzo, dai dipinti su tavola, ai disegni su carta, a materiali caratteristici della creatività contemporanea.
I visitatori potranno così arricchire e completare la lettura dei capolavori, selezionati dai direttori di questi musei, attraverso la conoscenza della loro storia conservativa e, in generale, dell’attività dei restauratori italiani che rappresenta, ancora oggi, una dei punti di riferimento a livello internazionale e una delle eccellenze riconosciute del nostro Paese.
Iniziando dalle Raccolte di Arti Applicate del Castello Sforzesco con la serie degli Arazzi dei Mesi, o Arazzi Trivulzio, eseguiti da Benedetto da Milano su disegni di Bramantino agli inizi del ‘500, per proseguire alla Pinacoteca di Brera con gli affreschi strappati dall’Oratorio di Mocchirolo realizzati dal Maestro di Mocchirolo, con il Trittico di Camerino di Carlo Crivelli (1430-1494 ca.) e con il San Sebastiano di Dosso Dossi (1490-1542).
Al Museo Poldi Pezzoli si potrà ammirare, a turnazione, il San Gerolamo, un olio su tavola di Bartolomeo Montagna (1450-1523 ca.), l’Imago Pietatis, tempera su tavola di Giovanni Bellini (1427-1516 ca.) e l’Artemisia, tempera su tavola del Maestro di Griselda (attivo nell'ultimo decennio del XV secolo).
Le problematiche legate alla conservazione dei lavori su carta saranno approfondite al Museo Diocesano attraverso le opere della Collezione Sozzani che raccoglie 105 disegni di importanti artisti dal XV al XX secolo, mentre al Museo del Novecento si affronterà la questioni del restauro delle opere di autori contemporanei legati all’Arte cinetica e programmata, che hanno lavorato utilizzando nuovi materiali che spaziano dal plexiglass ai motori elettromagnetici, dalle sorgenti luminose al polistirolo e molto altro ancora.
Il visitatore sarà accompagnato nella conoscenza della storia del restauro delle opere grazie all’ausilio di postazioni multimediali, collocate accanto a ciascuna di esse, che racconteranno gli interventi più difficili, le fasi più traumatiche e le figure coinvolte.
Questo è quello che propone il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo, promosso dall’Associazione Giovanni Secco Suardo, cofinanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il cui fine è quello di sottolineare l’importanza e la centralità della conservazione nella valorizzazione delle opere d’arte.
Il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo è stato introdotto dalle conferenze sui restauri di tre capolavori di Leonardo da Vinci: la Sant’Anna del Musée du Louvre di Parigi, la Vergine delle Rocce della National Gallery di Londra e il Cenacolo di Milano.
Come afferma Lanfranco Secco Suardo, Presidente Associazione Giovanni Secco Suardo, “il progetto RRM - Restauratori e Restauri in Museo vuole riportare l’attenzione dei visitatori sulle numerosissime e spesso straordinarie opere che sono presenti nei nostri musei, offrendo però nuovi strumenti di lettura e di comprensione: la storia conservativa delle opere e gli attori principali degli interventi di restauro”.
“Illustrare le vicende conservative delle opere d’arte - continua Lanfranco Secco Suardo -, fino a ora per lo più sconosciute e solitamente non veicolate, crea una diversa partecipazione cognitiva ed emotiva nel visitatore, che potrà recuperare, con le dovute differenze, ogni volta che si troverà di fronte a un’opera d’arte. Ciò anche in risposta alle aspettative che il grande pubblico - italiano e straniero - ha nel visitare un museo italiano relativamente al tema del restauro, di cui l’Italia gode di fama internazionale”.
Il percorso espositivo coprirà un vasto arco temporale che dal Trecento risale fino al XXI secolo, comprendendo un’ampia tipologia d’interventi su diverse tecniche che vanno dall’affresco all’arazzo, dai dipinti su tavola, ai disegni su carta, a materiali caratteristici della creatività contemporanea.
I visitatori potranno così arricchire e completare la lettura dei capolavori, selezionati dai direttori di questi musei, attraverso la conoscenza della loro storia conservativa e, in generale, dell’attività dei restauratori italiani che rappresenta, ancora oggi, una dei punti di riferimento a livello internazionale e una delle eccellenze riconosciute del nostro Paese.
Iniziando dalle Raccolte di Arti Applicate del Castello Sforzesco con la serie degli Arazzi dei Mesi, o Arazzi Trivulzio, eseguiti da Benedetto da Milano su disegni di Bramantino agli inizi del ‘500, per proseguire alla Pinacoteca di Brera con gli affreschi strappati dall’Oratorio di Mocchirolo realizzati dal Maestro di Mocchirolo, con il Trittico di Camerino di Carlo Crivelli (1430-1494 ca.) e con il San Sebastiano di Dosso Dossi (1490-1542).
Al Museo Poldi Pezzoli si potrà ammirare, a turnazione, il San Gerolamo, un olio su tavola di Bartolomeo Montagna (1450-1523 ca.), l’Imago Pietatis, tempera su tavola di Giovanni Bellini (1427-1516 ca.) e l’Artemisia, tempera su tavola del Maestro di Griselda (attivo nell'ultimo decennio del XV secolo).
Le problematiche legate alla conservazione dei lavori su carta saranno approfondite al Museo Diocesano attraverso le opere della Collezione Sozzani che raccoglie 105 disegni di importanti artisti dal XV al XX secolo, mentre al Museo del Novecento si affronterà la questioni del restauro delle opere di autori contemporanei legati all’Arte cinetica e programmata, che hanno lavorato utilizzando nuovi materiali che spaziano dal plexiglass ai motori elettromagnetici, dalle sorgenti luminose al polistirolo e molto altro ancora.
Il visitatore sarà accompagnato nella conoscenza della storia del restauro delle opere grazie all’ausilio di postazioni multimediali, collocate accanto a ciascuna di esse, che racconteranno gli interventi più difficili, le fasi più traumatiche e le figure coinvolte.
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