Panos Tsagaris. Let The Sun Protest
Dal 28 Novembre 2016 al 28 Gennaio 2017
Roma
Luogo: MLF | Marie-Laure Fleisch
Indirizzo: via di Pallacorda 15
Orari: da lunedì a venerdì 14-20; sabato 16-20; mattina e domenica su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 68891936
E-Mail info: info@galeriamlf.com
Sito ufficiale: http://www.galeriamlf.com
Gli sforzi incessanti che esige l’elaborazione della Grande Opera sembrano, in definitiva, destinati a produrre la proiezione della coscienza in stato di veglia su un piano di stato transazionale di risveglio, e quindi l’ascensione della materia fino alla Luce Ignea che ne costituisce il limite. [Carl G. Jung]
MLF | Marie-Laure Fleisch espone per la prima volta a Roma l’artista greco Panos Tsagaris, rappresentato da Kalfayan Galleries, Athens – Thessaloniki, con la personale Let The Sun Protest. In mostra una serie di tele di grandi dimensioni e lavori su carta di recente produzione.
Affascinato e influenzato dalla spiritualità, dalle tradizioni mistiche, dall’Occulto e dall’Alchimia, Panos Tsagaris lavora su temi di attualità e si ispira alla società contemporanea. Riveste però la sua ricerca di una dimensione sacra, dimostrando che valori e principi di diverse religioni sono connessi tra loro, che mira ad avvicinare lo spettatore a uno stato di Catarsi attraverso l’Arte. Le sue opere sono il risultato di una serie di passaggi che sottintendono un processo di continua trasformazione da uno stato più basso ad uno più alto, verso un’ideale purificazione.
Tsagaris ha realizzato la sua ultima serie di lavori, Untitled, a partire da installazioni che assembla nel suo studio usando degli specchi di forme e dimensioni diverse. Lo specchio è un oggetto fortemente simbolico, dalle molteplici valenze: nella tradizione mitologica simboleggia la transizione da uno stato divino a uno materiale. Il riflesso sgretola l'autenticità e l’unicità del proprio essere e lo fa precipitare in una corporeità ingannevole (come accadde a Narciso). Dall'altro lato, in senso positivo, nella filosofia neoplatonica e nel misticismo Cristiano la stessa anima umana, spinta per sua natura alla contemplazione del Divino, diviene lo specchio in cui se ne riflette la Bellezza innata.
Tsagaris fotografa le sue composizioni con l'I-Phone, specchio vanitoso dei tempi moderni e del nostro ego, le stampa in bianco e nero, e le rifotografa ancora tante volte aggiungendo sempre nuovi specchi fino a che questi perdono le loro proprietà riflettenti. A questo punto le foto sono serigrafate a mano su tela e attraverso la sovrapposizione delle stampe serigrafiche nascono nuove forme e figure. Nella fase finale le tele sono dipinte con acrilico e alcune aree selezionate sono evidenziate con la foglia d'oro.
Assistiamo a una duplice trasformazione: concettualmente, eliminando le qualità riflettenti degli specchi, la coscienza umana abbandona lo stato materiale e terreno per innalzarsi a un livello superiore verso il raggiungimento dell’essenza divina. Concretamente, l'installazione tridimensionale iniziale muta divenedo fotografia, quindi serigrafia e infine pittura.
Alcuni di questi lavori sono affiancati a scritti sullo spiritualismo, come il dittico Transmutation, che accosta all’immagine un testo sull’ascesa e l’evoluzione dell’anima tramite il processo della “tomb of transformation”, tomba dalla quale l’anima discende per trovare la salvezza fluendo da una forma ad un’altra verso una nuova e sempre più alta condizione.
La foglia d’oro, dalla forte connotazione simbolica, diventa protagonista nei tre lavori della serie Golden Newspaper, iniziata qualche anno fa dall’artista come risposta alla crisi finanziaria in Grecia. Panos raccoglieva giornali internazionali, per lo più il New York Times poiché in quel periodo viveva negli Stati Uniti, di cui riproduceva in grande formato la prima pagina lasciando solo il nome della testata e un’immagine rappresentativa, relativa alla crisi nel suo paese, e coprendo tutte le colonne di testo con la foglia d’oro. Negli ultimi due anni la serie si è espansa focalizzandosi su problematiche socio-politiche a più ampio spettro. Nei lavori esposti in galleria l’artista si è concentrato su immagini relative al fenomeno dei rifugiati, presente in tutta Europa, che sta in particolar modo toccando i paesi dell’area Mediterranea. Panos Tsagaris opera un procedimento di sottrazione il cui risultato è di grande impatto visivo e trasforma l’opera in una sorta di icona religiosa. L’oro, segno di purezza, rappresenta uno stato di benessere, ma non materiale, piuttosto quello derivante dalla finalità ultima dell’opera: il risveglio della coscienza, individuale e collettiva, accompagnato da una crescita spirituale interiore che ci permette di comprendere con maggior consapevolezza la realtà circostante.
Panos Tsagaris (1979, Atene, Grecia), vive e lavora tra New York e Los Angeles. Ha conseguito il BFA all’Emily Carr Institute of Art & Design di Vancouver, Canada. Tre le mostre più importanti: Looking for the clouds. Contemporary photography in Times of Conflict, MUSA Museum, Vienna, Austria (2016); TIME, Kalfayan Galleries, Atene, Grecia (2016); Studies in Symbology, 68 Projects, Berlino, Germania (2016); And Now the Good News, Works from the Annette and Peter Nobel Collection, Museo MASI, Lugano, Svizzera (2016); Unstable Fields, Benaki Museum, Atene, Grecia (2016); Language of the Birds: Occult and Art, New York University’s 80WSE Gallery, New York, USA (2016); Untitled, Hooper Projects Residency, Los Angeles, USA (2015); 4th International Canakkale Biennale, Çanakkale, Turchia (2014); Triennale di Milano, Milano, Italia (2014); No Country For Young Men. Contemporary Greek Art in Times of Crisis, Bozar, Bruxelles, Belgio (2014); 4th Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, Salonicco, Grecia (2013); Nostalgia Nevrosa, ReMap 4, State of Concept Gallery, Atene, Grecia (2013); THE GARDEN OF EDEN - EVIL - Near-Far, Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2012); Gold, Imperial Belvedere Palace Museum, Vienna, Austria (2012); The Quality of Presence, Chelsea Hotel, New York, USA (2012); OU.UN.PO. Symposium, archaeological site of Elefsina, Grecia (2011); The West at Sunset, Abrons Arts Center, New York, USA (2010); 2nd Thessaloniki Biennale & Performance Festival, Salonicco, Grecia (2009); The Inability to interpret sensations in this excess of light, performance, Assab-One Institution, Milano, Italia (2007).
Inaugurazione: lunedì 28 novembre, 2016 | ore 18:30
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