Paolo Ventura. Autobiografia di un impostore narrata da Laura Leonelli - Presentazione

Paolo Ventura. Autobiografia di un impostore narrata da Laura Leonelli
Dal 18 Marzo 2021 al 18 Marzo 2021
Milano
Luogo: Pagina Facebook Verso Libri
Indirizzo: online
Orari: ore 18
«Mio padre ha creato la paura, il disagio, e ci ha dato gli strumenti per superarli. […] Era il carnefice che ci rinchiudeva e quello che ci offriva le chiavi per evadere. […] Insieme alla mano che disegna più o meno felicemente, a ognuno di noi figli ha trasmesso l’arte di raccontare.»
C’era una volta un impostore. C’era una volta Paolo Ventura, fotografo, pittore, scenografo, costumista. C’era una volta perché quest’autobiografia è in realtà una favola nella quale ogni lettore troverà qualcosa della sua storia, della sua infanzia, della sua città, se è nato a Milano, e Milano sono cent’anni di vita italiana. C’era una volta un bambino che ogni domenica andava a mangiare dalle zie, e dopo pranzo sognava di sparire come un fantasma. E avrebbe voluto essere un fantasma anche a casa, quando suo padre, che era un bravissimo illustratore, ma anche un mago crudele, lo metteva in castigo. C’era una volta un ragazzo che andava male a scuola e che fuggiva nel suo mondo di battaglie, trincee e soldati al fronte, e per fuggire disegnava. Come in ogni favola anche in questa ci sono i buoni, la nonna Giulia, che veste i morti e insegna l’amore, e Andrea, fratello gemello e incantesimo di natura. E poi c’è Kim, e lei è tutto, un nuovo inizio. L’ultima volta che Paolo ha detto C’era una volta è stato quando ha lasciato Parigi, dove era un fotografo di moda, e si è ritrovato a New York. Nella foresta oscura della metropoli Paolo è arrivato senza nulla. Lontano credeva di essere al sicuro. E invece una briciola dietro l’altra è entrato nel castello dei ricordi, terribili come la guerra, lievi come l’arrivo di un circo alla periferia della città. Quando Paolo esce, è giorno. C’era una volta una favola che racconta la nascita di un artista. Paolo Ventura è uno dei fotografi italiani più originali. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo e da qualche anno predilige la pittura. Tra i suoi libri, War Souvenir (2006), Winter Stories (2009), L’Automa (2011), Short Stories (2016), Quarantine Diary (2020) e la monografia Paolo Ventura. Photographs and Drawings (2020). Il suo lavoro è presente nelle collezioni del Boston Museum of Fine Arts, della Phillips Collection di Washington, della Maison européenne de la photographie di Parigi e del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Laura Leonelli, giornalista, scrive per il supplemento culturale del Sole 24 Ore e per il mensile Arte. Tra i suoi libri, Siberia per due. Madre e figlia lungo lo Enisej (2004), Lem. Viaggio iniziatico di un piccolo Buddha (2012) e il catalogo Stella Rossa. Rozalia Rabinovich e l’arte della propaganda (2015).
C’era una volta un impostore. C’era una volta Paolo Ventura, fotografo, pittore, scenografo, costumista. C’era una volta perché quest’autobiografia è in realtà una favola nella quale ogni lettore troverà qualcosa della sua storia, della sua infanzia, della sua città, se è nato a Milano, e Milano sono cent’anni di vita italiana. C’era una volta un bambino che ogni domenica andava a mangiare dalle zie, e dopo pranzo sognava di sparire come un fantasma. E avrebbe voluto essere un fantasma anche a casa, quando suo padre, che era un bravissimo illustratore, ma anche un mago crudele, lo metteva in castigo. C’era una volta un ragazzo che andava male a scuola e che fuggiva nel suo mondo di battaglie, trincee e soldati al fronte, e per fuggire disegnava. Come in ogni favola anche in questa ci sono i buoni, la nonna Giulia, che veste i morti e insegna l’amore, e Andrea, fratello gemello e incantesimo di natura. E poi c’è Kim, e lei è tutto, un nuovo inizio. L’ultima volta che Paolo ha detto C’era una volta è stato quando ha lasciato Parigi, dove era un fotografo di moda, e si è ritrovato a New York. Nella foresta oscura della metropoli Paolo è arrivato senza nulla. Lontano credeva di essere al sicuro. E invece una briciola dietro l’altra è entrato nel castello dei ricordi, terribili come la guerra, lievi come l’arrivo di un circo alla periferia della città. Quando Paolo esce, è giorno. C’era una volta una favola che racconta la nascita di un artista. Paolo Ventura è uno dei fotografi italiani più originali. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo e da qualche anno predilige la pittura. Tra i suoi libri, War Souvenir (2006), Winter Stories (2009), L’Automa (2011), Short Stories (2016), Quarantine Diary (2020) e la monografia Paolo Ventura. Photographs and Drawings (2020). Il suo lavoro è presente nelle collezioni del Boston Museum of Fine Arts, della Phillips Collection di Washington, della Maison européenne de la photographie di Parigi e del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
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