Le installazioni luminose d'artista da Firenze a Eindhoven
L'arte che dà speranza: da Palazzo Strozzi alla Tate Britain luci d'autore accendono il Natale
Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others, Firenze, cortile di Palazzo Strozzi | Foto: © OKNO studio
Samantha De Martin
03/12/2020
Tra le vie acciottolate di Erice, tra il respiro delle case strette le une alle altre, come dita nel pugno di una mano, gli occhi di Santa Lucia, schiusi sul borgo trapanese da Domenico Pellegrino, illuminano il cuore dell’antica città degli Elimi.
Accanto a questo rassicurante sguardo di un blu intenso, che sorveglia la Porta Trapani, i paladini Orlando e Rinaldo, la Sicilia, gli Amori, l'Italia, corrono dalla Chiesa Matrice all’Orfanotriofio San Carlo.
Una decina di luminarie realizzate dall’artista siciliano trasformano l’anno più buio del nuovo millennio in un’inedita mostra en plein air di opere di luce dal titolo “Lux Luce”.
Domenico Pellegrino, Installazione Italia alla Fondazione Majorana, Erice | Foto: © Domenico Pellegrino
Superando i limiti imposti dalla pandemia questo brillante museo all’aperto nato da un’idea della Fondazione Erice Arte e del nuovo sovrintendente Giordano Bruno Guerri da ieri, 13 dicembre - festa di Santa Lucia - è fruibile fino al prossimo 10 gennaio da chiunque passeggi tra le vie di questo magnetico angolo di Sicilia.
Colonna sonora delle installazioni luminose di Pellegrino saranno le canzoni di Franco Battiato, come omaggio a un altro grande artista siciliano.
Il suggestivo borgo arroccato a 751 metri di altezza sul monte che per D’Annunzio era la “vetta annunciatrice della Sicilia bella”, lancia così, in vista del nuovo anno, il suo segnale di ottimismo e di speranza.
Le luminarie di Erice vanno ad accrescere la grande mappa degli interventi d'artista realizzati tra piazze e musei.
Da Venezia alla Tate di Londra, ecco gli spettacoli di luce d'autore da non perdere.
A Venezia il Natale digitale di Fabrizio Plessi
Un “faro” luminoso, composto da oltre 80 moduli a forma di albero della vita, a unire simbolicamente terra, acqua e cielo, interpreta il senso più profondo del Natale secondo Fabrizio Plessi. Fino al 6 gennaio il Natale Digitale dell’artista emiliano, con la sua luce tecnologica, illuminerà Piazza San Marco, trovando posto tra le due colonne della Piazzetta. L’installazione, promossa dal Comune di Venezia e Vela Spa con la partnership di Assicurazioni Generali, rientra nella rassegna “Le Città in Festa – Natale 2020”.
“Ho immaginato un gigantesco mosaico dorato che richiama l’oro della Basilica, in cui ogni tassello vive di vita propria - spiega l’artista -. Per la prima volta nel mio lavoro ho fatto sì che il flusso luminoso di ciascun elemento vada in direzioni diverse, andando a creare un intreccio di contaminazioni. Una metafora, da un lato, della dinamica delle relazioni interpersonali, dall’altro, un modo per valorizzare la memoria storica di questa città, luogo di incontro e di scambio tra culture diverse per eccellenza. L’uso del digitale in questo contesto diventa emozione spirituale che si esprime nell’unico linguaggio possibile oggi, permettendoci di raggiungere gli altri pur nella distanza fisica”.
Uno schizzo del Natale Digitale di Fabrizio Plessi | Courtesy MUVE
La piazza ideale di Marinella Senatore nel cortile di Palazzo Strozzi
Una gigantesca scritta rossa, tonda come un abbraccio, traduce in una sfavillante installazione, nel cortile di Palazzo Strozzi, la nuova riflessione di Marinella Senatore sull’idea di comunità.
“We Rise by Lifting Others" ('Ci eleviamo sollevando gli altri') è il messaggio dell’artista lanciato attraverso la sua installazione luminosa alta oltre dieci metri e costituita da centinaia di luci LED.
L'intervento è visibile al pubblico gratuitamente nel cortile di Palazzo Strozzi tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.
Ispirato alle luminarie della tradizione popolare dell’Italia meridionale, quelle che sanno di festa, dolciumi e fuochi d’artificio, l’intervento di Senatore produce un cortocircuito estetico e culturale che invade le proporzioni rinascimentali del cortile di Palazzo Strozzi, fondendo storia, cultura popolare e strutture sociali, da sempre alla base della sua ricerca.
“Ho voluto creare un’architettura effimera visibile dall’esterno, dai passanti. Un’architettura che potesse creare uno spazio laddove lo spazio non esiste, una sospensione temporale dedicata a ciascuno di noi, per ricordarci qualcosa. Stiamo vivendo una situazione alterata, in comunione, anche se lontani, e l'artista, in virtù del suo ruolo sociale, è chiamato a interrogarsi su questo cambiamento sociale. Il progetto si ispira alle luminarie del sud, ma ne è al tempo stesso un’amplificazione e un superamento. Contiene in sé una serie di memorie mixate, dove una decorazione di tipo fiorentino incontra il barocco pugliese annullando confini geografici e distanza tra opera e spettatore”.
Le frasi selezionate per l’installazione riaffiorano da alcune esperienze rimaste impresse nella memoria dell’artista. “Ci solleviamo sollevando gli altri ad esempio - spiega Senatore - ricorda la scritta sulla t-shirt di un manifestante durante un corteo a New York, negli anni Settanta. Un’altra è ispirata a Bauman. Insomma si tratta di una piccola letteratura spontanea che attiva una serie di pensieri che facciamo ogni giorno”.
Il progetto si completa con un calendario di workshop ideato per l’occasione e con un ciclo di conversazioni che metteranno in dialogo Marinella Senatore e Arturo Galansino con la curatrice spagnola Chus Martínez, il collettivo russo Pussy Riot, Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, e l’economista Pier Luigi Sacco.
Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others. Installazione per il Cortile di Palazzo Strozzi I Ph. OKNO studio
Torino, capitale delle luci d’artista
Un cappotto di luci avvolge Torino grazie a 26 opere, tra allestimenti temporanei e permanenti, che faranno brillare la città fino al prossimo 10 gennaio. Anche quest’anno il progetto “Luci d’artista” allestisce tra strade e piazze una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto.
Il volo dei numeri di Mario Merz, omaggio a Fibonacci sulla Mole Antonelliana, Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in Piazza della Repubblica, e ancora Tappeto Volante di Daniel Buren in Piazza Palazzo di Città, con la scacchiera di lanterne cubiche, Palomar di Giulio Paolini in via Po, sono solo alcuni degli interventi che accenderanno il capoluogo piemontese dal centro città alle periferie.
A Milano l' "Abbraccio all'Umanità" di Michele De Lucchi
Una cintura luminosa di alberi, che si illuminano di notte animando la città, avvolge in un abbraccio il Santuario di San Giuseppe, a Largo De Sabata, nei pressi della sede milanese di Intesa Sanpaolo.
È l' "Abbraccio all’Umanità" di Michele De Lucchi, l'installazione dell’architetto progettata da AMDL CIRCLE e ispirata al Colonnato del Bernini e ai giardini all’italiana.
Gli alberi sono stati realizzati con la tecnica costruttiva delle scandole di legno, sovrapponendo piccole tavolette di legno, quasi a rappresentare tutti coloro che, in questo anno così difficile, hanno preso sulle loro spalle i più fragili. In cima, un albero, simbolo della vita.
Al termine dell'allestimento, tutti i materiali dell'installazione saranno riutilizzati.
Abbraccio all’Umanità, l'installazione dell’architetto Michele De Lucchi progettata da AMDL CIRCLE | Courtesy Intesa Sanpaolo
Alla Tate Britain l’intervento di Chila Kumari Singh Burman
Ricordi d’infanzia, storia coloniale, mitologia indù si intrecciano nell’installazione luminosa di Chila Kumari Singh Burman che trasforma la facciata della Tate Britain in un caleidoscopico tripudio di neon sfavillanti, per un invito a trovare nella creatività uno strumento per tenere testa ai difficili giorni che ci accomunano.
“Ricordando un coraggioso nuovo mondo”, come recita anche la scritta sulla facciata della Galleria, l’artista di Liverpool, che ama fondere le sue radici indiane del Punjab con la cultura popolare, mescola l’immaginario filmico di Bollywood, il femminismo radicale, l’attivismo politico, le luminarie di Blackpool o il camioncino dei gelati di famiglia. Da Lakshmi, dea della ricchezza e della purezza, a Ganesh, il dio della prosperità, accompagnati da animali scintillanti, come la tigre a grandezza naturale e il pavone, le divinità s’imbattono in forme e parole, fino a rendere omaggio alla Regina di Jhansi, una delle leader della rivolta indiana del 1857 contro il dominio britannico dell’India.
Realizzata per la quarta edizione della Winter Commission della Tate Britain, l’installazione sarà visibile all’esterno della Tate fino al 31 gennaio.
Chila Kumari Singh Burman, Winter Commission, Remembering a brave new world | Foto: © Joe Humphrys | Courtesy Tate
Palloncini rossi e 1500 lampade a LED nel cielo di Eindhoven
Una gigantesca cupola blu con un migliaio di punti rossi fluttuanti, palloncini riciclabili che traducono un senso di connessione, splende dal 12 novembre sulla città olandese di Eindhoven. Quest’anno la capitale delle luci d'artista sfolgora di un bagliore più intenso grazie alla più grande opera di luce site-specific mai creata. Si chiama Connecting the Dots e con le sue oltre 1.500 lampade a LED e i mille palloncini fluttuanti, copre una superficie superiore a 80 chilometri.
Questo intervento degli artisti Kari Kola e Ivo Schoofs, concepito per essere visibile, in sicurezza, anche delle case di Eindhoven e dalle zone circostanti, vuole ricordarci che la luce rappresenta la vita e ci collega tutti.
Quest’anno il Glow, il festival internazionale delle luci, non si terrà. Ma la luce su Eindhoven brillerà lo stesso per i suoi abitanti, come messaggio di ottimismo e di speranza.
Glow 2020, "Connecting the Dots" - Kari Kola & Ivo Schoofs | Courtesy GLOW Eindhoven
Leggi anche:
• Età dell'oro di Fabrizio Plessi: omaggio evangelico a Venezia nel segno della rinascita
• Lux Luce
Accanto a questo rassicurante sguardo di un blu intenso, che sorveglia la Porta Trapani, i paladini Orlando e Rinaldo, la Sicilia, gli Amori, l'Italia, corrono dalla Chiesa Matrice all’Orfanotriofio San Carlo.
Una decina di luminarie realizzate dall’artista siciliano trasformano l’anno più buio del nuovo millennio in un’inedita mostra en plein air di opere di luce dal titolo “Lux Luce”.
Domenico Pellegrino, Installazione Italia alla Fondazione Majorana, Erice | Foto: © Domenico Pellegrino
Superando i limiti imposti dalla pandemia questo brillante museo all’aperto nato da un’idea della Fondazione Erice Arte e del nuovo sovrintendente Giordano Bruno Guerri da ieri, 13 dicembre - festa di Santa Lucia - è fruibile fino al prossimo 10 gennaio da chiunque passeggi tra le vie di questo magnetico angolo di Sicilia.
Colonna sonora delle installazioni luminose di Pellegrino saranno le canzoni di Franco Battiato, come omaggio a un altro grande artista siciliano.
Il suggestivo borgo arroccato a 751 metri di altezza sul monte che per D’Annunzio era la “vetta annunciatrice della Sicilia bella”, lancia così, in vista del nuovo anno, il suo segnale di ottimismo e di speranza.
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Un “faro” luminoso, composto da oltre 80 moduli a forma di albero della vita, a unire simbolicamente terra, acqua e cielo, interpreta il senso più profondo del Natale secondo Fabrizio Plessi. Fino al 6 gennaio il Natale Digitale dell’artista emiliano, con la sua luce tecnologica, illuminerà Piazza San Marco, trovando posto tra le due colonne della Piazzetta. L’installazione, promossa dal Comune di Venezia e Vela Spa con la partnership di Assicurazioni Generali, rientra nella rassegna “Le Città in Festa – Natale 2020”.
“Ho immaginato un gigantesco mosaico dorato che richiama l’oro della Basilica, in cui ogni tassello vive di vita propria - spiega l’artista -. Per la prima volta nel mio lavoro ho fatto sì che il flusso luminoso di ciascun elemento vada in direzioni diverse, andando a creare un intreccio di contaminazioni. Una metafora, da un lato, della dinamica delle relazioni interpersonali, dall’altro, un modo per valorizzare la memoria storica di questa città, luogo di incontro e di scambio tra culture diverse per eccellenza. L’uso del digitale in questo contesto diventa emozione spirituale che si esprime nell’unico linguaggio possibile oggi, permettendoci di raggiungere gli altri pur nella distanza fisica”.
Uno schizzo del Natale Digitale di Fabrizio Plessi | Courtesy MUVE
La piazza ideale di Marinella Senatore nel cortile di Palazzo Strozzi
Una gigantesca scritta rossa, tonda come un abbraccio, traduce in una sfavillante installazione, nel cortile di Palazzo Strozzi, la nuova riflessione di Marinella Senatore sull’idea di comunità.
“We Rise by Lifting Others" ('Ci eleviamo sollevando gli altri') è il messaggio dell’artista lanciato attraverso la sua installazione luminosa alta oltre dieci metri e costituita da centinaia di luci LED.
L'intervento è visibile al pubblico gratuitamente nel cortile di Palazzo Strozzi tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.
Ispirato alle luminarie della tradizione popolare dell’Italia meridionale, quelle che sanno di festa, dolciumi e fuochi d’artificio, l’intervento di Senatore produce un cortocircuito estetico e culturale che invade le proporzioni rinascimentali del cortile di Palazzo Strozzi, fondendo storia, cultura popolare e strutture sociali, da sempre alla base della sua ricerca.
“Ho voluto creare un’architettura effimera visibile dall’esterno, dai passanti. Un’architettura che potesse creare uno spazio laddove lo spazio non esiste, una sospensione temporale dedicata a ciascuno di noi, per ricordarci qualcosa. Stiamo vivendo una situazione alterata, in comunione, anche se lontani, e l'artista, in virtù del suo ruolo sociale, è chiamato a interrogarsi su questo cambiamento sociale. Il progetto si ispira alle luminarie del sud, ma ne è al tempo stesso un’amplificazione e un superamento. Contiene in sé una serie di memorie mixate, dove una decorazione di tipo fiorentino incontra il barocco pugliese annullando confini geografici e distanza tra opera e spettatore”.
Le frasi selezionate per l’installazione riaffiorano da alcune esperienze rimaste impresse nella memoria dell’artista. “Ci solleviamo sollevando gli altri ad esempio - spiega Senatore - ricorda la scritta sulla t-shirt di un manifestante durante un corteo a New York, negli anni Settanta. Un’altra è ispirata a Bauman. Insomma si tratta di una piccola letteratura spontanea che attiva una serie di pensieri che facciamo ogni giorno”.
Il progetto si completa con un calendario di workshop ideato per l’occasione e con un ciclo di conversazioni che metteranno in dialogo Marinella Senatore e Arturo Galansino con la curatrice spagnola Chus Martínez, il collettivo russo Pussy Riot, Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, e l’economista Pier Luigi Sacco.
Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others. Installazione per il Cortile di Palazzo Strozzi I Ph. OKNO studio
Torino, capitale delle luci d’artista
Un cappotto di luci avvolge Torino grazie a 26 opere, tra allestimenti temporanei e permanenti, che faranno brillare la città fino al prossimo 10 gennaio. Anche quest’anno il progetto “Luci d’artista” allestisce tra strade e piazze una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto.
Il volo dei numeri di Mario Merz, omaggio a Fibonacci sulla Mole Antonelliana, Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in Piazza della Repubblica, e ancora Tappeto Volante di Daniel Buren in Piazza Palazzo di Città, con la scacchiera di lanterne cubiche, Palomar di Giulio Paolini in via Po, sono solo alcuni degli interventi che accenderanno il capoluogo piemontese dal centro città alle periferie.
A Milano l' "Abbraccio all'Umanità" di Michele De Lucchi
Una cintura luminosa di alberi, che si illuminano di notte animando la città, avvolge in un abbraccio il Santuario di San Giuseppe, a Largo De Sabata, nei pressi della sede milanese di Intesa Sanpaolo.
È l' "Abbraccio all’Umanità" di Michele De Lucchi, l'installazione dell’architetto progettata da AMDL CIRCLE e ispirata al Colonnato del Bernini e ai giardini all’italiana.
Gli alberi sono stati realizzati con la tecnica costruttiva delle scandole di legno, sovrapponendo piccole tavolette di legno, quasi a rappresentare tutti coloro che, in questo anno così difficile, hanno preso sulle loro spalle i più fragili. In cima, un albero, simbolo della vita.
Al termine dell'allestimento, tutti i materiali dell'installazione saranno riutilizzati.
Abbraccio all’Umanità, l'installazione dell’architetto Michele De Lucchi progettata da AMDL CIRCLE | Courtesy Intesa Sanpaolo
Alla Tate Britain l’intervento di Chila Kumari Singh Burman
Ricordi d’infanzia, storia coloniale, mitologia indù si intrecciano nell’installazione luminosa di Chila Kumari Singh Burman che trasforma la facciata della Tate Britain in un caleidoscopico tripudio di neon sfavillanti, per un invito a trovare nella creatività uno strumento per tenere testa ai difficili giorni che ci accomunano.
“Ricordando un coraggioso nuovo mondo”, come recita anche la scritta sulla facciata della Galleria, l’artista di Liverpool, che ama fondere le sue radici indiane del Punjab con la cultura popolare, mescola l’immaginario filmico di Bollywood, il femminismo radicale, l’attivismo politico, le luminarie di Blackpool o il camioncino dei gelati di famiglia. Da Lakshmi, dea della ricchezza e della purezza, a Ganesh, il dio della prosperità, accompagnati da animali scintillanti, come la tigre a grandezza naturale e il pavone, le divinità s’imbattono in forme e parole, fino a rendere omaggio alla Regina di Jhansi, una delle leader della rivolta indiana del 1857 contro il dominio britannico dell’India.
Realizzata per la quarta edizione della Winter Commission della Tate Britain, l’installazione sarà visibile all’esterno della Tate fino al 31 gennaio.
Chila Kumari Singh Burman, Winter Commission, Remembering a brave new world | Foto: © Joe Humphrys | Courtesy Tate
Palloncini rossi e 1500 lampade a LED nel cielo di Eindhoven
Una gigantesca cupola blu con un migliaio di punti rossi fluttuanti, palloncini riciclabili che traducono un senso di connessione, splende dal 12 novembre sulla città olandese di Eindhoven. Quest’anno la capitale delle luci d'artista sfolgora di un bagliore più intenso grazie alla più grande opera di luce site-specific mai creata. Si chiama Connecting the Dots e con le sue oltre 1.500 lampade a LED e i mille palloncini fluttuanti, copre una superficie superiore a 80 chilometri.
Questo intervento degli artisti Kari Kola e Ivo Schoofs, concepito per essere visibile, in sicurezza, anche delle case di Eindhoven e dalle zone circostanti, vuole ricordarci che la luce rappresenta la vita e ci collega tutti.
Quest’anno il Glow, il festival internazionale delle luci, non si terrà. Ma la luce su Eindhoven brillerà lo stesso per i suoi abitanti, come messaggio di ottimismo e di speranza.
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