I.C.A.Ro. L’arte dove non te l’aspetti
Dal 16 Aprile 2016 al 30 Novembre 2016
Rovigo
Luogo: Museo dei Grandi Fiumi e altre sedi
Indirizzo: piazza S. Bartolomeo 18
Curatori: Melania Ruggini
Enti promotori:
- Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
- Col patrocinio di Regione Veneto
- Amministrazione Provinciale di Rovigo
- Comune di Rovigo
- Comune di Ceregnano
- Comune di Bosaro
- Comune di Guarda Veneta
- Comune di Polesella
- Museo dei Grandi Fiumi
Telefono per informazioni: +39 349 2595271
E-Mail info: info@ica.ro.it
Sito ufficiale: http://www.ica.ro.it
Ritorna la seconda edizione di I.C.A.Ro, ovvero Impulsi creativi artistici a Rovigo, che ha come capofila il circolo Arci Galileo Cavazzini di Rovigo, supportato dall’ideatrice e curatrice Melania Ruggini. Anche quest’anno la realizzazione del progetto artistico è stata possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando Culturalmente 2015. Il primo appuntamento del festival urbano è fissato per sabato 16 aprile alle ore 18.00 al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo con la mostra personale di Annamaria Moro dal titolo “Labirinto armonico”. La mostra sarà visitabile fino al 16 maggio. Il progetto I.C.A.Ro. nasce da un’analisi del contesto urbano rodigino con l’obiettivo di rendere alcune peculiarità della città terreno fertile per il dialogo tra l’arte contemporanea e la popolazione locale. La manifestazione pone al centro della propria attività la creazione di una rete attiva di confronto, per mezzo dell’arte under 35, tra la popolazione locale e le diverse realtà istituzionali ed associative, grazie all’aiuto di una comunità di artisti che intendono lasciare l’impronta della loro creazione nel tessuto sociale, attraverso interventi di riqualificazione urbana, architettonica e paesaggistica.Il programma di quest’amo è ricco di connessioni culturali con la precisa volontà di individuare punti di condivisione tra cultura giovanile, arte emergente e realtà urbana L'arte dove non te lo aspetti: è questo lo slogan e la principale strategia del progetto. Un'invasione pacifica e colorata di opere per una mostra diffusa in città che affiorerà e prenderà corpo in questi mesi primaverili su alcuni muri ed edifici di Rovigo. Un’intrusione a cui non siamo ancora abituati, calata in una dimensione urbana, decisamente ai margini e fuori contesto, in dialogo e ascolto con alcuni luoghi e architetture storiche, veri e propri simboli delle città, come Porta San Bortolo, Piazzetta Annonaria, Piazza Roma, i Giardini delle due Torri, ma anche con strutture abbandonate come l’ex stazione degli autobus di Piazzale di Vittorio, per riqualificare spazi incerti e indecisi, oppure per punteggiare la spazialità urbana di approdi momentanei. Questa è la storia di un’occupazione felice e di una rivoluzione gentile, una mappa che è una sorta di preludio o primo movimento di un più ampio progetto che si chiama ICARo. Le creazioni artistiche diventeranno la nuova pelle della città, la superficie effimera sulla quale si poserà lo sguardo dei passanti, la testimonianza di una presenza che si moltiplicherà in un imprevedibile museo all’aperto,disegnando una geografia incompiuta forse destinata a crescere ed espandersi e precisarsi nel tempo, da scoprire camminando, allargando lo sguardo, talvolta con il naso all’insù. L'arte urbana non ha più bisogno di cornici e non necessita di biglietto di ingresso, è l’arte a portata di mano e a portata di tutti. L’unica mostra “tradizionale” - se così si può dire - di I.C.A.Ro. è quella dell’artista Annamaria Moro, che al Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo mette in scena il suo Labirinto Armonico. La pittura e la musica sono apparentemente due espressioni artistiche distanti, poiché la prima appare caratterizzata da colori, linee e forme, mentre la seconda si basa sui suoni. in questa mostra la giovane artista riflette sui rapporti e le analogie esistenti tra queste due arti, indubbiamente diverse per gli strumenti espressivi utilizzati e allo steso tempo profondamente simili nelle finalità. E così la giovane pittrice padovana, che è anche musicista, analizza le profonde connessioni esistenti tra queste due discipline che caratterizzano tutta la sua attività artistica, in un percorso espositivo ricco di riferimenti all’universo sensoriale che l’arte è in grado di spalancare.
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