Jenny Holzer. War Paintings

© by Jenny Holzer / Ph. Attilio Maranzano | Jenny Holzer, Xenon for the Peggy Guggenheim, 2003, Light projection. Palazzo Corner della Ca’ Granda, Venezia

 

Dal 06 Maggio 2015 al 22 Novembre 2015

Venezia

Luogo: Museo Correr

Indirizzo: Piazza San Marco

Orari: Tutti i giorni dalle 10 alle 19

Curatori: Thomas Kellein

Enti promotori:

  • Written Art Foundation di Francoforte
  • Fondazione Musei Civici di Venezia

Costo del biglietto: biglietto valido per Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana: intero € 17, ridotto € 10, gratuito fino a 5 anni, scuole € 5.50

Telefono per informazioni: +39 041 2405211

E-Mail info: info@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://correr.visitmuve.it


In collaborazione con la Written Art Foundation di Francoforte, la Fondazione Musei Civici di Venezia promuove una mostra di dipinti dell’artista concettuale americana Jenny Holzer, evento collaterale della 56esima Biennale di Venezia.

Le opere esposte al Museo Correr sono selezionate tra i dipinti di guerra realizzati dall’artista nel corso di dieci anni, con un significativo mutamento di approccio rispetto ai LED luminosi per i quali Jenny Holzer è più conosciuta.

La mostra, curata da Thomas Kellein, è accompagnata da un catalogo prodotto in collaborazione con l’artista. Come punto di partenza l’esposizione si basa su documenti desecretati e altro materiale riservato del governo degli Stati Uniti riguardante la guerra globale al terrorismo seguita all’11 settembre 2001, come pure le operazioni militari USA in Afghanistan e in Iraq. I lavori della Holzer sono ricavati da appunti, mappe, comunicati, registrazioni di interrogatori, referti di autopsie e scritti autografi dei detenuti, pesantemente censurati prima di essere resi pubblici.

La trasformazione dei documenti in disarmanti quadri serigrafati e dipinti a olio su lino (in dimensioni moltiplicate rispetto agli originali) invita il visitatore sia a leggere che a guardare. Alcuni critici hanno paragonato i dipinti di Jenny Holzer alle prime opere di Andy Warhol della serie Death and Disaster (1960), come  pure a quelle del suprematista russo Kazimir Malevich, all’espressionismo astratto, alla “scrittura di polvere” della calligrafia araba, e anche ai manifesti stradali anonimi con i quali ha iniziato la sua carriera, nella speranza che possano provocare una discussione attenta e un vivace dibattito pubblico.

Holzer ha spiegato così la sua decisione di iniziare a dipingere queste opere dieci anni fa, in un’intervista rilasciata a Stuart Jeffries del “Guardian”: “Ho voluto metterci tempo e cura. Volevo che questo lavoro fosse un indicatore di sincerità e attenzione. Volevo che fosse umano”. Aggiungendo che, anche se lei sente che “il materiale parla da sé… avere una situazione nella quale la tortura appare una cosa normale non è, credo, una cosa positiva”.

Il lavoro di Jenny Holzer è stato presentato per la prima volta a Venezia nell’ambito della partecipazione degli Stati Uniti alla 44. Biennale, nel 1990, dove è stato premiato con il Leone d’oro. In seguito si sono tenute cinque serate di proiezioni alla Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore nel 1999; e nel 2003 altre proiezioni sono state realizzate sulle facciate del Palazzo Corner e della Collezione Peggy Guggenheim sul Canal Grande. Tre Benches di Jenny Holzer fanno parte della raccolta permanente della Collezione Guggenheim, dove sono visibili in giardino.
L’artista vive e lavora a New York.

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