Dal 25 marzo al 24 luglio
L'America di Hopper in mostra a Palazzo Fava
Second Story Sunlight, Edward Hopper
Ludovica Sanfelice
21/03/2016
Bologna - L'eredità di Hopper custodita al Whitney Museum
Le sale di Palazzo Fava si colmano delle rarefatte solitudini di Edward Hopper grazie ad un’ampia antologica curata da Barbara Haskell, responsabile della sezione dipinti e sculture del Whitney Museum, la più autorevole tra le fonti in materia da quando, nel 1968 la vedova del pittore, Josephine, ha donato all’istituzione newyorkese l’intera eredità hopperiana: oltre 3.000 opere tra dipinti, disegni e incisioni.
L'allestimento in sei sezioni a Bologna
L’accurata selezione chiamata a rappresentare le diverse fasi della carriera di Hopper, dagli esordi alla maturità, può contare sulla presenza di sessanta capolavori che rimarranno esposti a Bologna fino al prossimo 24 luglio in un allestimento suddiviso in sei sezioni al tempo stesso tematiche e cronologiche che permettono l’osservazione delle tecniche predilette dall’artista e il fondamentale ruolo affidato ai disegni preparatori all’interno del processo creativo.
Il maestro della scena americana
Sarà interessante scoprire che fin dai giorni in cui Hopper soggiornò e studiò a Parigi, la sua ricerca si soffermò sull’alienazione umana, come testimonia “Soir Bleu” del 1914, e ampio spazio sarà dedicato anche alle donne, protagoniste di dipinti molto significativi nel delineare la poetica di Hopper così cinematografica e capace di contemplare la bellezza nelle scene più comuni attraverso la sintesi dei volumi e l'inclusione di un sentimento triste e calmo. Tratti distinguibili anche nelle vedute urbane e negli interni borghesi che insieme ai ritratti hanno concorso all’affermazione di Hopper tra i più formidabili narratori del mito americano.
"Dipingo quello che provo", diceva lui, e tutto concorre a confermarlo.
Consulta anche:
Guida d'arte di Bologna
Le sale di Palazzo Fava si colmano delle rarefatte solitudini di Edward Hopper grazie ad un’ampia antologica curata da Barbara Haskell, responsabile della sezione dipinti e sculture del Whitney Museum, la più autorevole tra le fonti in materia da quando, nel 1968 la vedova del pittore, Josephine, ha donato all’istituzione newyorkese l’intera eredità hopperiana: oltre 3.000 opere tra dipinti, disegni e incisioni.
L'allestimento in sei sezioni a Bologna
L’accurata selezione chiamata a rappresentare le diverse fasi della carriera di Hopper, dagli esordi alla maturità, può contare sulla presenza di sessanta capolavori che rimarranno esposti a Bologna fino al prossimo 24 luglio in un allestimento suddiviso in sei sezioni al tempo stesso tematiche e cronologiche che permettono l’osservazione delle tecniche predilette dall’artista e il fondamentale ruolo affidato ai disegni preparatori all’interno del processo creativo.
Il maestro della scena americana
Sarà interessante scoprire che fin dai giorni in cui Hopper soggiornò e studiò a Parigi, la sua ricerca si soffermò sull’alienazione umana, come testimonia “Soir Bleu” del 1914, e ampio spazio sarà dedicato anche alle donne, protagoniste di dipinti molto significativi nel delineare la poetica di Hopper così cinematografica e capace di contemplare la bellezza nelle scene più comuni attraverso la sintesi dei volumi e l'inclusione di un sentimento triste e calmo. Tratti distinguibili anche nelle vedute urbane e negli interni borghesi che insieme ai ritratti hanno concorso all’affermazione di Hopper tra i più formidabili narratori del mito americano.
"Dipingo quello che provo", diceva lui, e tutto concorre a confermarlo.
Consulta anche:
Guida d'arte di Bologna
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Ferrara | In mostra a Ferrara dal 22 marzo 2025
Mucha e Boldini, una strana coppia in arrivo a Palazzo dei Diamanti
-
Milano | A Milano fino al 26 gennaio
Dalle confische alle collezioni pubbliche: l'arte salvata in mostra a Palazzo Reale
-
Mantova | I progetti da non perdere
Palazzo Te compie 500 anni. La festa del 2025
-
Un anno di appuntamento con la bellezza
Da Munch a Kandinsky, le mostre in arrivo nel 2025
-
A Palazzo dei Priori fino al 4 maggio 2025
Rinascimento a Fermo: i Crivelli, Giulio Romano e Lorenzo Lotto nel secolo d’oro della città
-
Mondo | A Palazzo Reali, sede del Museo d’arte della Svizzera italiana
Al MASI di Lugano arrivano oltre 650 opere della Collezione Jocelyne e Fabrice Petignat