Massimiliano Verdino. Nvutuke Ezukoa - Polvere d'oro
![Massimiliano Verdino. Nvutuke Ezukoa - Polvere d'oro, Castello D'Albertis, Genova Massimiliano Verdino. Nvutuke Ezukoa - Polvere d'oro, Castello D'Albertis, Genova](http://www.arte.it/foto/600x450/5d/24113-ge.jpg)
Massimiliano Verdino. Nvutuke Ezukoa - Polvere d'oro, Castello D'Albertis, Genova
Dal 10 Luglio 2014 al 21 Settembre 2014
Genova
Luogo: Castello D'Albertis - Museo delle Culture del Mondo
Indirizzo: corso Dogali 18
Orari: da martedì a venerdì 10-17; sabato e domenica 10-18
Telefono per informazioni: +39 010 2723820
E-Mail info: castellodalbertis@comune.genova.it
Sito ufficiale: http://www.culturainliguria.it/
L’attrazione estetica per l’Africa e il calcio africano sono stati i temi che per dodici anni hanno riportato Massimiliano Verdino in Africa Occidentale, sullo stesso terreno di ricerca: Burkina Faso, Mali, Senegal, Ghana, Togo.
Le pitture corporali, la vestizione allegorica, le sonorità tradizionali e le tracce architettoniche durante la Coppa d’Africa di calcio sono viste come un’ipotesi di costruzione identitaria africana dopo l’alienante esperienza coloniale.
La polvere d’oro del titolo, nella sua ambiguità, si presenta come metafora e diviene ancora una volta il marchio semantico del millenario rapporto tra l’Africa e l’Occidente.
Attraverso la fotografia, macchina evocativa tra fenomeno e progetto, il fotografo ha potuto conoscere una realtà dell’Africa Occidentale e le sue manifestazioni estetiche.
La sua ricerca ha un presupposto estetico, prende le mosse da una serie di fotografie che traggono ispirazione da una manifestazione di bellezza, e approda ad analizzare il gioco del calcio, universalmente riconosciuto quale realtà polisemica, come terreno di ricerca antropologica.
Il calcio trattato come concetto di cultura, ossia manifestazione di umanità, viene perseguito in questo progetto proprio attraverso lo studio delle pitture corporali come segni di umanità e di bellezza.
Registrare fotograficamente queste forme di umanità ed interpretare antropologicamente i loro significati estetici ha dato la possibilità a Massimiliano Verdino di attraversare i confini, sia geografici che culturali, di una parte di Africa molto più ricca ed omogenea culturalmente di quanto testimoniano le artefatte frontiere costruite dalla storia coloniale. Una precisa contestualizzazione storica delle foto mira infine a manifestare il corto circuito tra parole e immagini quale condizione irrinunciabile per suscitare curiosità, ma soprattutto una fruizione appassionata per il visitatore.
Massimiliano Verdino si è diplomato allo IED ed è iscritto nell’albo dei giornalisti dal 1995. Laureato in Antropologia Culturale è autore di reportage fotografici di viaggio e d’indagine culturale nell’ambito sportivo, pubblicati su numerose riviste italiane e internazionali. L’attività espositiva ha visto la realizzazione di mostre presso prestigiosi spazi, tra i quali la Sala S.Rita di Roma, il Meeting di Rimini, il Palazzo dei Convegni della Pinacoteca di Jesi. Realizza campagne pubblicitarie per note aziende nazionali ed internazionali collaborando con agenzie pubblicitarie come Young & Rubicam e La scuola di Pirella. Ha pubblicato per la casa editrice Motta 24 Ore il volume fotografico Inside Rugby presentato al Salone del libro di Francoforte e realizzato altri libri fotografici come Cromosoma Scherma. Tiene seminari di fotogiornalismo presso l’Istituto Europeo di Design.
Le pitture corporali, la vestizione allegorica, le sonorità tradizionali e le tracce architettoniche durante la Coppa d’Africa di calcio sono viste come un’ipotesi di costruzione identitaria africana dopo l’alienante esperienza coloniale.
La polvere d’oro del titolo, nella sua ambiguità, si presenta come metafora e diviene ancora una volta il marchio semantico del millenario rapporto tra l’Africa e l’Occidente.
Attraverso la fotografia, macchina evocativa tra fenomeno e progetto, il fotografo ha potuto conoscere una realtà dell’Africa Occidentale e le sue manifestazioni estetiche.
La sua ricerca ha un presupposto estetico, prende le mosse da una serie di fotografie che traggono ispirazione da una manifestazione di bellezza, e approda ad analizzare il gioco del calcio, universalmente riconosciuto quale realtà polisemica, come terreno di ricerca antropologica.
Il calcio trattato come concetto di cultura, ossia manifestazione di umanità, viene perseguito in questo progetto proprio attraverso lo studio delle pitture corporali come segni di umanità e di bellezza.
Registrare fotograficamente queste forme di umanità ed interpretare antropologicamente i loro significati estetici ha dato la possibilità a Massimiliano Verdino di attraversare i confini, sia geografici che culturali, di una parte di Africa molto più ricca ed omogenea culturalmente di quanto testimoniano le artefatte frontiere costruite dalla storia coloniale. Una precisa contestualizzazione storica delle foto mira infine a manifestare il corto circuito tra parole e immagini quale condizione irrinunciabile per suscitare curiosità, ma soprattutto una fruizione appassionata per il visitatore.
Massimiliano Verdino si è diplomato allo IED ed è iscritto nell’albo dei giornalisti dal 1995. Laureato in Antropologia Culturale è autore di reportage fotografici di viaggio e d’indagine culturale nell’ambito sportivo, pubblicati su numerose riviste italiane e internazionali. L’attività espositiva ha visto la realizzazione di mostre presso prestigiosi spazi, tra i quali la Sala S.Rita di Roma, il Meeting di Rimini, il Palazzo dei Convegni della Pinacoteca di Jesi. Realizza campagne pubblicitarie per note aziende nazionali ed internazionali collaborando con agenzie pubblicitarie come Young & Rubicam e La scuola di Pirella. Ha pubblicato per la casa editrice Motta 24 Ore il volume fotografico Inside Rugby presentato al Salone del libro di Francoforte e realizzato altri libri fotografici come Cromosoma Scherma. Tiene seminari di fotogiornalismo presso l’Istituto Europeo di Design.
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