Mario Pardo Segovia. Polvo Sèran, Mas Polvo Enamorado

© Mario Pardo Segovia
Dal 31 Ottobre 2015 al 04 Novembre 2015
Parma
Luogo: Galleria S.Andrea
Indirizzo: via Cavestro 6
Curatori: Annalisa Mombelli
Enti promotori:
- Comune di Parma - Assessorato alla Cultura
Telefono per informazioni: +39 0521 228136
E-Mail info: info@ucai-parma.it
Continua per il secondo anno consecutivo la collaborazione tra l'associazione UCAI ed il Festival Il Rumore del Lutto che per questa Nona Edizione ha deciso di affrontare il tema ESSERE.
La mostra del giovane fotografo spagnolo Mario Pardo Segovia è il risultato di un progetto tra i cimiteri di città italiane ed europee che prese il via nel 2008 dopo aver visitato il cimitero monumentale di Bologna.
“Le sue fotografie in bianco e nero – come spiega la curatrice Annalisa Mombelli - esaltano la tensione di pose, sguardi, gesti di sculture funerarie tanto da farle apparire vive e vibranti proprio nell'istante di equilibrio tra forze di creazione e distruzione in cui si evince un' eternità dell'essenzadi varie forme d'amore: tenero, passionale, composto, doloroso, aulico...”.
L'artista spagnolo Mario Pardo Segovia fa poi luce su quelle che sono state suggestioni e intenti dei suoi scatti fotografici:“Uno dei temi più diffusi che ho trovato raffigurato nei vari cimiteri è quello di “Eros e Thànatos”. A volte in modo esplicito e altre in modi più sottili, possiamo trovare costanti esempi che celebrano l'importanza che hanno tenuto i corpi, i gesti, la sensualità, gli sguardi e le relazioni nella vita di coloro che commissionarono le sculture per i propri sepolcri. Così, esplorando le pulsioni tra Eros e Tànatos o, detto in altro modo, tra l'istinto della vita e quello della morte, le rappresentazioni dei corpi e dell'amore aggiungono un contrappunto pieno di vita e si sovrappongono all'idea ultima della morte permettendo di ricercare l'eternità attraverso la memoria e la bellezza.
Le fotografie di questa esposizione intendono offrire una lettura circa la corrispondenza tra l'amore e la morte presenti nelle sculture usando come base le relazioni che ci sono tra il volume e la luce;
la composizione ed il riquadro delle figure; l'esclusione o la selezione di certi elementi; infine la relazione tra il tema della scultura ed il mio modo di relazionarmi ad essa attraverso la sorpresa e la ricerca di una felice bellezza”.
La poesia da cui è tratto il titolo della mostra è di un autore spagnolo del Seicento, Francisco Quevedo:
“Amore costante al di là della morte”
Chiudere potrà i miei occhi l’ultima
ombra che mi porti il bianco giorno,
e potrà slegare questa anima mia
ora al suo affanno ansiosa adulatrice;
ma no, da quest’altra parte, nella riva,
lascerà la memoria, dove ardeva:
nuotare sa la mia fiamma l’acqua fredda,
e perdere il rispetto a legge severa.
Anima a chi tutto un dio prigione è stata,
vene che umore a tanto fuoco hanno dato,
midolla che hanno gloriosamente arso,
il suo corpo lascerà, non la sua attenzione;
saranno cenere, ma avrà senso;
polvere saranno, ma polvere innamorata.
La mostra del giovane fotografo spagnolo Mario Pardo Segovia è il risultato di un progetto tra i cimiteri di città italiane ed europee che prese il via nel 2008 dopo aver visitato il cimitero monumentale di Bologna.
“Le sue fotografie in bianco e nero – come spiega la curatrice Annalisa Mombelli - esaltano la tensione di pose, sguardi, gesti di sculture funerarie tanto da farle apparire vive e vibranti proprio nell'istante di equilibrio tra forze di creazione e distruzione in cui si evince un' eternità dell'essenzadi varie forme d'amore: tenero, passionale, composto, doloroso, aulico...”.
L'artista spagnolo Mario Pardo Segovia fa poi luce su quelle che sono state suggestioni e intenti dei suoi scatti fotografici:“Uno dei temi più diffusi che ho trovato raffigurato nei vari cimiteri è quello di “Eros e Thànatos”. A volte in modo esplicito e altre in modi più sottili, possiamo trovare costanti esempi che celebrano l'importanza che hanno tenuto i corpi, i gesti, la sensualità, gli sguardi e le relazioni nella vita di coloro che commissionarono le sculture per i propri sepolcri. Così, esplorando le pulsioni tra Eros e Tànatos o, detto in altro modo, tra l'istinto della vita e quello della morte, le rappresentazioni dei corpi e dell'amore aggiungono un contrappunto pieno di vita e si sovrappongono all'idea ultima della morte permettendo di ricercare l'eternità attraverso la memoria e la bellezza.
Le fotografie di questa esposizione intendono offrire una lettura circa la corrispondenza tra l'amore e la morte presenti nelle sculture usando come base le relazioni che ci sono tra il volume e la luce;
la composizione ed il riquadro delle figure; l'esclusione o la selezione di certi elementi; infine la relazione tra il tema della scultura ed il mio modo di relazionarmi ad essa attraverso la sorpresa e la ricerca di una felice bellezza”.
La poesia da cui è tratto il titolo della mostra è di un autore spagnolo del Seicento, Francisco Quevedo:
“Amore costante al di là della morte”
Chiudere potrà i miei occhi l’ultima
ombra che mi porti il bianco giorno,
e potrà slegare questa anima mia
ora al suo affanno ansiosa adulatrice;
ma no, da quest’altra parte, nella riva,
lascerà la memoria, dove ardeva:
nuotare sa la mia fiamma l’acqua fredda,
e perdere il rispetto a legge severa.
Anima a chi tutto un dio prigione è stata,
vene che umore a tanto fuoco hanno dato,
midolla che hanno gloriosamente arso,
il suo corpo lascerà, non la sua attenzione;
saranno cenere, ma avrà senso;
polvere saranno, ma polvere innamorata.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 15 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Roma | Museo Storico della Fanteria
Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray
-
Dal 14 marzo 2025 al 14 settembre 2025 Firenze | Palazzo Vecchio / Museo Novecento / Piazza della Signoria
THOMAS J PRICE IN FLORENCE
-
Dal 15 marzo 2025 al 15 giugno 2025 Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot
-
Dal 15 marzo 2025 al 29 giugno 2025 Parma | Fondazione Magnani-Rocca
FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi
-
Dal 12 marzo 2025 al 15 giugno 2025 Ferrara | Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS
Bellissima Ester. Purim, una storia senza tempo
-
Dal 11 marzo 2025 al 09 gennaio 2026 Brescia | Pinacoteca Tosio Martinengo
Giovanni Battista Gigola. Due scene socratiche / Giuseppe Bezzuoli. La Nascita di Venere