Pathos
Dal 29 Maggio 2016 al 19 Giugno 2016
Carmignano | Prato
Luogo: Spazio d’Arte Alberto Moretti
Indirizzo: via Borgo 4
Curatori: Ilaria Magni
Enti promotori:
- Comune di Carmignano - Assessorato alla Cultura
Telefono per informazioni: +39 334 9484372
E-Mail info: aiutasangiusto@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.amicisangiusto.org/
Si inaugura domenica 29 maggio 2016 alle ore 17 presso lo Spazio d’Arte Alberto Moretti a Carmignano, alla presenza delle autorità, Pathos, mostra video-fotografica itinerante con lavori di Leonardo Boretti, Stefano Gradi, Damiano Letizia, Gabriele Masi, Andrea Paoletti, Luca Peccantini e Alessandro Pucci, nata all’interno del progetto Logos di Rudy Pulcinelli per salvare dal degrado l’Abbazia di San Giusto al Pinone, fondata nel XII secolo dai monaci cluniacensi francesi su una antica via di comunicazione e pellegrinaggio sul crinale del Montalbano.
L’intero progetto, ideato da Rudy Pulcinelli e curato da Ilaria Magni, ha avuto inizio con l’intervento installativo dell’artista inaugurato lo scorso 7 maggio in collaborazione con “Amici di San Giusto”, associazione nata per il recupero dell’antica abbazia, ancora consacrata al culto ma chiusa da decenni e in precario stato di conservazione. L’edificio, con un’unica alta e stretta navata e transetto rialzato su una cripta sottostante, ha subito vari crolli nel tempo, dei quali un primo già nel XIII secolo, ma nonostante i numerosi interventi di restauro, è ancora visibile l’accuratezza delle originarie maestranze francesi che la edificarono. Attualmente preoccupano le condizioni del tetto, in corrispondenza del transetto, nel lato destro, dove una “volterrana” settecentesca minaccia di crollare.
L’intervento di Pulcinelli, concepito per coinvolgere e sensibilizzare attraverso l’arte un vasto pubblico sulle condizioni di questo gioiello dell’architettura romanica, si è concentrato nella zona del transetto e nella cripta, creando un suggestivo dialogo tra antico e arte contemporanea:
L’installazione Logos, un cumulo di lettere bianche che rappresentano i sette alfabeti più diffusi e le differenti etnie, posta davanti all’altare, in modo da richiamare simbolicamente e materialmente il Logos, (dal greco parola ma anche il Verbo Incarnato), che rigenera se stesso e riattiva la comunicazione in un luogo che è rimasto a lungo inaccessibile, vittima dell’ingiuria del tempo e dell’incuria. Nella cripta Dialoghi, una installazione che attraverso una serie di “calotte” forate, sfruttando la luce di candele all’interno di semisfere, proietta sulle volte della cripta le sagome delle lettere, che si incontrano le une con le altre fondendosi e suggerendo il miracolo interiore che si compie con un piccolo gesto, semplicemente ricercando il contatto profondo con la nostra umanità, perché la comunicazione tra culture differenti possa avvenire in maniera pacifica, nel pieno rispetto e valorizzazione di tutte le culture. L’intervento installativo sarà visibile presso l’Abbazia fino al 12 giugno 2016.
“Ho voluto simbolicamente riaccendere il Verbo, la Parola, il Logos all’interno dell’’antica Abbazia, che non può essere dimenticata ed ha bisogno dell’aiuto di tutti noi” – spiegaPulcinelli – “Ed è per questo motivo che in accordo con l’associazione Amici di San Giusto abbiamo deciso che questo mio intervento dovesse lasciare una traccia: infatti il progetto Logos non si esaurisce con la mia installazione, ma tramite Pathos, la mostra video – fotografica itinerante, l’Abbazia sarà documentata e interpretata attraverso le visioni contemporanee di professionisti che operano nel mondo dell’immagine, ciascuno con la propria sensibilità ed il proprio occhio.”
Gli elaborati dei sette professionisti amplieranno ulteriormente la visione nel contesto dell’Abbazia, restituendoci le sensazioni emotive (Pathos) scaturite dalla loro sensibilità, attraverso l’atto documentaristico dello stato di degrado dell’Abbazia, oppure l’impressione dell’installazione di Pulcinelli, o ancora la resa dell’effetto d’insieme, o un aspetto più “cinematografico” mirato a narrare una storia, o la ricerca della sintesi nell’iconicità oltre l’immagine.
Il Logos è la Parola (e nel Vangelo di Giovanni anche il Verbo Incarnato) che torna a vivere all’interno dell’abbazia grazie all’intervento di Pulcinelli.” – sottolinea la curatrice Ilaria Magni – “Logos e Pathos sono lo yin e lo yang, parti di un tutto dove il Logos è il principio, la comunicazione che si rigenera oggi in una società multietnica e multiculturale, e il Pathos (emozione) è il suo contraltare, il flusso emotivo che lo completa. Pathos è il sentimento che muove l’umanità tra arte, storia, fede e devozione, ancora vivo nelle possenti mura d’arenaria dell’abbazia del XII secolo, la quale da quasi mille anni accoglie pellegrini e viandanti, e che ancora oggi parla a noi visitatori contemporanei, spesso insensibili, distratti, annoiati, nella speranza che possiamo essere ancora capaci di sentire il Pathos ed ascoltare il suo grido d’aiuto.”
Nella volontà comune di tutelare e valorizzare l’identità dell’Abbazia come secolare centro spirituale e culturale, nel nome di un rinnovato spirito di dialogo e di condivisione i quali animano tutto il progetto, la mostra video/fotografica si propone come un evento itinerante, per lasciare traccia, memoria, Logos e Pathos che continuino a diffondersi.
Infine si segnala all’attenzione di tutti un’opportunità comune di contribuire alla salvaguardia dell’Abbazia: “Fino al 30 novembre 2016 è attivo il censimento dei luoghi del cuore sul sito internet del FAI (Fondo Ambiente Italiano) e c’è la possibilità di votare già da ora l’Abbazia di San Giusto al Pinone” – conclude Fabrizio Buricchi, assessore alla cultura del Comune di Carmignano e presidente dell’associazione Amici di San Giusto – “La concorrenza è tanta ma vi prego di votare per la nostra Abbazia di San Giusto al Pinone a Carmignano. È un gesto che costa niente ma che significa molto e potrebbe essere decisivo per salvarla dal crollo.”
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