Supernatural

Supernatural, Officina delle Zattere, Biennale d'arte di Venezia 2013
Dal 29 Maggio 2013 al 24 Novembre 2013
Venezia
Luogo: Officina delle Zattere
Indirizzo: Dorsoduro 947
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Francesco Elisei, Fabio Anselmi
Telefono per informazioni: +39 041 5218 – 849/846/716
E-Mail info: infoartivisive@labiennale.org
Sito ufficiale: http://ww.labiennale.org
All’Officina delle Zattere, “Supernatural” (Padiglione Nazionale), curata da Francesco Elisei e Fabio Anselmi, presenta otto fra gli artisti contemporanei più importanti del Bangladesh, appartenenti al gruppo Chhakka.
In mostra, una ricca serie di opere caratterizzate dall’uso di vari medium artistici, come nel caso della rappresentazione della bellezza della natura del Bengala, eseguita da Mokhlesur Rahman, o nelle sperimentazioni multimediali di Dhali Al Mamoon e Ashok Karmaker.
La presenza femminile è garantita da Lala Rukh Selim, artista a tutto tondo che spazia dalla scrittura alla critica, per poi tornare alla pittura e alla scultura, e da Yasmin Jahan Nupur, artista visiva che utilizza i video come medium espressivo e che medita sui legami fra nazionalismo e confini e sulla possibilità di superare le frontiere politiche mantenendo la propria identità nazionale.
L’inclusione di lavori di artisti come Gavin Rain, proveniente dal Sud Africa, e del veneziano Gianfranco Meggiato, allargano l’orizzonte della mostra, conferendole un’impronta internazionale. Rain, che reinterpreta il puntinismo, copre le sue tele con una moltitudine di cerchi composti da cinque livelli di colore, creando opere che permettono differenti livelli di lettura a seconda della distanza con cui vengono osservate. Meggiato è uno scultore celebre per il suo uso di fusione a cera persa in bronzo: le sue opere intendono portare lo spettatore dentro alla scultura, invece di lasciargli ammirare solo la superficie esterna.
In mostra, una ricca serie di opere caratterizzate dall’uso di vari medium artistici, come nel caso della rappresentazione della bellezza della natura del Bengala, eseguita da Mokhlesur Rahman, o nelle sperimentazioni multimediali di Dhali Al Mamoon e Ashok Karmaker.
La presenza femminile è garantita da Lala Rukh Selim, artista a tutto tondo che spazia dalla scrittura alla critica, per poi tornare alla pittura e alla scultura, e da Yasmin Jahan Nupur, artista visiva che utilizza i video come medium espressivo e che medita sui legami fra nazionalismo e confini e sulla possibilità di superare le frontiere politiche mantenendo la propria identità nazionale.
L’inclusione di lavori di artisti come Gavin Rain, proveniente dal Sud Africa, e del veneziano Gianfranco Meggiato, allargano l’orizzonte della mostra, conferendole un’impronta internazionale. Rain, che reinterpreta il puntinismo, copre le sue tele con una moltitudine di cerchi composti da cinque livelli di colore, creando opere che permettono differenti livelli di lettura a seconda della distanza con cui vengono osservate. Meggiato è uno scultore celebre per il suo uso di fusione a cera persa in bronzo: le sue opere intendono portare lo spettatore dentro alla scultura, invece di lasciargli ammirare solo la superficie esterna.
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