Howtan Re. Save me!
Dal 11 Dicembre 2019 al 14 Febbraio 2020
Roma
Luogo: Howtan Space
Indirizzo: Via dell’Arco de’ Ginnasi 5
Orari: dal lunedì al venerdì ore 12.00 – 19.00; la mostra è visitabile contestualmente all’apertura di HLab, il bar a sostegno delle attività dello spazio dalle 20.00 alle 24.00
Curatori: Barbara Martusciello
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: + 39 06 6994 1673
E-Mail info: info@howtanspace.com
Sito ufficiale: http://www.howtanspace.it
Una grande parete-schermo allestita con 14 sculture, cuore della mostra, in dialogo con una scritta al neon. Tutta l’ambientazione di questa personale ha carattere spirituale ed etico basato su una concettualità che esprime concordia e pacificazione e che intende riportare al centro l’umanità.
Alla luce del preoccupante scenario politico mondiale, dell’imbarbarimento dell’uomo contemporaneo, del ritorno all’ uso delle religioni come motivo di odio e discordia, il gesto di un artista, nato in Persia, formatosi in Europa e negli Stati Uniti, appare ancora più forte. Non è un caso, infatti, che le sculture abbiano le fattezze di Cristo, che nella storia d’appartenenza di Howtan Re rappresenta il Profeta.
L’artista, ormai italiano d’adozione, usa in questo lavoro una delle icone più riconoscibili e onnipresenti della cultura dell’occidente.
Così, inevitabilmente, Howtan ne fa una bandiera del credere che supera pertinenze di esclusività della fede, per diventare simbolo di condivisione e di conciliazione.
Le sculture di Howtan Re presentano un Cristo che fonde armoniosamente maschile e femminile, una figura umana ma perfetta; ogni Cristo è diverso, ogni Cristo ha una corona di spine e compie il suo estremo atto di sacrificio contro ogni forma di ingiustizia e discriminazione.
Praticando una scelta creativa e poetica, ironica e provocatoria, l’autore dettaglia un’analisi per lui necessaria e come sempre basata sul rapporto tra personale e sociale, in cui sono riassunte le impellenze della sua narrazione artistica.
Sono 14 le sculture, come le 14 stazioni della Via Crucis che in dialogo con una scritta emblematica palesano una richiesta di aiuto ribaltata: è Cristo a reclamare il sostegno dell’uomo affinché salvaguardi il suo messaggio.
Quest’opera è una riflessione sulla perdita di umanità e spiritualità, laica o religiosa che sia.
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