Hikari Kesho - 縛ら王女 Shibara ōjo La principessa legata, L’arte dello Shibari nella tradizione del teatro Kabuki giapponese
Dal 18 Giugno 2016 al 07 Luglio 2016
Padova
Luogo: Hotel Plaza Padova
Indirizzo: corso Milano 40
Orari: tutti i giorni 16-23
Curatori: Maria Palladino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 656822 / 334 1695479
E-Mail info: info@hikarikesho.com
Sito ufficiale: http://www.hikarikesho.com
Sabato 18 giugno alle ore 18, presso l’Hotel Plaza Padova, inaugurerà la mostra-evento, personale di fotografia dell’artista Alberto Lisi aka Hikari Kesho, “縛ら王女 Shibara ōjo La principessa legata. L’arte dello shibari nella tradizione del teatro Kabuki giapponese”.
Durante l’inaugurazione avrà luogo una performance di shibari dell’artista.
Il teatro Kabuki nacque in Giappone alla fine del XVI sec. come forma teatrale borghese, in alternativa al teatro Noh, sorto intorno al XIV sec. e considerato, per temi e modalità di rappresentazione, un’espressione più colta e aristocratica. Il Kabuki fu infatti il teatro della nascente borghesia e vide il suo momento di massima fioritura nel periodo Edo (1603 - 1868), coincidente con lo shogunato Tokugawa: era di grande sviluppo economico, mercantile e commerciale, caratterizzato dal fenomeno dell’inurbazione, ma anche da un forte controllo e repressione sociale. I temi sono quindi quelli legati alla nascita delle città, alla società del tempo, la vita del popolo, i fatti di cronaca. I luoghi, i più popolari e più frequentati nel Giappone di allora: le sale da tè, i bagni pubblici o il “quartiere del piacere” di Kyôto, Shimabara.
Le trame e la costruzione dei personaggi sono in genere poco definite. Si tratta infatti di un “teatro d’attore”: molto si basa sulle capacità interpretative personali, sull’abilità mimica e di movimento e la conoscenza e l’integrazione di diverse materie come danza, canto, musica, oltre e più che la pura espressione verbale. Lo Shibari, ovvero la pratica della legatura del corpo con le corde, ebbe origine dallo “hojōjutsu”, arte marziale in uso dal XV sec., adoperata dalla polizia al fine di immobilizzare i prigionieri o come forma di tortura per ottenere una confessione. Questa fu introdotta dal XVI sec. nel teatro Kabuki in alcune scene di accentuata valenza estetica e sensuale, allo scopo di esaltare e evidenziare le forme del corpo, quindi in un uso per la prima volta di segno diverso. Sarà dalla fine della seconda guerra mondiale, grazie soprattutto all’opera di Ito Seiu, pittore, disegnatore, fotografo e scrittore giapponese, che si diffonderà dapprima negli Stati Uniti, e poi in tutto l’Occidente e nel resto del mondo, giungendo a quell’unitarietà di forma e di contenuto che fonde l’aspetto erotico di questa disciplina alla sua valenza artistica di forte impatto visivo e suggestione.
Maria Palladino
Alberto Lisi aka Hikari Kesho
Iscritto al fotoclub Padova all’età di 18 anni, riporta numerosi riconoscimenti a mostre e concorsi fotografici sino al 1985, anno in cui passa professionista. Da professionista si specializza nella fotografia di moda e collabora con alcune tra le più importanti aziende del settore: Alviero Martini, Romeo Gigli, Gianfranco Ferre, Mariella Burani… Grazie alla sua continua ricerca di nuovi metodi espressivi, nel 1992 firma la prima campagna mondiale della Safilo usando tecniche di trattamento della pellicola che davano risultati oggi ottenibili solo con l’ausilio del computer. Se la fotografia di moda è il suo lavoro, quella di fotografare corpi, per lo più di donne, è la sua grande passione. Nel 1997 è chiamato a partecipare al Castello di Mesola, a “Il corpo illustrato”, una mostra collettiva sulla storia del tatuaggio che vede le sue opere affiancate a quelle di Gian Paolo Barbieri, Oliviero Toscani; Bruce Weber ed altri grandi nomi della fotografia internazionale. E’ tra i pionieri della fotografia digitale, nel 1998 la rivista Photo gli dedica 4 pagine per un servizio- test realizzato con fotocamera digitale per la Replay. Lo stesso anno l’accademia delle belle arti di Urbino lo invita a tenere un incontro con gli studenti sulla fotografia di moda. Nel 2002 una foto di campagna per lo stilista Ferrè, nata da un suo stesso concept, è candidata al premio “Eyeaward 2002”, “premio internazionale dedicato alla comunicazione pubblicitaria considerata più innovativa e brillante del settore dell’occhialeria” .Si piazzerà seconda, dietro solo a Chrisrtian Dior! Da allora in poi la fotografia commerciale, legata al mondo della pubblicità e della moda, e quella artistica, si sono succedute con grande successo e gratificazione. La prima consolidata da oltre 30 anni di esperienza nel settore, la seconda riscuotendo sempre più favori di pubblico su scala Mondiale, arricchendosi di esposizioni presso locali di tendenza, gallerie d’arte, pubblicazioni su riviste e libri fotografici. Nel 2012 è tra i 20 selezionati al mondo per esporre le sue opere a Houston in Texas, durante il FOTOFEST 2012 BIENNIAL, la più grande biennale di fotografia negli USA, la sua foto “Observing the Stillness of Brenta River” è stata scelta come poster ufficiale della biennale. Nel 2013 firma con la Vecchiato Art Galleries, per la sua promozione nel circuito dell’arte contremporanea e nello stesso anno viene selezionato, unico Italiano in una selezione di 5 artisti, per la biennale Vught in Olanda ed in seguito espone alla fiera Internazionale di arte contemporanea Arte Padova. Nel 2015 Italian Tramer Art Lounge espone alcune sue opere alla PhotoLA, una delle più importanti fiere di arte contemporanea a Los Angeles.
A conclusione dell’esposizione, sabato 2 luglio, dalle 17 alle 20, nella stessa sede, l’autore terrà un incontro-lezione introduttivo di avvicinamento alla pratica dello shibari, arte giapponese della legatura del corpo con le corde. Quota di partecipazione 25 € a persona.
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