Riaperta la chiesa di San Lorenzo in Ponte
A San Gimignano rivive la Vergine di Simone Martini
San Lorenzo in Ponte |
Affresco della Madonna col Bambino in Gloria, particolare della mandorla formata daschiere angeliche
Francesca Grego
27/03/2017
Siena - Dopo un importante restauro torna a splendere la chiesa duecentesca di San Lorenzo in Ponte, piccola grande gemma incastonata nel capolavoro architettonico e paesaggistico che è il borgo di San Gimignano.
Rimasto chiuso al pubblico negli ultimi due secoli, il monumento era andato incontro a un lento ma inesorabile deterioramento.
Grazie all’intervento sostenuto dal Comune e dalla Soprintendenza delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, nella centralissima via del Castello è di nuovo accessibile al pubblico l’interno dalla caratteristica copertura a capriate, decorato dagli affreschi quattrocenteschi del fiorentino Cenni di Francesco di ser Cenni.
Inferno, Purgatorio e Paradiso si animano nei vividi dettagli di ispirazione giottesca dell’allievo di Andrea di Cione d’Arcangelo, mentre il tema della vita ultraterrena si lega alla figura di San Lorenzo, cui la tradizione attribuiva il potere di salvare le anime purganti.
Si trova invece nell’oratorio, costruito nel Quattrocento come ampliamento del portico, l’opera più prestigiosa della chiesa, oggetto di ardente devozione popolare fin dal XIV secolo. Si tratta della Madonna col Bambino in Gloria dipinta negli anni giovanili da Simone Martini, massimo rappresentante del gotico senese. Se il corpo della Vergine, il Bambino Gesù e la corona di angeli in gloria si devono a un rifacimento quattrocentesco, il volto conserva intatto lo sguardo ieratico e la linearità tipici del maestro primitivo.
Leggi anche:
- Il Buon Secolo della Pittura Senese
- L'arte incontra la storia nel nuovo Museo di Colle Val d'Elsa
Rimasto chiuso al pubblico negli ultimi due secoli, il monumento era andato incontro a un lento ma inesorabile deterioramento.
Grazie all’intervento sostenuto dal Comune e dalla Soprintendenza delle Provincie di Siena, Grosseto e Arezzo, nella centralissima via del Castello è di nuovo accessibile al pubblico l’interno dalla caratteristica copertura a capriate, decorato dagli affreschi quattrocenteschi del fiorentino Cenni di Francesco di ser Cenni.
Inferno, Purgatorio e Paradiso si animano nei vividi dettagli di ispirazione giottesca dell’allievo di Andrea di Cione d’Arcangelo, mentre il tema della vita ultraterrena si lega alla figura di San Lorenzo, cui la tradizione attribuiva il potere di salvare le anime purganti.
Si trova invece nell’oratorio, costruito nel Quattrocento come ampliamento del portico, l’opera più prestigiosa della chiesa, oggetto di ardente devozione popolare fin dal XIV secolo. Si tratta della Madonna col Bambino in Gloria dipinta negli anni giovanili da Simone Martini, massimo rappresentante del gotico senese. Se il corpo della Vergine, il Bambino Gesù e la corona di angeli in gloria si devono a un rifacimento quattrocentesco, il volto conserva intatto lo sguardo ieratico e la linearità tipici del maestro primitivo.
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