Giovanna Rigattieri. Pittoriche contemplazioni
Dal 16 Febbraio 2024 al 03 Aprile 2024
Venezia
Luogo: Spazio Thetis
Indirizzo: Arsenale Novissimo
Orari: da lunedi a venerdi 10-17 o su appuntamento al 348 0171596
Curatori: Saverio Simi de Burgis
Sito ufficiale: http://www.thetis.it
Spazio Thetis presenta la nuova mostra di Giovanna Rigattieri, PITTORICHE CONTEMPLAZIONI, visitabile dal 16 febbraio al 3 aprile 2024, con inaugurazione venerdì 16 alle ore 17.30.
Giovanna Rigattieri è un’artista che asseconda il linguaggio che le è più congeniale, quello della pittura. Una pittura che non ha limiti temporali o geografici e che si contamina soprattutto con i linguaggi del disegno e della fotografia. In tal senso si addentra in una ricerca alchemica in sintonia con la sua tradizione più ortodossa, ma anche con la sperimentazione che la accompagna in un continuo divenire.
La tecnica è mista, si va dal segno-disegno, idea primigenia supportata da una predisposizione innata, alla pittura a olio o ad acrilico, al collage che equilibra la composizione seguita dalle opportune e corrette giustapposizioni cromatiche. Tra tradizione e innovazione viene accantonata l’ormai anacronistica dicotomia tra astratto e figurativo. Non può che restare un’altrettanto valida reciprocità e complementarietà di questi assunti in una ricomposta armonia, riferimenti presenti nella storia dell’arte di tutti i tempi e luoghi.
Forte nell’artista è l’interesse per la poesia Ut pictura poesis, la pittura è una poesia muta, la poesia è una pittura parlante, elemento comune tra poesia e pittura è proprio l’immagine che funge da grammatica compositiva, permettendo di tracciare un'armoniosa complementarietà tra queste due innate forme espressive.
L’effetto caleidoscopico tipico del surrealismo alimenta il fàntasma, la pulsione creativa che può assumere sfumature erotiche, mai volgari, ma piuttosto biologiche e vitali. Tuttavia, in questa esplorazione si evitano eccessi psicoanalitici freudiani o di altre scuole, e il complesso edipico, con tutte le sue implicazioni drammatiche, è definitivamente superato. Le connotazioni creative e gli esiti pittorici si manifestano come sedimentazioni iconografiche che si fondono nella composizione, simili alle stratificazioni dei palinsesti nelle rappresentazioni storiche. Questo continuum sottolinea l'inesauribile valore del linguaggio pittorico, rendendolo sempre attuale e contemporaneo.
La sua pittura diventa totalizzante e declinabile nelle varie attività collaterali che la coinvolgono e la relativizzano a partire dall’insegnamento, lo studio, le letture, il quotidiano, le relazioni sociali e amicali. In tal senso la pittura diviene benefica, una sorta di terapeutica psicologia naturale che la collega ai valori della ricerca del sé e delle proprie origini.In tale valenza va ricondotto anche l’accostamento alle tradizioni e culture orientali dell’artista, oltre al senso e al valore della meditazione e della pratica yogica alla quale si dedica con assiduità da qualche anno.
La sua proposta ci cattura in un’accezione più completa e intrigante, coinvolgendoci nelle molteplici letture delle sue opere.
GIOVANNA RIGATTIERI
È un’artista veneziana che ha conseguito la laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti nel 2007.
La caratteristica principale del suo lavoro è ”il potere dell’instabilità, la forza dell’incertezza, perché lì risiede la scoperta”. Utilizza infatti supporti ogni volta diversi, che vanno dalle tele di grandi dimensioni, a piccole carte che mescolano il collage alla pittura, a lastre di alluminio, video, grafica digitale ed anche musica. E’ stata finalista di numerosi concorsi tra cui il Premio Celeste, Italian Factory, Wildlife Artist of The Year, Exibart Prize 2021. Espone sul territorio nazionale ed internazionale dal 2004, collaborando con Martina Cavallarin, Scatola Bianca Project Room di Milano, la Galleria Makek di Zagabria, la Galleria Castello 925 di Venezia, Oolalala Gallery di Torino e The Mall Galleries a Londra.
Giovanna Rigattieri è un’artista che asseconda il linguaggio che le è più congeniale, quello della pittura. Una pittura che non ha limiti temporali o geografici e che si contamina soprattutto con i linguaggi del disegno e della fotografia. In tal senso si addentra in una ricerca alchemica in sintonia con la sua tradizione più ortodossa, ma anche con la sperimentazione che la accompagna in un continuo divenire.
La tecnica è mista, si va dal segno-disegno, idea primigenia supportata da una predisposizione innata, alla pittura a olio o ad acrilico, al collage che equilibra la composizione seguita dalle opportune e corrette giustapposizioni cromatiche. Tra tradizione e innovazione viene accantonata l’ormai anacronistica dicotomia tra astratto e figurativo. Non può che restare un’altrettanto valida reciprocità e complementarietà di questi assunti in una ricomposta armonia, riferimenti presenti nella storia dell’arte di tutti i tempi e luoghi.
Forte nell’artista è l’interesse per la poesia Ut pictura poesis, la pittura è una poesia muta, la poesia è una pittura parlante, elemento comune tra poesia e pittura è proprio l’immagine che funge da grammatica compositiva, permettendo di tracciare un'armoniosa complementarietà tra queste due innate forme espressive.
L’effetto caleidoscopico tipico del surrealismo alimenta il fàntasma, la pulsione creativa che può assumere sfumature erotiche, mai volgari, ma piuttosto biologiche e vitali. Tuttavia, in questa esplorazione si evitano eccessi psicoanalitici freudiani o di altre scuole, e il complesso edipico, con tutte le sue implicazioni drammatiche, è definitivamente superato. Le connotazioni creative e gli esiti pittorici si manifestano come sedimentazioni iconografiche che si fondono nella composizione, simili alle stratificazioni dei palinsesti nelle rappresentazioni storiche. Questo continuum sottolinea l'inesauribile valore del linguaggio pittorico, rendendolo sempre attuale e contemporaneo.
La sua pittura diventa totalizzante e declinabile nelle varie attività collaterali che la coinvolgono e la relativizzano a partire dall’insegnamento, lo studio, le letture, il quotidiano, le relazioni sociali e amicali. In tal senso la pittura diviene benefica, una sorta di terapeutica psicologia naturale che la collega ai valori della ricerca del sé e delle proprie origini.In tale valenza va ricondotto anche l’accostamento alle tradizioni e culture orientali dell’artista, oltre al senso e al valore della meditazione e della pratica yogica alla quale si dedica con assiduità da qualche anno.
La sua proposta ci cattura in un’accezione più completa e intrigante, coinvolgendoci nelle molteplici letture delle sue opere.
GIOVANNA RIGATTIERI
È un’artista veneziana che ha conseguito la laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti nel 2007.
La caratteristica principale del suo lavoro è ”il potere dell’instabilità, la forza dell’incertezza, perché lì risiede la scoperta”. Utilizza infatti supporti ogni volta diversi, che vanno dalle tele di grandi dimensioni, a piccole carte che mescolano il collage alla pittura, a lastre di alluminio, video, grafica digitale ed anche musica. E’ stata finalista di numerosi concorsi tra cui il Premio Celeste, Italian Factory, Wildlife Artist of The Year, Exibart Prize 2021. Espone sul territorio nazionale ed internazionale dal 2004, collaborando con Martina Cavallarin, Scatola Bianca Project Room di Milano, la Galleria Makek di Zagabria, la Galleria Castello 925 di Venezia, Oolalala Gallery di Torino e The Mall Galleries a Londra.
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