75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero
Dal 04 Febbraio 2021 al 28 Aprile 2021
Torino
Luogo: Galleria delle immagini
Indirizzo: Corso Valdocco 4/A
Orari: da martedì a venerdì 10 - 18
Curatori: Luciano Boccalatte e Paola Boccalatte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011.01120780
E-Mail info: info@istoreto.it
Sito ufficiale: http://polodel900.it
Con la riapertura dei luoghi di cultura, tornano accessibili al pubblico gli spazi del Polo del ‘900 di Torino e ripartono i servizi alla cittadinanza.
Da mercoledì 3 febbraio, riaprono su prenotazione gli spazi di lettura e studio di Salotto 900 e Sala Voltoni. Riattivato il servizio prestito di oltre 300mila volumi delle biblioteche, con due modalità di ritiro: in loco da Palazzo San Daniele (dal lunedì al venerdì, Via del Carmine, 14) e attraverso la consegna a domicilio (martedì – venerdì), grazie alla collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare e Lo Spaccio di cultura- Portineria di comunità.
Tornano disponibili anche il servizio di consultazioni archivi del Polo e dei suoi 22 Enti partner, pur rimanendo attivo il document delivery gratuito.
Giovedì 4 febbraio, riapre anche il Museo Diffuso della Resistenza con l’allestimento permanente "Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione" e il rifugio antiaereo nei suggestivi sotterranei di Palazzo San Celso (Corso Valdocco 4/A), dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 18.
L’apertura del Polo rende finalmente visitabile la mostra “75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero” cheinaugura giovedì 4 febbraio presso la Galleria delle immagini (Corso Valdocco 4/A), aperta gratuitamente dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18.
La mostra - prevista il 25 aprile 2020 e sospesa causa pandemia – presenta, dopo più di settantacinque anni, un raro complesso fotografico di un centinaio di foto che il pittore Felix de Cavero (1908-1994), fotoreporter partigiano nel comando della XIV divisione Garibaldi nelle Langhe, scattò durante la liberazione di Torino, immortalando volti, momenti e avvenimenti della vita partigiana nelle Langhe fino alla discesa su Torino nell’aprile 1945. In mostra scorrono sotto gli occhi in successione la presenza in città della XIV divisione, l’unica e drammatica sequenza conosciuta e individuata dell’esecuzione di un cecchino, i funerali partigiani del 30 aprile, la sfilata conclusiva del 6 maggio e la smobilitazione della divisione a Villa Lovera sulla collina torinese.
La mostra, a cura di Luciano Boccalatte e Paola Boccalatte con la collaborazione di Paola de Cavero rimarrà aperta fino al 28 aprile 2021. Un’iniziativa di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto); Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Archivio nazionale cinematografico della Resistenza con il Polo del ‘900 e il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e di principi della Costituzione repubblicana. Un video in anteprima è stato presentato a dicembre, per anticipare virtualmente la mostra, disponibile sul canale YouTube di Istoreto.
APPROFONDIMENTI SULLA MOSTRA
A settantacinque anni di distanza ritornano – o meglio ritorna la presenza di un artista – le immagini scattate dal pittore Felix de Cavero nel corso della sua esperienza partigiana. Un ritorno: i torinesi dell’agosto 1945 videro qualche fotografia esposta nella prima mostra della Resistenza che de Cavero aveva allestito su incarico del Comitato di liberazione nazionale.
Le fotografie esposte provengono dall’Archivio privato Paola de Cavero, notificato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
La mostra presenta la serie di immagini scattate dal pittore nei giorni della liberazione di Torino. È parte della produzione di de Cavero, tra i rari fotografi della Resistenza, di un eccezionale corpus di diverse centinaia di fotogrammi: con la sua Leica 1:1,2 egli ha colto con l’occhio attento e partecipe dell’artista volti, momenti e avvenimenti della vita partigiana nelle Langhe fino alla discesa su Torino nell’aprile 1945.
Fotoreporter nel comando della XIV divisione Garibaldi, comandata da Marco Fiorina, Kin, nelle immagini è percepibile quanto la formazione d’artista abbia influito sulla sua visione dietro l’obiettivo. Basta osservare l’attenzione alla composizione del fotogramma, la capacità di cogliere, con senso squisitamente pittorico, volti, gruppi, folle, atmosfere che emergono spesso da un particolare che ha attirato la sua attenzione. La sensibilità al paesaggio, qui appena percepibile in alcuni fotogrammi, è evidente nella serie scattata nelle Langhe, di cui è presentato solo qualche esempio.
Nell’intento di rendere evidente queste qualità, si è scelto di non procedere a una selezione di fotografie, ma di presentare nella totalità la sequenza delle immagini così come sono state scattate, offrendo al visitatore una serie ininterrotta. Scorrono così sotto gli occhi in successione la presenza in città della XIV divisione, l’unica e drammatica sequenza conosciuta e individuata dell’esecuzione di un cecchino, i funerali partigiani del 30 aprile, la sfilata conclusiva del 6 maggio e la smobilitazione della divisione a Villa Lovera sulla collina torinese.
L’attuale esposizione vuole essere un primo passo per diffondere presso un pubblico più vasto l’intera opera fotografica, a partire dalla più consistente serie di immagini delle Langhe, di un artista della Resistenza.
“Così anche l’avventura estrema della guerra di Liberazione Felix l’ha vissuta tutta interiormente, non già negandosi al dover esserci ma riconducendolo cioè concentrandolo nell’atto della testimonianza. Straordinaria testimonianza di un’epoca tremenda, filtrata dalla pietà e dalla macchina fotografica”
Pino Mantovani, 1996
In occasione della mostra viene esposto in permanenza il ciclo di opere di Paola De Cavero, figlia di Felix, artista e docente emerita dell’Accademia Albertina di Torino, Il teatro della guerra, dalla Resistenza agli anni di piombo. Le opere sono visibili nella sala Memoria delle Alpi, presso la sede dell’Istituto (via del Carmine 13, Torino).
Discendente da famiglia nobile spagnola, Felix de Cavero nasce a Diano Marina il I dicembre 1908. Diplomato all’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1930 di Genova, è tra i pittori protagonisti dell’arte tra tardo futurismo e esperienze d’avanguardia a Genova e a Milano. Richiamato alle armi nel gennaio 1942 nel 1° Alpini, l’armistizio dell’8 settembre 1943 lo sorprende a Monforte dove inizia la sua attività nella Resistenza con le prime bande e, dal settembre 1944, nel comando della XIV brigata Garibaldi come responsabile della sezione stampa e propaganda. È fotoreporter e redattore del giornale “Stella Tricolore”, il periodico clandestino delle formazioni garibaldine delle Langhe.
Nell’agosto 1945 è l’ideatore della prima mostra della Resistenza a Torino, esposizione che ripropone, ampliata, in Francia, a Nizza e a Grenoble, poi ancora Genova nel gennaio 1946. È uno sguardo sull’Europa che si ritroverà nell’esperienza artistica del dopoguerra. Nello stesso 1946 realizza una “Mostra dell’esercito italiano” su incarico del generale Clemente Primieri, già comandante del Gruppo di combattimento “Cremona”.
Nel 1953 è il creatore del Gruppo d’arte Decalage che opera per circa quarant’anni con rilevanti riconoscimenti nazionali ed internazionali. Conclusa l’esperienza del gruppo dal 1991 si dedica con la figlia Paola alla realizzazione di un nuovo ciclo di opere pittoriche, “Incantesimi”.
Scompare a Torino il 7 agosto 1994. Riposa nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale, accanto alla moglie Lucy Cristofoli. Una targa-stele, apposta dalla Città di Torino, ne ricorda la figura di artista e partigiano.
La mostra è un’iniziativa di
. Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea
. Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
. Archivio nazionale cinematografico della Resistenza
. Polo del ‘900
con il sostegno di
Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e di principi della Costituzione repubblicana
Da mercoledì 3 febbraio, riaprono su prenotazione gli spazi di lettura e studio di Salotto 900 e Sala Voltoni. Riattivato il servizio prestito di oltre 300mila volumi delle biblioteche, con due modalità di ritiro: in loco da Palazzo San Daniele (dal lunedì al venerdì, Via del Carmine, 14) e attraverso la consegna a domicilio (martedì – venerdì), grazie alla collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare e Lo Spaccio di cultura- Portineria di comunità.
Tornano disponibili anche il servizio di consultazioni archivi del Polo e dei suoi 22 Enti partner, pur rimanendo attivo il document delivery gratuito.
Giovedì 4 febbraio, riapre anche il Museo Diffuso della Resistenza con l’allestimento permanente "Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione" e il rifugio antiaereo nei suggestivi sotterranei di Palazzo San Celso (Corso Valdocco 4/A), dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 18.
L’apertura del Polo rende finalmente visitabile la mostra “75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero” cheinaugura giovedì 4 febbraio presso la Galleria delle immagini (Corso Valdocco 4/A), aperta gratuitamente dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 18.
La mostra - prevista il 25 aprile 2020 e sospesa causa pandemia – presenta, dopo più di settantacinque anni, un raro complesso fotografico di un centinaio di foto che il pittore Felix de Cavero (1908-1994), fotoreporter partigiano nel comando della XIV divisione Garibaldi nelle Langhe, scattò durante la liberazione di Torino, immortalando volti, momenti e avvenimenti della vita partigiana nelle Langhe fino alla discesa su Torino nell’aprile 1945. In mostra scorrono sotto gli occhi in successione la presenza in città della XIV divisione, l’unica e drammatica sequenza conosciuta e individuata dell’esecuzione di un cecchino, i funerali partigiani del 30 aprile, la sfilata conclusiva del 6 maggio e la smobilitazione della divisione a Villa Lovera sulla collina torinese.
La mostra, a cura di Luciano Boccalatte e Paola Boccalatte con la collaborazione di Paola de Cavero rimarrà aperta fino al 28 aprile 2021. Un’iniziativa di Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Istoreto); Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Archivio nazionale cinematografico della Resistenza con il Polo del ‘900 e il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e di principi della Costituzione repubblicana. Un video in anteprima è stato presentato a dicembre, per anticipare virtualmente la mostra, disponibile sul canale YouTube di Istoreto.
APPROFONDIMENTI SULLA MOSTRA
A settantacinque anni di distanza ritornano – o meglio ritorna la presenza di un artista – le immagini scattate dal pittore Felix de Cavero nel corso della sua esperienza partigiana. Un ritorno: i torinesi dell’agosto 1945 videro qualche fotografia esposta nella prima mostra della Resistenza che de Cavero aveva allestito su incarico del Comitato di liberazione nazionale.
Le fotografie esposte provengono dall’Archivio privato Paola de Cavero, notificato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
La mostra presenta la serie di immagini scattate dal pittore nei giorni della liberazione di Torino. È parte della produzione di de Cavero, tra i rari fotografi della Resistenza, di un eccezionale corpus di diverse centinaia di fotogrammi: con la sua Leica 1:1,2 egli ha colto con l’occhio attento e partecipe dell’artista volti, momenti e avvenimenti della vita partigiana nelle Langhe fino alla discesa su Torino nell’aprile 1945.
Fotoreporter nel comando della XIV divisione Garibaldi, comandata da Marco Fiorina, Kin, nelle immagini è percepibile quanto la formazione d’artista abbia influito sulla sua visione dietro l’obiettivo. Basta osservare l’attenzione alla composizione del fotogramma, la capacità di cogliere, con senso squisitamente pittorico, volti, gruppi, folle, atmosfere che emergono spesso da un particolare che ha attirato la sua attenzione. La sensibilità al paesaggio, qui appena percepibile in alcuni fotogrammi, è evidente nella serie scattata nelle Langhe, di cui è presentato solo qualche esempio.
Nell’intento di rendere evidente queste qualità, si è scelto di non procedere a una selezione di fotografie, ma di presentare nella totalità la sequenza delle immagini così come sono state scattate, offrendo al visitatore una serie ininterrotta. Scorrono così sotto gli occhi in successione la presenza in città della XIV divisione, l’unica e drammatica sequenza conosciuta e individuata dell’esecuzione di un cecchino, i funerali partigiani del 30 aprile, la sfilata conclusiva del 6 maggio e la smobilitazione della divisione a Villa Lovera sulla collina torinese.
L’attuale esposizione vuole essere un primo passo per diffondere presso un pubblico più vasto l’intera opera fotografica, a partire dalla più consistente serie di immagini delle Langhe, di un artista della Resistenza.
“Così anche l’avventura estrema della guerra di Liberazione Felix l’ha vissuta tutta interiormente, non già negandosi al dover esserci ma riconducendolo cioè concentrandolo nell’atto della testimonianza. Straordinaria testimonianza di un’epoca tremenda, filtrata dalla pietà e dalla macchina fotografica”
Pino Mantovani, 1996
In occasione della mostra viene esposto in permanenza il ciclo di opere di Paola De Cavero, figlia di Felix, artista e docente emerita dell’Accademia Albertina di Torino, Il teatro della guerra, dalla Resistenza agli anni di piombo. Le opere sono visibili nella sala Memoria delle Alpi, presso la sede dell’Istituto (via del Carmine 13, Torino).
Discendente da famiglia nobile spagnola, Felix de Cavero nasce a Diano Marina il I dicembre 1908. Diplomato all’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1930 di Genova, è tra i pittori protagonisti dell’arte tra tardo futurismo e esperienze d’avanguardia a Genova e a Milano. Richiamato alle armi nel gennaio 1942 nel 1° Alpini, l’armistizio dell’8 settembre 1943 lo sorprende a Monforte dove inizia la sua attività nella Resistenza con le prime bande e, dal settembre 1944, nel comando della XIV brigata Garibaldi come responsabile della sezione stampa e propaganda. È fotoreporter e redattore del giornale “Stella Tricolore”, il periodico clandestino delle formazioni garibaldine delle Langhe.
Nell’agosto 1945 è l’ideatore della prima mostra della Resistenza a Torino, esposizione che ripropone, ampliata, in Francia, a Nizza e a Grenoble, poi ancora Genova nel gennaio 1946. È uno sguardo sull’Europa che si ritroverà nell’esperienza artistica del dopoguerra. Nello stesso 1946 realizza una “Mostra dell’esercito italiano” su incarico del generale Clemente Primieri, già comandante del Gruppo di combattimento “Cremona”.
Nel 1953 è il creatore del Gruppo d’arte Decalage che opera per circa quarant’anni con rilevanti riconoscimenti nazionali ed internazionali. Conclusa l’esperienza del gruppo dal 1991 si dedica con la figlia Paola alla realizzazione di un nuovo ciclo di opere pittoriche, “Incantesimi”.
Scompare a Torino il 7 agosto 1994. Riposa nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale, accanto alla moglie Lucy Cristofoli. Una targa-stele, apposta dalla Città di Torino, ne ricorda la figura di artista e partigiano.
La mostra è un’iniziativa di
. Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea
. Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
. Archivio nazionale cinematografico della Resistenza
. Polo del ‘900
con il sostegno di
Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e di principi della Costituzione repubblicana
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