Archeologia: la seconda vita del monumento voluto da Vespasiano.

Il Medioevo nel Foro della Pace

Foro della Pace
 

L.S.

26/07/2013

Roma - La campagna di scavi condotta dall’Università di RomaTre sotto la guida del professore Riccardo Santangeli Valenziani, in accordo con la Soprintendenza speciale ai Beni archeologici di Roma, ha rinvenuto tracce di insediamenti abitativi riconducibili all’età medievale attraverso l’emersione di due aree appartenenti a fasi cronologiche diverse.

Il terzo foro imperiale, voluto dai Flavi per celebrare la pacificazione dopo la faticosa e sanguinaria conquista di Gerusalemme, ebbe insomma una seconda vita. I dati raccolti durante gli ultimi scavi, che hanno interessato lo spazio compreso tra la Basilica di Massenzio e la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, mettono infatti in evidenza resti di strutture residenziali e testimonianze di attività produttive in un articolato cantiere di spoliazione di marmi e travertino del XII secolo, che si avvaleva di un sistema di smontaggio e riuso dei blocchi lungo una fossa di trenta metri dotata di rampa.
Scendendo ancora più in profondità, è stato individuato un impianto di produzione metallurgica del IX secolo, tesi supportata dal ritrovamento di scorie in vetro e metallo e strumenti di lavorazione.
Nel corso delle ricerche, è emersa inoltre l'estremità reclinata di una delle gigantesche colonne del Foro di epoca imperiale: quindici metri di altezza, di granito rosa di Assuan, per 1.80 di diametro.

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