Semeghini e il Chiarismo
Volto di donna di Pio Semeghini
13/03/2006
Fino al 28 maggio, Palazzo Te di Mantova ospita la mostra Semeghini e il Chiarismo fra Milano e Mantova, accurata selezione di oltre 140 opere (realizzate negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento) di Pio Semeghini e degli interpreti del Chiarismo lombardo. Rapporti di suggestioni, tra sintonie e diversità, tracciano percorsi di riscoperta di un linguaggio pittorico “definito nella rarefazione del colore e nella semplificazione della struttura volumetrica”.
Un confronto inedito tra la ricerca pittorica di Pio Semeghini e quella dei chiaristi lombardi, frutto di una profonda indagine scientifica, ha consentito di approfondire la riflessione critica sulla posizione del maestro mantovano nel contesto della pittura del XX secolo. Un ricco progetto espositivo che accosta ai dipinti di Semeghini, alcuni dei quali inediti, i quadri chiaristi, espressione di un “gruppo” di artisti che si distingueva dalle coeve tendenze di nostalgia postimpressionista.
Dal confronto emerge la profonda diversità di Pio Semeghini dai chiaristi, dove la parziale conformità delle forme espressive esprime contenuti diversi, nonostante la critica del tempo abbia dato per scontato per i chiaristi un rapporto di derivazione. I lavori di Semeghini – che provengono dalla Fondazione Pio Semeghini Onlus e da importanti collezioni italiane – sono accostati a quelli di una generazione di pittori significativi nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento: Birolli, Broggini, Sassu, De Amicis, De Rocchi, Del Bon, Facciotto, Lilloni, Lucchini, Malerba, Marini, Mutti, Nodari, Padova, Perina, Pittigliani, Spilimbergo, Vernizzi.
Il percorso espositivo è diviso in quattro sezioni. Nella prima si presentano i prechiaristi con le opere di Birolli, Sassu e Broggini. La seconda è dedicata a Semeghini con opere realizzate tra il 1930 e 1942, ad esclusione di alcune tecniche miste degli anni ‘20, che raccontano la ricerca interiore che ha guidato l’artista nel progressivo avvicinamento alla realtà, in cui il linguaggio della pittura, nella semplificazione della struttura volumetrica e rarefazione del colore, trova espressione nella serie di pupe e nei ritratti, nelle nature morte e nei paesaggi di terra e di mare. La terza sezione è dedicata al “Chiarismo” lombardo che nasce a Milano nei primi anni trenta. La quarta sezione – Chiarismo a Mantova curata da Renzo Margonari – documenta l’esistenza di un movimento chiarista più ampio, in larga parte definito dalla partecipazione della “maniera chiara” mantovana.
Semeghini e il Chiarismo tra Milano e Mantova
Mantova, Palazzo Te
11 marzo – 28 maggio 2006
Curatore Francesco Butturini
Orari: lunedì 13 – 18; martedì – domenica: 9 – 18; chiusura biglietteria 17.30
Info: Biglietteria Palazzo Te – 0376 323266
www.centropalazzote.it
Un confronto inedito tra la ricerca pittorica di Pio Semeghini e quella dei chiaristi lombardi, frutto di una profonda indagine scientifica, ha consentito di approfondire la riflessione critica sulla posizione del maestro mantovano nel contesto della pittura del XX secolo. Un ricco progetto espositivo che accosta ai dipinti di Semeghini, alcuni dei quali inediti, i quadri chiaristi, espressione di un “gruppo” di artisti che si distingueva dalle coeve tendenze di nostalgia postimpressionista.
Dal confronto emerge la profonda diversità di Pio Semeghini dai chiaristi, dove la parziale conformità delle forme espressive esprime contenuti diversi, nonostante la critica del tempo abbia dato per scontato per i chiaristi un rapporto di derivazione. I lavori di Semeghini – che provengono dalla Fondazione Pio Semeghini Onlus e da importanti collezioni italiane – sono accostati a quelli di una generazione di pittori significativi nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento: Birolli, Broggini, Sassu, De Amicis, De Rocchi, Del Bon, Facciotto, Lilloni, Lucchini, Malerba, Marini, Mutti, Nodari, Padova, Perina, Pittigliani, Spilimbergo, Vernizzi.
Il percorso espositivo è diviso in quattro sezioni. Nella prima si presentano i prechiaristi con le opere di Birolli, Sassu e Broggini. La seconda è dedicata a Semeghini con opere realizzate tra il 1930 e 1942, ad esclusione di alcune tecniche miste degli anni ‘20, che raccontano la ricerca interiore che ha guidato l’artista nel progressivo avvicinamento alla realtà, in cui il linguaggio della pittura, nella semplificazione della struttura volumetrica e rarefazione del colore, trova espressione nella serie di pupe e nei ritratti, nelle nature morte e nei paesaggi di terra e di mare. La terza sezione è dedicata al “Chiarismo” lombardo che nasce a Milano nei primi anni trenta. La quarta sezione – Chiarismo a Mantova curata da Renzo Margonari – documenta l’esistenza di un movimento chiarista più ampio, in larga parte definito dalla partecipazione della “maniera chiara” mantovana.
Semeghini e il Chiarismo tra Milano e Mantova
Mantova, Palazzo Te
11 marzo – 28 maggio 2006
Curatore Francesco Butturini
Orari: lunedì 13 – 18; martedì – domenica: 9 – 18; chiusura biglietteria 17.30
Info: Biglietteria Palazzo Te – 0376 323266
www.centropalazzote.it
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