Il nuovo volto degli USA in mostra al MASI di Lugano
America oggi: Divided We Stand
Mathias Braschler-Monika Fischer, William A. Sonntag, Jeffrey S. Bruder e Brandon Lee (Divided We Stand), 2019
Francesca Grego
03/11/2020
Mondo - La grande sfida è giunta al culmine: l’Election Day 2020 promette di tenere gli Stati Uniti e il mondo intero con il fiato sospeso fino all’ultima scheda. Mentre attendiamo di sapere se a sedere nello Studio Ovale per i prossimi quattro anni sarà Donald Trump o il suo sfidante Joe Biden, la tensione nel paese continua a salire. Negli anni si è infatti approfondita la frattura delineatasi già nel 2016, quando il presidente in carica trionfò sulla democratica Hillary Clinton dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Una realtà che balza all’occhio nel reportage on the road realizzato da Mathias Braschler e Monika Fischer (World Press Photo Award, Hansel Mieth Prize, European Publishing Award) a partire dall’aprile 2019, attraversando 40 dei 50 stati che compongono la federazione americana per coglierne le voci molteplici e dissonanti.
Mathias Braschler-Monika Fischer, Hadley Tate e Colt Cunningham (Divided We Stand), 2019 I I Courtesy MASI, Lugano
In mostra da pochi giorni al MASI di Lugano, Divided We Stand ci parla di un’America disgregata, spaccata tra campagne e città, conservatori e progressisti, centro “rosso” e coste “blu”, in un panorama denso di contraddizioni che i fotografi svizzeri ha percorso viaggiando per 24 mila chilometri. Protagonisti dei loro scatti più di 80 cittadini statunitensi di ogni età, etnia e professione, con opinioni molto diverse sulla vita, sulla politica e sul futuro del proprio paese. Qual è il motivo di questi contrasti a tinte forti?
Mathias Braschler-Monika Fischer, Pamela Burke (Divided We Stand), 2019 I Courtesy MASI, Lugano
Al Museo d’Arte della Svizzera italiana ritratti intensi e a tratti sorprendenti forniscono molti spunti di riflessione, insieme a una serie di interviste ai personaggi più significativi che Braschler e Fischer hanno incontrato durante il loro road trip a bordo di un furgone trasformato in studio fotografico.
Dopo Faces od Football, dedicato al mondo dello sport, China e The Human Face of Climate Change, la coppia di fotografi ci restituisce il volto dell’America contemporanea, un paese al bivio il cui futuro sarà deciso dal risultato delle elezioni in corso oggi, 3 novembre.
Mathias Braschler-Monika Fischer, Staff Sgt. Nicholas A. Grant (Divided We Stand), 2019 I Courtesy MASI, Lugano
Mathias Braschler-Monika Fischer, Hadley Tate e Colt Cunningham (Divided We Stand), 2019 I I Courtesy MASI, Lugano
In mostra da pochi giorni al MASI di Lugano, Divided We Stand ci parla di un’America disgregata, spaccata tra campagne e città, conservatori e progressisti, centro “rosso” e coste “blu”, in un panorama denso di contraddizioni che i fotografi svizzeri ha percorso viaggiando per 24 mila chilometri. Protagonisti dei loro scatti più di 80 cittadini statunitensi di ogni età, etnia e professione, con opinioni molto diverse sulla vita, sulla politica e sul futuro del proprio paese. Qual è il motivo di questi contrasti a tinte forti?
Mathias Braschler-Monika Fischer, Pamela Burke (Divided We Stand), 2019 I Courtesy MASI, Lugano
Al Museo d’Arte della Svizzera italiana ritratti intensi e a tratti sorprendenti forniscono molti spunti di riflessione, insieme a una serie di interviste ai personaggi più significativi che Braschler e Fischer hanno incontrato durante il loro road trip a bordo di un furgone trasformato in studio fotografico.
Dopo Faces od Football, dedicato al mondo dello sport, China e The Human Face of Climate Change, la coppia di fotografi ci restituisce il volto dell’America contemporanea, un paese al bivio il cui futuro sarà deciso dal risultato delle elezioni in corso oggi, 3 novembre.
Mathias Braschler-Monika Fischer, Staff Sgt. Nicholas A. Grant (Divided We Stand), 2019 I Courtesy MASI, Lugano
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