Danilo Stefani. Portraits of us
Dal 20 Gennaio 2024 al 10 Febbraio 2024
Genova
Luogo: SATURA Palazzo Stella - centro per la promozione e diffusione delle arti
Indirizzo: Piazza Stella 5/1
Orari: al martedì al venerdì 9:30–13:00 / 15:00–19:00, sabato 15:00–19:00
Curatori: Flavia Motolese
Telefono per informazioni: +39 010 2468284
E-Mail info: info@satura.it
Sito ufficiale: http://www.satura.it
S’inaugura sabato 20 gennaio alle ore 17:00, nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale “Portraits of us” di Danilo Stefani,a cura di Flavia Motolese.
Condotti con un gesto pittorico immediato, resi vibranti da una serie di interventi gestuali e accesi da colori intensi, i volti di Danilo Stefani creano un gioco di rimandi che affonda le sue radici nella tradizione dell’arte figurativa, votata alla bellezza, ma che trova la sua realizzazione nella potenza istintiva dell’espressionismo.
Le sue opere non sono semplici ritratti, ma piuttosto archetipi dell’identità contemporanea, raccontata non solo attraverso i canoni estetici, ma anche compiendo una ricerca psicologica.
Stefani riflette sul rapporto della pittura con la realtà, ovvero sulla sua funzione imitativa nei confronti del mondo sensoriale, mettendo in scena, attraverso la rappresentazione del viso umano, sentimenti, emozioni, personalità.
Questa pittura non concerne affatto la pura riproduzione del visibile o la celebrazione di un immaginario mediatico facilmente condiviso, basato sul riconoscimento di icone contemporanee. La sua è piuttosto una ricerca incentrata sull’atto della rappresentazione, intesa come capacità di rielaborazione di quelle esperienze interiori ed esteriori a cui le immagini sono collegate.
Il rischio di cadere in stereotipi figurativi è evitato grazie all’utilizzo espressionistico delle masse cromatiche e alla forte connotazione narrativa dei ritratti. Non si tratta di riprodurre con esattezza l’immagine di un volto, ma di tradurre, con la potenza metamorfica del linguaggio pittorico, una visione introspettiva, infondendole forza evocativa e poetica.
Le tele sono occupate, nella quasi totalità, dai singoli volti che non lasciano spazio ad altro: è la loro intensità espressiva a campeggiare sulla superficie, stagliandosi in una vera e propria esplosione di colori e di materia, che gioca il ruolo di co-protagonista. Le scelte cromatiche soggettive, le linee, le sgocciolature, le campiture scomposte fanno da cassa di risonanza alla forza comunicativa dei ritratti, simboleggiando la complessità dell’universo interiore.
Un’opera di Stefani offre molto di più di un’immagine riconoscibile: una realtà moltiplicata, espansa, poiché la visione mimetica si amplifica attraversoil filtro della rappresentazione concettuale e della tecnica. L’artista cerca di comprendere e cogliere l’unicità di ogni individuo e di raccontare storie senza tempo che rivelino la loro essenza universale. La ricerca dell’artista, infatti, si configura come una pratica di ricodifica dell’immagine in grado di trasformare figure più o meno riconoscibili in una sorta di dispositivo metaforico che permetta di ripensare il concetto di formazione dell’identità personale e collettiva.
Un semplice volto, sublimato nella grammatica pittorica, può diventare l’espressione di un nuovo tipo di rappresentazione realistica capace di indagare i temi della memoria, delle emozioni e dell’autenticità.
Condotti con un gesto pittorico immediato, resi vibranti da una serie di interventi gestuali e accesi da colori intensi, i volti di Danilo Stefani creano un gioco di rimandi che affonda le sue radici nella tradizione dell’arte figurativa, votata alla bellezza, ma che trova la sua realizzazione nella potenza istintiva dell’espressionismo.
Le sue opere non sono semplici ritratti, ma piuttosto archetipi dell’identità contemporanea, raccontata non solo attraverso i canoni estetici, ma anche compiendo una ricerca psicologica.
Stefani riflette sul rapporto della pittura con la realtà, ovvero sulla sua funzione imitativa nei confronti del mondo sensoriale, mettendo in scena, attraverso la rappresentazione del viso umano, sentimenti, emozioni, personalità.
Questa pittura non concerne affatto la pura riproduzione del visibile o la celebrazione di un immaginario mediatico facilmente condiviso, basato sul riconoscimento di icone contemporanee. La sua è piuttosto una ricerca incentrata sull’atto della rappresentazione, intesa come capacità di rielaborazione di quelle esperienze interiori ed esteriori a cui le immagini sono collegate.
Il rischio di cadere in stereotipi figurativi è evitato grazie all’utilizzo espressionistico delle masse cromatiche e alla forte connotazione narrativa dei ritratti. Non si tratta di riprodurre con esattezza l’immagine di un volto, ma di tradurre, con la potenza metamorfica del linguaggio pittorico, una visione introspettiva, infondendole forza evocativa e poetica.
Le tele sono occupate, nella quasi totalità, dai singoli volti che non lasciano spazio ad altro: è la loro intensità espressiva a campeggiare sulla superficie, stagliandosi in una vera e propria esplosione di colori e di materia, che gioca il ruolo di co-protagonista. Le scelte cromatiche soggettive, le linee, le sgocciolature, le campiture scomposte fanno da cassa di risonanza alla forza comunicativa dei ritratti, simboleggiando la complessità dell’universo interiore.
Un’opera di Stefani offre molto di più di un’immagine riconoscibile: una realtà moltiplicata, espansa, poiché la visione mimetica si amplifica attraversoil filtro della rappresentazione concettuale e della tecnica. L’artista cerca di comprendere e cogliere l’unicità di ogni individuo e di raccontare storie senza tempo che rivelino la loro essenza universale. La ricerca dell’artista, infatti, si configura come una pratica di ricodifica dell’immagine in grado di trasformare figure più o meno riconoscibili in una sorta di dispositivo metaforico che permetta di ripensare il concetto di formazione dell’identità personale e collettiva.
Un semplice volto, sublimato nella grammatica pittorica, può diventare l’espressione di un nuovo tipo di rappresentazione realistica capace di indagare i temi della memoria, delle emozioni e dell’autenticità.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 31 gennaio 2025 al 10 marzo 2025
Mantova | Palazzo Ducale di Mantova
Lorenzo Puglisi
-
Dal 30 gennaio 2025 al 08 settembre 2025
Milano | Osservatorio Prada
A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema
-
Dal 01 febbraio 2025 al 15 marzo 2025
Bologna | Galleria Cavour 1959
Oltre il Reale: David LaChapelle a Bologna
-
Dal 28 gennaio 2025 al 11 maggio 2025
Bologna | MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Valeria Magli. Morbid
-
Dal 25 gennaio 2025 al 15 giugno 2025
Brescia | Palazzo Martinengo
LA BELLE ÉPOQUE. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
-
Dal 25 gennaio 2025 al 06 aprile 2025
Castelfranco Veneto | Museo Casa Giorgione - Teatro Accademico - Palazzo Soranzo Novello
Studiosi e libertini. Il Settecento nella città di Giorgione. Francesco Maria Preti