Un importante intervento della Fondazione Sacchetti riaccende i riflettori sullo storico edificio
La nuova vita di Casa Litta dopo il restauro: torna a splendere un gioiello nel cuore di Roma
Nella Sala Verde di Casa Litta sono stati sostituiti i parati in seta e realizzati importanti restauri che hanno restituito l’atmosfera della grande casa romana.
Samantha De Martin
22/09/2021
Roma - Il leopardo sospeso sullo stagno, intento a dirigersi, con passo felpato, verso una piccola anatra ha riacquistato l’antica luce seicentesca. Assieme a questa figura che domina l’arazzo realizzato da Jan Raes, il più illustre tessitore di Bruxelles, splendono anche gli altri soggetti che fanno capolino dagli arazzi della serie "Paesaggi con Animali" realizzati tra il 1611 e il 1614 in collaborazione con l’atelier di Catherine van den Eynde, direttrice di una delle più famose manifatture attive a Bruxelles tra la fine del Rinascimento e l’inizio del Barocco.
Tornano a brillare anche musici e ballerini, cammelli e domatori che sgambettano sui sublimi arazzi a Grottesche della Sala da pranzo, disegnati da Jean-Baptiste Monnoyer e realizzati in Francia, nella manifattura Beauvais, tra il 1690 e il 1711.
Anche i putti giocosi del fascione affrescato della Sala Verde, ingrigiti nel tempo dalle infiltrazioni d’ acqua piovana, sembrano adesso ammiccare con fulgido cipiglio al “Tavolo Borghese”, uno dei migliori esemplari di mobilio del barocco italiano giunto fino a noi, capolavoro dell’Algardi, modificato da Valadier, vanto e delizia dell’eclettico Cardinale collezionista.
Il Tavolo Borghese realizzato da Alessandro Algardi (1630 circa) su commissione del Cardinale Borghese, completato da Valadier nel 1777, Roma, Casa Litta-Palazzo Orsini, Sala Verde
Così, sotto il raffinato soffitto a cassettoni della Sala Gialla (anche questo oggetto di un impegnativo e radicale restauro) sorvegliato dall’espressione severa di Caracalla e Cicerone lo sguardo esulta e contempla, cercando di assaporare le atmosfere della dimora principesca al tempo della sua illustre proprietaria, la Contessa Valeria Rossi di Montelera Litta che, nel 1994 l’ha ceduta, con tutti i suoi arredi, all’Ordine dei cavalieri Malta presso la Santa Sede.
Benvenuti nelle sale della rinnovata Casa Litta, ala di Palazzo Orsini, edificio storico, tra i più importanti della capitale, che torna a nuova vita. Ci troviamo sulle vestigia del Teatro di Marcello, iniziato da Giulio Cesare e terminato dall’Imperatore Augusto che lo dedicò al nipote Marco Claudio Marcello nel 13 a.C.
L’edificio - che ospita oggi l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede - sarà nuovamente godibile grazie a un complesso restauro reso possibile grazie al contributo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.
Il soffitto a cassettoni settecentesco e il fascione affrescato di Casa Litta, restaurati grazie al sostegno della Fondazione Sacchetti
La Fondazione Sacchetti Onlus: una storia di mecenatismo e passione
Dal 2013 questa organizzazione non lucrativa di utilità sociale, istituita a Roma da Giovanna Zanuso Sacchetti, realizza una forma di “mecenatismo contemporaneo” promuovendo la tutela, la conservazione, la promozione, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico culturale e artistico, la ricerca in campo scientifico e la solidarietà sociale attraverso progetti di ampio respiro.
Così, dopo il finanziamento del restauro della Madonna con il Bambino di Andrea Mantegna, esposta al museo Poldi Pezzoli di Milano, dopo la donazione del Ritratto del Cardinale Giulio Sacchetti di Pietro da Cortona alla Galleria Borghese, solo per citare alcuni dei progetti della Fondazione, Giovanna Sacchetti esprime tutto l’entusiasmo e la soddisfazione per aver riportato a Casa Litta quelle atmosfere che la stessa marchesa aveva respirato durante le sue frequentazioni nella dimora della contessa Valeria Rossi di Montelera Litta.
“Ricordo la perfezione di questo palazzo, i pranzi perfetti, i fiori. Ogni cosa era curata nei minimi dettagli. Valeria Litta è stata una donna molto generosa. Quando Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, ci ha contattati ho pensato che sarebbe stata un’impresa non da poco. Abbiamo dovuto fare i conti con la sua tenacia".
Dopo aver seguito con passione e dedizione il lavoro di artigiani, architetti, arazzieri che hanno riportato a nuova vita i soffitti a cassettoni della Sala Verde, sostituito i parati da seta dei due saloni principali con nuove tappezzerie, restaurato alcuni elementi del mobilio, Giovanna Sacchetti guarda già al futuro e annuncia il prossimo progetto. "Si tratta di un’iniziativa in memoria di mio marito. A Natale, all’interno della Cappella Sistina allestiremo un presepe ispirato a Raffaello, realizzato dagli artigiani”.
Fra’ John Dunlap, membro del Sovrano Consiglio dell’Ordine di Malta, osserva una fase del restauro degli arazzi seicenteschi commissionati dal Cardinal del Monte
In autunno l’apertura di Casa Litta al pubblico
“Dopo questo restauro l’Ambasciata sta studiando soluzioni per consentire anche le visite al pubblico, a partire da fine ottobre - annuncia Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede -. Probabilmente si tratterà di visite per piccoli gruppi, che sarà possibile prenotare sul sito dell’Ordine. Siamo davvero grati alla Fondazione e alla sua presidente per aver creduto nel nostro progetto consentendoci di realizzarlo in così poco tempo, un anno e mezzo, in un periodo così difficile. La pandemia ha infatti reso molto più difficili i lavori e la raccolta dei fondi necessari per la complessa operazione di restauro e di recupero di Casa Litta-Palazzo Orsini”.
Un’operazione viva, dunque, ancora in corso, e che avrà come obiettivo finale la messa a disposizione degli spazi di Casa Litta per attività di rappresentanza di banche, società e imprese.
“Mettere a reddito questi saloni continua Zanardi Landi - permetterà ai Cavalieri di Malta di effettuare opere caritative e assistenziali come quelle che svolgiamo presso l’Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme. Ci ha davvero stupito entrare in contatto con professionisti dalle competenze straordinarie".
Arazzo di Jan Raes II commissionato dal Cardinal del Monte, 1611-1614, Sala Gialla , Casa Litta
Aggirandosi per le stanze di Casa Litta, all'interno del palazzo adibito, nel corso dei secoli, a teatro, fortezza e infine a dimora nobiliare delle famiglie Savelli, Sforza Cesarini e Orsini, sembra di immergersi in un altro tempo.
Soprattutto quando la luce fa brillare gli originali parati in seta che, usurati e danneggiati da infiltrazioni d’acqua, sono stati sostituiti, grazie al restauro, da materiali tessuti sui motivi originali settecenteschi, prodotti dalla Tessitura Alois di San Leucio, la stessa che fornisce ancora oggi il Quirinale, il Vaticano e la Sala Ovale della Casa Bianca.
Presto anche il pubblico potrà apprezzare questo gioiello di quattro piani, con i suoi affacci sul Portico d'Ottavia, sul Ghetto, sui tetti di Roma, apprezzandone le atmosfere e un passato millenario, oggi più che mai vivo.
Tornano a brillare anche musici e ballerini, cammelli e domatori che sgambettano sui sublimi arazzi a Grottesche della Sala da pranzo, disegnati da Jean-Baptiste Monnoyer e realizzati in Francia, nella manifattura Beauvais, tra il 1690 e il 1711.
Anche i putti giocosi del fascione affrescato della Sala Verde, ingrigiti nel tempo dalle infiltrazioni d’ acqua piovana, sembrano adesso ammiccare con fulgido cipiglio al “Tavolo Borghese”, uno dei migliori esemplari di mobilio del barocco italiano giunto fino a noi, capolavoro dell’Algardi, modificato da Valadier, vanto e delizia dell’eclettico Cardinale collezionista.
Il Tavolo Borghese realizzato da Alessandro Algardi (1630 circa) su commissione del Cardinale Borghese, completato da Valadier nel 1777, Roma, Casa Litta-Palazzo Orsini, Sala Verde
Così, sotto il raffinato soffitto a cassettoni della Sala Gialla (anche questo oggetto di un impegnativo e radicale restauro) sorvegliato dall’espressione severa di Caracalla e Cicerone lo sguardo esulta e contempla, cercando di assaporare le atmosfere della dimora principesca al tempo della sua illustre proprietaria, la Contessa Valeria Rossi di Montelera Litta che, nel 1994 l’ha ceduta, con tutti i suoi arredi, all’Ordine dei cavalieri Malta presso la Santa Sede.
Benvenuti nelle sale della rinnovata Casa Litta, ala di Palazzo Orsini, edificio storico, tra i più importanti della capitale, che torna a nuova vita. Ci troviamo sulle vestigia del Teatro di Marcello, iniziato da Giulio Cesare e terminato dall’Imperatore Augusto che lo dedicò al nipote Marco Claudio Marcello nel 13 a.C.
L’edificio - che ospita oggi l’Ambasciata dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede - sarà nuovamente godibile grazie a un complesso restauro reso possibile grazie al contributo della Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti Onlus.
Il soffitto a cassettoni settecentesco e il fascione affrescato di Casa Litta, restaurati grazie al sostegno della Fondazione Sacchetti
La Fondazione Sacchetti Onlus: una storia di mecenatismo e passione
Dal 2013 questa organizzazione non lucrativa di utilità sociale, istituita a Roma da Giovanna Zanuso Sacchetti, realizza una forma di “mecenatismo contemporaneo” promuovendo la tutela, la conservazione, la promozione, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio storico culturale e artistico, la ricerca in campo scientifico e la solidarietà sociale attraverso progetti di ampio respiro.
Così, dopo il finanziamento del restauro della Madonna con il Bambino di Andrea Mantegna, esposta al museo Poldi Pezzoli di Milano, dopo la donazione del Ritratto del Cardinale Giulio Sacchetti di Pietro da Cortona alla Galleria Borghese, solo per citare alcuni dei progetti della Fondazione, Giovanna Sacchetti esprime tutto l’entusiasmo e la soddisfazione per aver riportato a Casa Litta quelle atmosfere che la stessa marchesa aveva respirato durante le sue frequentazioni nella dimora della contessa Valeria Rossi di Montelera Litta.
“Ricordo la perfezione di questo palazzo, i pranzi perfetti, i fiori. Ogni cosa era curata nei minimi dettagli. Valeria Litta è stata una donna molto generosa. Quando Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede, ci ha contattati ho pensato che sarebbe stata un’impresa non da poco. Abbiamo dovuto fare i conti con la sua tenacia".
Dopo aver seguito con passione e dedizione il lavoro di artigiani, architetti, arazzieri che hanno riportato a nuova vita i soffitti a cassettoni della Sala Verde, sostituito i parati da seta dei due saloni principali con nuove tappezzerie, restaurato alcuni elementi del mobilio, Giovanna Sacchetti guarda già al futuro e annuncia il prossimo progetto. "Si tratta di un’iniziativa in memoria di mio marito. A Natale, all’interno della Cappella Sistina allestiremo un presepe ispirato a Raffaello, realizzato dagli artigiani”.
Fra’ John Dunlap, membro del Sovrano Consiglio dell’Ordine di Malta, osserva una fase del restauro degli arazzi seicenteschi commissionati dal Cardinal del Monte
In autunno l’apertura di Casa Litta al pubblico
“Dopo questo restauro l’Ambasciata sta studiando soluzioni per consentire anche le visite al pubblico, a partire da fine ottobre - annuncia Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede -. Probabilmente si tratterà di visite per piccoli gruppi, che sarà possibile prenotare sul sito dell’Ordine. Siamo davvero grati alla Fondazione e alla sua presidente per aver creduto nel nostro progetto consentendoci di realizzarlo in così poco tempo, un anno e mezzo, in un periodo così difficile. La pandemia ha infatti reso molto più difficili i lavori e la raccolta dei fondi necessari per la complessa operazione di restauro e di recupero di Casa Litta-Palazzo Orsini”.
Un’operazione viva, dunque, ancora in corso, e che avrà come obiettivo finale la messa a disposizione degli spazi di Casa Litta per attività di rappresentanza di banche, società e imprese.
“Mettere a reddito questi saloni continua Zanardi Landi - permetterà ai Cavalieri di Malta di effettuare opere caritative e assistenziali come quelle che svolgiamo presso l’Ospedale della Sacra Famiglia di Betlemme. Ci ha davvero stupito entrare in contatto con professionisti dalle competenze straordinarie".
Arazzo di Jan Raes II commissionato dal Cardinal del Monte, 1611-1614, Sala Gialla , Casa Litta
Aggirandosi per le stanze di Casa Litta, all'interno del palazzo adibito, nel corso dei secoli, a teatro, fortezza e infine a dimora nobiliare delle famiglie Savelli, Sforza Cesarini e Orsini, sembra di immergersi in un altro tempo.
Soprattutto quando la luce fa brillare gli originali parati in seta che, usurati e danneggiati da infiltrazioni d’acqua, sono stati sostituiti, grazie al restauro, da materiali tessuti sui motivi originali settecenteschi, prodotti dalla Tessitura Alois di San Leucio, la stessa che fornisce ancora oggi il Quirinale, il Vaticano e la Sala Ovale della Casa Bianca.
Presto anche il pubblico potrà apprezzare questo gioiello di quattro piani, con i suoi affacci sul Portico d'Ottavia, sul Ghetto, sui tetti di Roma, apprezzandone le atmosfere e un passato millenario, oggi più che mai vivo.
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