L'indagine del CISET in collaborazione con la Banca d'Italia
L'Italia e il turismo internazionale, le tendenze del 2013
Venezia è la meta più "desiderata" dai turisti
E. Bramati
29/04/2014
Venezia - Tra gennaio e dicembre 2013 la spesa dei turisti internazionali in Italia è stata di 33.064 milioni di Euro (+3,1%), avvicinandosi ai livelli reali pre-crisi del 2007, mentre i connazionali hanno sborsato all'estero 20.309 milioni (-1%). Il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia è rimasto perciò positivo e pari a 12.755 milioni di Euro, in aumento rispetto all'anno precedente.
Questo è il quadro emerso dalla XIV Conferenza "L'Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2013", organizzata a Venezia il 29 aprile 2014 dal Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d'Italia.
La provincia italiana con il maggior afflusso economico si conferma Roma (5.574 milioni), in crescita (+7,9%) rispetto all'anno precedente. Variazioni positive si sono registrate anche per Milano, Firenze e Torino, anche grazie ai flussi legati ai viaggi d'affari. Venezia, al contrario, pur rimanendo in base ai sondaggi la meta più desiderata al mondo, subisce di fatto una flessione (-3,7%), principalmente dettata dalla difficoltà di rispondere alla necessità di diversificare i suoi pubblici.
Le maggiori entrate provengono dalla Germania (15% del totale), ma crescono anche le spese da paesi extraeuropei quali Stati Uniti e Russia.
Il turismo internazionale si è tradotto in circa 35 miliardi di valore aggiunto (comprendendo sia effetti indiretti che indotti). L'incremento della ricchezza prodotta è stato circa il +1,9% reale, contro una contrazione del PIL italiano del -1,9%.
La componente internazionale ha confermato il suo ruolo di traino del settore e dell'intera economia nazionale, sebbene si sia concentrata nelle prime 5 regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna). In tutta Italia continuano comunque ad essere favorite, in generale, le aree competitive sul prodotto culturale tradizionale e di paesaggio/enogastronomia.
Infine, le recenti innovazioni introdotte a livello europeo relativamente alle forme di pagamento stanno contribuendo a modificare le abitudini di italiani e stranieri, con alcune differenze. Nel nostro Paese, soprattutto al Sud, l'utilizzo dei contanti o degli esborsi anticipati è ancora ampio, seppure in diminuzione, mentre aumenta la preferenza verso forme di pagamento elettroniche, anche per piccoli importi, dei connazionali all'estero, dove gli strumenti sono più avanzati e diffusi.
Consulta anche:
Cultura e turismo uniti per l'Italia
Un tesoro da zero miliardi di Euro
Questo è il quadro emerso dalla XIV Conferenza "L'Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2013", organizzata a Venezia il 29 aprile 2014 dal Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d'Italia.
La provincia italiana con il maggior afflusso economico si conferma Roma (5.574 milioni), in crescita (+7,9%) rispetto all'anno precedente. Variazioni positive si sono registrate anche per Milano, Firenze e Torino, anche grazie ai flussi legati ai viaggi d'affari. Venezia, al contrario, pur rimanendo in base ai sondaggi la meta più desiderata al mondo, subisce di fatto una flessione (-3,7%), principalmente dettata dalla difficoltà di rispondere alla necessità di diversificare i suoi pubblici.
Le maggiori entrate provengono dalla Germania (15% del totale), ma crescono anche le spese da paesi extraeuropei quali Stati Uniti e Russia.
Il turismo internazionale si è tradotto in circa 35 miliardi di valore aggiunto (comprendendo sia effetti indiretti che indotti). L'incremento della ricchezza prodotta è stato circa il +1,9% reale, contro una contrazione del PIL italiano del -1,9%.
La componente internazionale ha confermato il suo ruolo di traino del settore e dell'intera economia nazionale, sebbene si sia concentrata nelle prime 5 regioni turistiche (Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna). In tutta Italia continuano comunque ad essere favorite, in generale, le aree competitive sul prodotto culturale tradizionale e di paesaggio/enogastronomia.
Infine, le recenti innovazioni introdotte a livello europeo relativamente alle forme di pagamento stanno contribuendo a modificare le abitudini di italiani e stranieri, con alcune differenze. Nel nostro Paese, soprattutto al Sud, l'utilizzo dei contanti o degli esborsi anticipati è ancora ampio, seppure in diminuzione, mentre aumenta la preferenza verso forme di pagamento elettroniche, anche per piccoli importi, dei connazionali all'estero, dove gli strumenti sono più avanzati e diffusi.
Consulta anche:
Cultura e turismo uniti per l'Italia
Un tesoro da zero miliardi di Euro
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