Fino al 30 ottobre al MAN di Nuoro
Sensorama: l'arte dell'inganno da Magritte alla realtà virtuale
Liu Bolin, Piazza di Spagna, Roma, 2018. Stampa a getto d'inchiostro. Courtesy Galleria Gaburro, Verona – Milano
Francesca Grego
12/07/2022
Nuoro - Vediamo veramente la realtà? La domanda accompagna la storia dell’uomo, almeno da Platone in poi. E l’arte ci ha messo lo zampino, trasformando l’inganno in una forma di piacere. Mentre le neuroscienze indagano il mistero dei sensi e il digitale potenzia le illusioni, al MAN di Nuoro una mostra esplora le relazioni tra realtà e percezione nell’arte degli ultimi due secoli. In corso fino al prossimo 30 ottobre, Sensorama riunisce opere di arti visive, installazioni immersive, fotografia e cinema sperimentale per invitarci a guardare il mondo con occhio più attento e a interrogarci sulla realtà della visione.
Il percorso della mostra prende le mosse dalle intuizioni surreali di René Magritte e Giorgio De Chirico, pionieri dell’illusione nell’arte moderna, per arrivare alle variopinte tavole ottico-cinetiche di Alberto Biasi e alle performance trompe-l’oeil di Liu Bolin, “l’uomo invisibile” che ha conquistato le platee contemporanee. In mezzo, le fotografie allo specchio di Florence Henri, le sculture anamorfiche di Marc Didou, gli ambienti avvolgenti e destabilizzanti di Peter Kogler e Marina Apollonio.
Georges Méliès, L'homme à la tête caoutchouc, 1901 I Courtesy MAN, Nuoro
E poi c’è il cinema, la “fabbrica delle illusioni” per eccellenza, con gli oggetti che spariscono o sembrano librarsi nell’aria nei primi film di Georges Méliès, o i rivoluzionari esperimenti delle avanguardie, da Fernand Léger a Man Ray, da Jean Cocteau a Francis Picabia e Marcel Duchamp. Installazioni site-specific sono state pensate per il MAN da artisti come Marco Cordero, autore di una grotta di libri scavata da impronte di corpi impalpabili, o Felice Varini, presente con disegni nello spazio monumentali quanto effimeri, mentre il designer Denis Santachiara è pronto a stupire i visitatori con una “stanza magica”.
Alberto Biasi, Se...dici ottico-dinamiche, 1964-1998. Rilievo in PVC su tavola dipinta. Collezione privata, Milano
Se la sezione “Vedere la musica” è dedicata interamente ai prodigi della sinestesia – Sensorama prende il nome da una macchina progettata dal regista americano Morton Heilig per veicolare impressioni sonore, tattili e olfattive già nel 1957 – nel progetto c’è spazio anche per “i meravigliosi paradossi dell’era digitale” con esperienze di realtà aumentata fruibili direttamente dal proprio cellulare.
Marina Apollonio, Spazio ad attivazione cinetica 6B, 1967-2022, vinile / wallpaper I Courtesy MAN, Nuoro
“L’illusione è la nostra realtà”, scrivono le curatrici Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti: “Tocca al nostro cervello districarsi tra apparenze ed enigmi”. Il MAN di Nuoro, da sempre attento alle emergenze del contemporaneo, con questa mostra inaugura una nuova stagione espositiva per riflettere su alcuni temi emersi dall’esperienza della pandemia: la comunicazione interrotta, lo sguardo velato dal diaframma di uno schermo, la lettura delle immagini sottratte alla vista e restituite in una realtà virtuale. In questo contesto, “Sensorama vuole rappresentare il grado zero della percezione, utile per ripulire lo sguardo, per tornare a stupirci di fronte ai paradossi della vista, per avvicinarci alle immagini consapevoli di un limite fluido fra reale e virtuale, ma pronti ad aguzzare gli occhi per svelare i meccanismi che orchestrano il processo della visione. Un invito a imparare a guardare. Ma, soprattutto, a dubitare”.
Marco Cordero, Sarebbe tutta un'altra storia, 2017 I Courtesy MAN, Nuoro
Realizzata con il contributo scientifico del professor Baingio Pinna del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, autore del libro La percezione visiva (Il Mulino, 2021), Sensorama. Lo sguardo, le cose, gli inganni si avvale delle video installazioni del collettivo Storyville ed è accompagnata da un catalogo Electa.
Liu Bolin, Soft Drinks, 2013, stampa a getto d'inchiostro I Courtesy Galleria Gaburro, Verona - Milano
Leggi anche:
• L'occhio in gioco. Le illusioni dell'arte in mostra a Padova
Il percorso della mostra prende le mosse dalle intuizioni surreali di René Magritte e Giorgio De Chirico, pionieri dell’illusione nell’arte moderna, per arrivare alle variopinte tavole ottico-cinetiche di Alberto Biasi e alle performance trompe-l’oeil di Liu Bolin, “l’uomo invisibile” che ha conquistato le platee contemporanee. In mezzo, le fotografie allo specchio di Florence Henri, le sculture anamorfiche di Marc Didou, gli ambienti avvolgenti e destabilizzanti di Peter Kogler e Marina Apollonio.
Georges Méliès, L'homme à la tête caoutchouc, 1901 I Courtesy MAN, Nuoro
E poi c’è il cinema, la “fabbrica delle illusioni” per eccellenza, con gli oggetti che spariscono o sembrano librarsi nell’aria nei primi film di Georges Méliès, o i rivoluzionari esperimenti delle avanguardie, da Fernand Léger a Man Ray, da Jean Cocteau a Francis Picabia e Marcel Duchamp. Installazioni site-specific sono state pensate per il MAN da artisti come Marco Cordero, autore di una grotta di libri scavata da impronte di corpi impalpabili, o Felice Varini, presente con disegni nello spazio monumentali quanto effimeri, mentre il designer Denis Santachiara è pronto a stupire i visitatori con una “stanza magica”.
Alberto Biasi, Se...dici ottico-dinamiche, 1964-1998. Rilievo in PVC su tavola dipinta. Collezione privata, Milano
Se la sezione “Vedere la musica” è dedicata interamente ai prodigi della sinestesia – Sensorama prende il nome da una macchina progettata dal regista americano Morton Heilig per veicolare impressioni sonore, tattili e olfattive già nel 1957 – nel progetto c’è spazio anche per “i meravigliosi paradossi dell’era digitale” con esperienze di realtà aumentata fruibili direttamente dal proprio cellulare.
Marina Apollonio, Spazio ad attivazione cinetica 6B, 1967-2022, vinile / wallpaper I Courtesy MAN, Nuoro
“L’illusione è la nostra realtà”, scrivono le curatrici Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti: “Tocca al nostro cervello districarsi tra apparenze ed enigmi”. Il MAN di Nuoro, da sempre attento alle emergenze del contemporaneo, con questa mostra inaugura una nuova stagione espositiva per riflettere su alcuni temi emersi dall’esperienza della pandemia: la comunicazione interrotta, lo sguardo velato dal diaframma di uno schermo, la lettura delle immagini sottratte alla vista e restituite in una realtà virtuale. In questo contesto, “Sensorama vuole rappresentare il grado zero della percezione, utile per ripulire lo sguardo, per tornare a stupirci di fronte ai paradossi della vista, per avvicinarci alle immagini consapevoli di un limite fluido fra reale e virtuale, ma pronti ad aguzzare gli occhi per svelare i meccanismi che orchestrano il processo della visione. Un invito a imparare a guardare. Ma, soprattutto, a dubitare”.
Marco Cordero, Sarebbe tutta un'altra storia, 2017 I Courtesy MAN, Nuoro
Realizzata con il contributo scientifico del professor Baingio Pinna del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari, autore del libro La percezione visiva (Il Mulino, 2021), Sensorama. Lo sguardo, le cose, gli inganni si avvale delle video installazioni del collettivo Storyville ed è accompagnata da un catalogo Electa.
Liu Bolin, Soft Drinks, 2013, stampa a getto d'inchiostro I Courtesy Galleria Gaburro, Verona - Milano
Leggi anche:
• L'occhio in gioco. Le illusioni dell'arte in mostra a Padova
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | A Roma dal 19 novembre al 9 febbraio
Tra poesia e arte. La “meravigliosa passione” di Giovan Battista Marino in arrivo alla Galleria Borghese
-
Torino | Dal 17 ottobre al 2 marzo alle Gallerie d’Italia
La natura che resiste negli scatti di Mitch Epstein in mostra a Torino
-
Venezia | Dal 12 ottobre 2024 al 3 marzo 2025
Op Art: Marina Apollonio alla Collezione Peggy Guggenheim
-
Gli appuntamenti in corso e in programma nella capitale
Da Botero ai Futuristi, dieci mostre da non perdere a Roma in autunno
-
Milano | Fino al 16 febbraio 2025
Una gioiosa magia. Al Mudec l’arte secondo Niki de Saint Phalle
-
I programmi dal 7 al 13 ottobre
La settimana dell’arte in tv, dal Cinquecento a Tina Modotti