Arrigo Musti. Impop
Dal 22 Giugno 2014 al 28 Settembre 2014
Roma
Luogo: Casina delle Civette
Indirizzo: via Nomentana 70
Orari: da martedì a domenica 9-19
Curatori: Lorenzo Canova
Enti promotori:
- Roma Capitale
- Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 9; residenti € 10 / € 8
Telefono per informazioni: +39 060608
E-Mail info: villeparchistorici@comune.roma.it
Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it
La mostra di Arrigo Musti, a cura di Lorenzo Canova, che si terrà nella suggestiva Dipendenza antistante la Casina delle Civette a Villa Torlonia, è un trionfo di colori, densi di significato, che rappresenta una visionaria chiave di lettura della nostra epoca, un’epoca che riesce ancora a sfornare nuove tendenze artistiche, che non rinunciano a una personale riflessione sulla società, cogliendone inclinazioni e contraddizioni.
Il lavoro di Arrigo Musti ha un fil rouge che lo ha sempre contraddistinto, dato dalla visione in chiave sociale dell’arte e del design. Le opere in mostra a Villa Torlonia, prevalentemente, istallazioni site-specific concepite dall’artista per gli spazi della Dipendenza della Casina delle Civette, alludono ad un mondo contemporaneo sempre più globalizzato che, soprattutto nelle società più benestanti, trova nel lusso e nei suoi colorati simboli veri e propri antidepressivi, via di fuga da un pensiero che denuncia una profonda crisi interiore.
Il pensiero, che contraddistingue la parte nobile dell’uomo, sembra dunque cedere il passo, alla ricerca di ossessivi e colorati simboli esteriori, dimenticando, ancor più gravemente in Italia, le nostre nobili vestigia del passato.
Il lavoro di Arrigo Musti ha un fil rouge che lo ha sempre contraddistinto, dato dalla visione in chiave sociale dell’arte e del design. Le opere in mostra a Villa Torlonia, prevalentemente, istallazioni site-specific concepite dall’artista per gli spazi della Dipendenza della Casina delle Civette, alludono ad un mondo contemporaneo sempre più globalizzato che, soprattutto nelle società più benestanti, trova nel lusso e nei suoi colorati simboli veri e propri antidepressivi, via di fuga da un pensiero che denuncia una profonda crisi interiore.
Il pensiero, che contraddistingue la parte nobile dell’uomo, sembra dunque cedere il passo, alla ricerca di ossessivi e colorati simboli esteriori, dimenticando, ancor più gravemente in Italia, le nostre nobili vestigia del passato.
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