L’avventura degli oggetti – Arman
DAL 30/09/2017 AL 04/03/2018
Lugano
LUOGO: Lugano - Riva Antonio Caccia 1 | Museo Museo in Erba
ENTI PROMOTORI:
Con il Patrocinio della Città di Lugano
ORARI: Lunedì-Venerdì: 8.30 – 11.45 / 13.15 – 16.30 Sabato, domenica e vacanze scolastiche: 14.00 – 17.00. Chiuso festività cantonali, 23, 24 e 31 dicembre
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 091 835 52 54
E-MAIL: ilmuseoinerba@bluewin.ch
SITO UFFICIALE: http://www.museoinerba.com/
ARTISTI: Arman (Arman Pierre Fernandez)
PROMOTORI: Con il Patrocinio della Città di Lugano
Il Museo in erba rinnova la collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi e propone una delle “grandi mostre” per l’infanzia realizzate dal Dipartimento “Jeune Public” del rinomato museo francese: “L’avventura degli oggetti – Arman” (responsabile del progetto Odile Fayet – designer lo svizzero Adrien Rovero) rappresenta un’opportunità unica e imperdibile per il giovane pubblico.
La chiave del successo delle mostre per l’infanzia ideate dal Centre Pompidou è di coinvolgere i visitatori in una situazione di creazione, invitandoli a immedesimarsi nell’artista. I bambini sono stimolati a scoprire, sperimentare, collaborare, seguire la loro intuizione artistica per comprendere l’opera di Arman.
In questo modo avvicinarsi alla creazione contemporanea diventa una risorsa per accrescere il campo dell'immaginazione. Arman e i nuovi realisti Arman e gli altri esponenti del Nouveau Réalisme (Tinguely, Niki de Saint Phalle, César, Klein, Spoerri, Rotella, Christo), corrente artistica affermatasi in Francia agli inizi degli anni Sessanta, propongono un ritorno al reale condotto mediante l’appropriazione e la manipolazione di oggetti di consumo e di scarto.
L’“avventura dell’oggetto” passa attraverso le azioni dell’artista-creatore che taglia, smembra, sconquassa, dispone, accumula, ricompone. Arman trascorre la sua infanzia fra gli oggetti: la nonna colleziona bottoni, il padre è antiquario rigattiere e lui ha una passione particolare per i timbri.
Più tardi, quello che attira la sua attenzione sono gli oggetti che non appena utilizzati vengono buttati. Per realizzare le “Accumulations” li assembla, per le “Colères” li spezza con la sua forza da Judoka, per le “Coupes” li taglia per ricomporli a modo suo. Arman desidera mostrare o meglio “far vedere” la poesia che ogni oggetto ha in sé – e che noi tutti non vediamo più grazie a degli interventi plastici. «Mi chiamo Arman. Dicono che sono scultore e pittore, ma io mi vedo piuttosto come ‘qualcuno che fa vedere gli oggetti’. »
La mostra L’oggetto e il gesto diventano il filo conduttore dell’“Avventura degli oggetti” e permettono l’incontro fra Arman e l’universo sensoriale del bambino. Grazie all’accattivante scenografia del designer svizzero Adrien Rovedo, i visitatori si trovano immersi nel cuore di un’“officina poetica” che pullula di oggetti e sono invitati a mettersi nei panni dell’artista per comprendere la sua opera attraverso la sperimentazione, in prima persona, dell’atto creativo.
In apertura di percorso due brevi filmati permettono di conoscere Arman mentre realizza le sue prime accumulazioni nel quartiere parigino delle Halles, riempie di stampini un pezzo di violino per i suoi famosi “Cachets” oppure esercita il Kung Fu con un partner cinese. Gesti e immagini che introducono i bambini al tema dell’esposizione e fanno sì che la possano scoprire interagendo nelle postazioni da “piccoli esperti”.
Passo dopo passo, sperimentano i gesti creativi della trasformazione dell’oggetto inventati dall’artista in cinque postazioni. Tutte le consegne sono spiegate da due mimi in un video. Il primo grande, variopinto dispositivo si riferisce direttamente alle famose “Accumulazioni” di Arman. Un tapis roulant trasporta decine di oggetti: scegliere, raggruppare, assemblare, svuotare è la prima catena d’azioni in cui i bambini, muniti di un secchiello, sono coinvolti.
Il tema dell’accumulazione è ripreso nella postazione dedicata ai timbri. Ricoprire tutta la superficie di un foglio di stampigliature dà vita a un’azione manuale e ripetitiva che fa comprendere come un oggetto, fuori dal suo contesto e accumulato, si trasforma in un’entità astratta. Procedendo nel percorso, i bambini sono invitati a manipolare frammenti di un’anfora per riorganizzarli in modo diverso nello spazio: l’oggetto abbandona la sua funzionalità e diventa una scultura, come nella serie “Tagli” (Coupes) dell’artista.
Un’altro dispositivo è dedicato ai “portraits-robots” o ritratti d’oggetti che Arman usava realizzare per i suoi amici. In questo caso i visitatori sono invitati a disporre dentro una cornice una composizione di elementi che li caratterizza per creare un ritratto fatto solo di oggetti personali – perché i nostri oggetti raccontano di noi come le parole.
Tutti i ritratti “robot” realizzati dai bambini sono proiettati su uno schermo. Alla fine i visitatori possono costruire, in modo collettivo, una grande istallazione colorata che trasformerà continuamente lo spazio del museo.
Un percorso divertente che introduce i bambini alla scultura contemporanea e li stimola anche a guardare meglio tutto ciò che li circonda.
L’ATELIER La mostra “L’avventura degli oggetti - Arman” è arricchita da numerosi atelier per le scuole e per le famiglie (programma sul sito), eventi speciali con artisti e laboratori multidisciplinari. Le attività per i bambini dai 2 anni in su puntano a proposte originali e di qualità che garantiscono la libera espressione delle emozioni e una totale serenità nel momento del fare. Si sperimentano tecniche inusuali, con svariati strumenti, per stimolare la creatività.
Arman (Arman Pierre Fernandez) è un pittore e scultore francese. Inizia a interessarsi agli oggetti da bambino. «Da sempre, dice, provo una grande passione per gli oggetti […]. Oggi mi interesso soprattutto agli oggetti che, troppo spesso, sono già stati buttati via o utilizzati pochissimo. È fra questi scarti che trovo la materia prima per le mie creazioni. Svelare i misteri, la poesia degli oggetti è il centro del mio lavoro. » Infatti, fin da piccolo, Arman è circondato dagli oggetti. Sua nonna colleziona bottoni, suo padre è antiquario e rigattiere. Adora i timbri di ogni tipo, con le cifre, le lettere, i motivi più svariati: li utilizzerà più tardi per creare i suoi sigilli. Da giovane Arman fa judo e a un certo punto riflette se diventare professionista. È molto abile anche nel gioco del “Go” che gli permette di approfondire strategia e azione. Nelle sue opere riutilizzerà queste esperienze. Adulto, Arman diventa artista. Colleziona oggetti nuovi o usati, li ammucchia/ammassa/raccoglie/raggruppa per realizzare le sue accumulazioni. Per le sue “Colères” rompe mobili, televisori, strumenti musicali grazie alla sua forza di judoka. Senza alcuna pietà taglia e riassembla l’oggetto a modo suo nella serie “Coupes”. Ciò che lo appassiona innanzitutto sono gli innumerevoli modi di trasformare un oggetto per scoprirlo sotto una nuova luce.
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