Villa Foscari
Mira,
- Artista: Palladio
- Dove: Mira,
- Realizzazione: 1559 - 1570
DESCRIZIONE:
Questa casa eretta da Andrea Palladio sulle rive del Brenta è decorata, al piano nobile, da un ciclo pittorico che investe le pareti e i soffitti di tutte le sue stanze.Questo intervento - la cui realizzazione prende avvio non appena giunge a compimento il cantiere edilizio - si svolge per fasi successive con l'intervento di diversi pittori.
Battista Franco (1510 ca.-1561) - un artista veneziano la cui formazione si era compiuta a Roma, nel clima culturale stimolato dalla lezione di Michelangelo - inizia a operare qui fra i primi, ma muore quasi subito. Al suo fianco (e anche, poi, per continuare la sua opera) interviene Battista Zelotti (1526-1578), un partner di Paolo Veronese che in questa casa si cimenta da solo nella esecuzione di un grande ciclo pittorico. Sarà presente anche Bernardino India (1528-1590) che opera nelle stanze più piccole, decorandole a "grottesche" (un sistema figurativo alla moda, in quegli anni, perché scoperto nelle ricerche archeologiche che si erano svolte nel sottosuolo romano).
La decorazione delle pareti del salone è regolata da una partizione architettonica che è rispettosa della logica compositiva della architettura palladiana. Sopra le porte virtuali sono assise arti e virtù figurate di grande dimensione come personaggi femminili di particolare bellezza.
La decorazione delle stanze evoca prevalentemente temi iconografici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio (il mito di Prometeo, la Caduta dei Giganti, Bacco e Arianna).
Anche le lunette che sormontano le pareti della sala centrale, sulle testate delle volte a crociera, riprendono un tema mitologico descritto da Ovidio (quello di quella venuta sulla terra di Giove e Mercurio che ha il suo momento culminante nel loro incontro con Filemone e Bauci).
Il soffitto invece illustra il mito di Astrea, la vergine divina che aveva voluto rimanere sulla terra quando gli altri dei si erano ritirati nell'Olimpo, e però deve infine ricongiungersi a loro quando sulla terra i costumi si corrompono perché il Male prevale sul Bene.
È probabile che le scelte iconografiche di questo ciclo decorativo siano state ispirate - se non addirittura predisposte - da quello dei due committenti di Palladio, Alvise, che aveva dedicato alcuni anni della sua giovinezza a gestire una Accademia (l'Accademia degli Uniti).
Questa casa eretta da Andrea Palladio sulle rive del Brenta è decorata, al piano nobile, da un ciclo pittorico che investe le pareti e i soffitti di tutte le sue stanze.Questo intervento - la cui realizzazione prende avvio non appena giunge a compimento il cantiere edilizio - si svolge per fasi successive con l'intervento di diversi pittori.
Battista Franco (1510 ca.-1561) - un artista veneziano la cui formazione si era compiuta a Roma, nel clima culturale stimolato dalla lezione di Michelangelo - inizia a operare qui fra i primi, ma muore quasi subito. Al suo fianco (e anche, poi, per continuare la sua opera) interviene Battista Zelotti (1526-1578), un partner di Paolo Veronese che in questa casa si cimenta da solo nella esecuzione di un grande ciclo pittorico. Sarà presente anche Bernardino India (1528-1590) che opera nelle stanze più piccole, decorandole a "grottesche" (un sistema figurativo alla moda, in quegli anni, perché scoperto nelle ricerche archeologiche che si erano svolte nel sottosuolo romano).
La decorazione delle pareti del salone è regolata da una partizione architettonica che è rispettosa della logica compositiva della architettura palladiana. Sopra le porte virtuali sono assise arti e virtù figurate di grande dimensione come personaggi femminili di particolare bellezza.
La decorazione delle stanze evoca prevalentemente temi iconografici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio (il mito di Prometeo, la Caduta dei Giganti, Bacco e Arianna).
Anche le lunette che sormontano le pareti della sala centrale, sulle testate delle volte a crociera, riprendono un tema mitologico descritto da Ovidio (quello di quella venuta sulla terra di Giove e Mercurio che ha il suo momento culminante nel loro incontro con Filemone e Bauci).
Il soffitto invece illustra il mito di Astrea, la vergine divina che aveva voluto rimanere sulla terra quando gli altri dei si erano ritirati nell'Olimpo, e però deve infine ricongiungersi a loro quando sulla terra i costumi si corrompono perché il Male prevale sul Bene.
È probabile che le scelte iconografiche di questo ciclo decorativo siano state ispirate - se non addirittura predisposte - da quello dei due committenti di Palladio, Alvise, che aveva dedicato alcuni anni della sua giovinezza a gestire una Accademia (l'Accademia degli Uniti).
COMMENTI
LE OPERE
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Villa Caldogno
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Casa Cogollo
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1579 | Opera architettonica
Basilica Palladiana
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Loggia del Capitaniato
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1560 | Opera architettonica
Teatro Olimpico
1580 | Olio e tempera su tavola
Villa Foscari
1559 | Olio e tempera su tavola
Palazzo Thiene
1542 | Olio e tempera su tavola
Villa Emo
1558 | Olio e tempera su tavola
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