Storie della vita della Vergine
Le piccole tavole sono ciò che rimane di un polittico di una chiesa pesarese o del territorio circostante, smembrato e disperso nel corso del tempo. Vengono riconosciute come opera di Paolo Veneziano, ma mancano documenti che ne identifichino la provenienza e permettano di individuare il pannello centrale del complesso pittorico cui appartenevano. Gli episodi della vita della Vergine presentano legami con l'arte bizantina e veneziana, per l'ampia presenza di dorature e per la rigidità di parte dei personaggi. L'autore dimostra però di avere accolto, nell'impianto spaziale delle scene e nella cura di alcune figure, le novità degli affreschi di Giotto presenti a Padova. Già all'inizio del Trecento a Pesaro è quindi presente una cultura figurativa complessa, in cui le influenze della pittura dell'Italia centrale si combinano con quelle dell'area adriatica. Nelle tavolette pesaresi è inoltre riconoscibile quel nuovo modo di interpretare la rappresentazione dello spazio e dell'uomo, da cui si sviluppa - attraverso il confronto con tradizioni e ricerche diverse - la pittura del Rinascimento