La direttrice Karole Vail parla del nuovo progetto dell’istituzione veneziana

I SuperaMenti della Guggenheim: il museo come laboratorio di idee attraverso il potere rigenerativo dell'arte

Karole P. B. Vail, Direttore della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia | Foto: © Matteo De Fina | Courtesy of Collezione Peggy Guggenheim
 

Samantha De Martin

15/10/2020

Venezia - Quattro artisti per quattro incontri con la “Generazione Z” per vivere il museo come un luogo di sperimentazione e confronto, ispirati dalla bellezza dell’arte, alla ricerca di una “nuova normalità”.
La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia investe sui giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni e presenta SuperaMenti, un ciclo di quattro workshop gratuiti condotti da Jan Vormann, Stefano Ogliari Badessi, in arte S.O.B, Alice Pasquini, Cecilia Jansson, artisti di fama internazionale che, con i loro linguaggi diversi, che spaziano dalla scultura all’installazione, dalla street art al disegno, riflettono sulla situazione della società attuale.

Fino al 24 gennaio 2021 - con una modalità da remoto tramite la piattaforma Zoom e tre giorni di workshop che si svolgeranno in presenza in diverse location della città - avranno luogo i laboratori rivolti a studenti e appassionati.
È vero, le regole imposte dall’emergenza sanitaria hanno ridefinito le relazioni interpersonali. Ma l’obiettivo dell’arte rimane sempre lo stesso: superare i limiti imposti da una situazione oggi particolarmente difficile e guardare avanti.


Peggy Guggenheim nel salotto di Palazzo Venier dei Leoni, Venezia, primi anni ’60 | Foto: © Archivio Cameraphoto Epoche, The Solomon R. Guggenheim Foundation, Gift, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005

Una missione iniziata con Peggy Guggenheim
Ad illustrarci il progetto lanciato dall'istituzione veneziana è Karole Vail, direttrice della Peggy Guggenheim Collection.
SuperaMenti - spiega Vail - costituisce il proseguo di quanto lasciato come eredità da Peggy Guggenheim e persegue la missione del museo e di tutta la Fondazione di promuovere la comprensione e l’apprezzamento dell’arte moderna e contemporanea attraverso mostre, programmi educativi, iniziative. La visionaria e coraggiosa mecenate americana, nel 1942, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, inaugurava a New York la galleria-museo Art of This Century, immaginandola come ‘un centro in cui gli artisti siani benvenuti e possano collaborare alla creazione di un laboratorio di ricerca per nuove idee’. Questo luogo diede vita a un incontro vero, generazionale tra i rappresentanti delle avanguardie europee, fuggiti dallo scontro bellico e dai regimi totalitari, e gli artisti della futura Scuola di New York. Anche Palazzo Venier dei Leoni, attuale sede del museo e dimora di Peggy per trent’anni, costituì un luogo di ritrovo per giovani artisti, scrittori e intellettuali provenienti da tutto il mondo e che lei amava ospitare”.

Chi sono gli artisti scelti per “dialogare” con i cosiddetti “young adult”?
“Gli artisti che partecipano al progetto - spiega Vail - utilizzano un lessico dinamico e attuale, ideale sia per coinvolgere il pubblico più giovane sia per condurre il laboratorio stesso. Possiedono un approccio autentico e credibile e una spiccata sensibilità verso la social practice. L’interazione del pubblico è un elemento centrale nella loro pratica. La presenza della persona diventa una condizione necessaria all’attivazione della loro esperienza creativa”.


Jan Vormann, Tra gli artisti protagonisti di SuperaMenti | Courtesy of Peggy Guggenheim Foundation

A chi si rivolge SuperaMenti?
“Il progetto si rivolge ai cosiddetti young adult o "Generazione Z" ovvero ai ragazzi di età compresa tra i 16 e i 25 anni che in presenza, o da remoto, hanno l’occasione di incontrare e lavorare con artisti italiani e stranieri. Si tratta di una fascia generalmente considerata molto attiva nell'utilizzo di tecnologia e social media, ma forse meno presente nella vita culturale. Il titolo del programma, SuperaMenti, allude alla nostra volontà di condividere con loro il metodo e gli strumenti del processo creativo quale leva da utilizzare per superare le difficoltà del momento contingente e, grazie al potere rigenerativo dell’arte, guardare oltre, come sempre fanno gli artisti. Il museo porta avanti la volontà di Peggy Guggenheim, continuando a proporsi come un luogo di sperimentazione, un centro di scambio e d’incontro che favorisca il mettere in gioco diverse competenze grazie anche a risorse accessibili come il luogo stesso e le opere, fonti inesauribili d’ispirazione e bellezza. In questo contesto il ruolo degli artisti contemporanei coinvolti è fondamentale".


Cecilia Jansson, Tra gli artisti protagonisti di SuperaMenti | Courtesy of Peggy Guggenheim Foundation

Tramite l’attivazione di Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (ex Alternanza Scuola Lavoro), l’iniziativa coinvolge gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, oltre agli universitari provenienti da atenei veneziani, dall’Università Ca’ Foscari alll’Istituto Europeo di Design, Venice International University. Ma potranno aderirvi anche i soci del museo associati allo Youg Pass, i collettivi e le associazioni che radunano giovani amanti dell’arte, e ancora semplici appassionati che scoprono il programma sul sito della Guggenheim o sui social.

La contemporaneità sotto la lente dell’arte
“Questo progetto - continua Vail - è tanto più significativo se si considera l’esperienza che la società sta vivendo a livello globale e che ha portato a riformulare le priorità di intere comunità. Tramite incontri in presenza e on-line, i laboratori si confrontano con misure necessarie come il distanziamento sociale, il contingentamento per l’accesso agli spazi, il divieto di assembramenti. I workshop sono immaginati come possibili attivatori di meccanismi virtuosi di ricaduta sulla comunità di riferimento e come i catalizzatori di azioni volte alla riappropriazione degli spazi e alla ridefinizione dei paradigmi sociali”.


Jan Vormann, Tra gli artisti protagonisti di SuperaMenti | Courtesy of Peggy Guggenheim Foundation

Dal rapporto di Venezia con l’acqua all’arte pubblica. Andare oltre esplorando la bellezza
Ripercorriamo con Karole Vail le diverse tematiche dei workshop.
“Il laboratorio di Jan Vormann intitolato Castelli di vetro (svoltosi dal 1° al 4 ottobre ndr) ha preso in esame le modalità di comunicazione negli spazi pubblici, attraverso un materiale specifico come il vetro, esplorandone la bellezza, la capacità di farsi trasparente o di ostruire e occultare la visione”.
Il rapporto tra Venezia e l’acqua sarà invece al centro di Chi guarda cosa?, il laboratorio di S.O.B. Stefano Ogliari Badessi, che, dal 29 al 31 ottobre approfondirà questo binomio inscindibile attraverso un’installazione galleggiante.


SOB, Tra gli artisti protagonisti di SuperaMenti | Courtesy of Peggy Guggenheim Foundation

“Con Oltre il muro: arte e contesto, Alice Pasquini rifletterà, dal 27 al 29 novembre, sulla trasformazione e il recupero urbano attraverso lo studio di diverse tecniche e la progettazione di una o più opere di arte pubblica. Invece Cecilia Jansson, che chiuderà il ciclo a fine gennaio 2021, durante il suo workshop laboratorio Esplorare la distanza affronterà con il disegno il tema il corpo umano inteso come strumento di misura e limite”.


Alice Pasquini, Tra i protagonisti di SuperaMenti | Courtesy of Peggy Guggenheim Foundation

Le grandi mostre della Guggenheim: verso il 2021 aspettando i Surrealisti
Il progetto SuperaMenti si inserisce nella graduale ripartenza della prestigiosa istituzione veneziana che ha riaperto i battenti il 2 giugno, “tornando a regime” il 2 settembre scorso con sei giorni di apertura la settimana. Al momento l’ingresso è su prenotazione online, contingentato e per fasce orarie, nel rispetto della normativa anti-Covid.
Al momento la Galleria sul Canal Grande, uno dei musei più importanti di arte europea e americana del XX secolo in Italia, che ospita la collezione personale di Peggy Guggenheim, ma anche i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, può accogliere solo 75 visitatori all’ora, per un massimo di 600 persone al giorno.
“Circa la metà della media giornaliera pre Covid - commenta Karole Vail -. La prolungata chiusura di quasi 90 giorni ha avuto effetti pesanti sul museo che ha perso oltre 2 milioni di entrate. A luglio abbiamo fatto “una chiamata alle arti” chiedendo al nostro pubblico di darci una mano. La campagna di raccolta fondi, “Insieme per PGC”, che andrà avanti fino a fine anno, è stata ben accolta dai nostri generosi sostenitori, grandi e piccoli donatori, che non mi stanco mai di ringraziare”.

Dopo SuperaMenti un altro appuntamento di punta della Guggheneim Collection si terrà dall’8 maggio al 13 settembre 2021. “Siamo davvero felici di poter al momento confermare la mostra Surrealismo e magia. La modernità incantata organizzata con il Museum Barberini, Potsdam, a cura Grazina Subelyte, Exhibition Curator, Collezione Peggy Guggenheim. L'esposizione - che si sposterà a Postdam dal 1° ottobre 2021 al 16 gennaio 2022 - getterà nuova luce sul rapporto tra questo movimento, la magia e i mutamenti sociali e storici che hanno caratterizzato il secolo scorso, grazie a una selezione di circa 60 meravigliose opere provenienti dai alcuni tra i più importanti musei del mondo”.
Infine l’occhio lungimirante del museo veneziano scruta il 2022.
“Purtroppo a malincuore, abbiamo dovuto posticipare alla primavera del 2022 la mostra dedicata all’artista veneziano Edmondo Bacci, Edmondo Bacci. L'energia della luce, a cura di Chiara Bertola, prevista questo autunno”.
Ma l'appuntamento ci sarà. E anche questa è una buona notizia.


Giardino della Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Palazzo Venier dei Leoni | Foto: © Matteo De Fina

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