Le novità sul maestro veneto presto in mostra a Palazzo Ducale

A Venezia il 2020 è di Carpaccio

Vittore Carpaccio, Ritratto del doge Leonardo Loredan, 1501-1503, Olio su tavola, 67.7 x 50.6 cm, Bergamo, Accademia Carrara, Collezione Guglielmo Lochis, 1866
 

Francesca Grego

03/01/2020

Venezia - Artista di primo piano nel Rinascimento veneto, Vittore Carpaccio non era al centro di una mostra monografica dalla storica esposizione a Palazzo Ducale del 1963. In questi anni studi, scoperte, restauri e attribuzioni hanno gettato nuova luce sulla sua opera, che attualmente vive una stagione di grande interesse da parte dei ricercatori. Ce n’è abbastanza per un ritorno in grande stile, pronto a prendere forma in un importante progetto epositivo nato dalla collaborazione di Palazzo Ducale con la National Gallery di Washington.

Con notevoli prestiti da musei europei e statunitensi, oltre che da prestigiose collezioni private, Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni ricostruirà il cammino dell’artista dalla giovinezza alla maturità, ricomponendo cicli pittorici oggi dispersi. Un cospicuo nucleo di disegni metterà poi in evidenza la fervida immaginazione carpaccesca, l’interesse per la natura e per la prospettiva, il rigore della tecnica e l’uso della luce, mentre i dipinti religiosi e di genere sono pronti a raccontare la spiccata abilità narrativa del maestro, capace di rappresentare la grandezza e la vita della Serenissima trasportando le storie sacre nel quotidiano, in scenari ricchi di dettagli che fondono la scena urbana con il poetico e il fantastico.

A Palazzo Ducale dal 10 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021, l’esposizione troverà una naturale appendice nei cicli decorativi carpacceschi presenti in città, da scoprire attraverso itinerari speciali. Nel marzo 2021, invece, Carpaccio debutterà nella sua prima mostra americana. Qui il valore aggiunto sarà rappresentato dalle opere commissionate all’artista dalle confraternite religiose lagunari, che lasceranno Venezia in via del tutto eccezionale: grazie ai recentissimi restauri, potranno svelare al pubblico statunitense i segreti nascosti per secoli sotto le pennellate.

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