Fino al 10 giugno una mostra a Palazzo Madama
Torino capitale del Liberty
Gaetano Previati, La danza delle Ore, 1899, Olio e tempera su tela, 134 × 200 cm, Collezione Fondazione Cariplo Gallerie d’Italia, Milano | © Archivio Fondazione Cariplo | Foto: Paolo Vandrasch, Milano
Samantha De Martin
26/10/2023
Torino - L’affermarsi del Liberty a Torino rappresentò il fulcro di una storia che travolse ogni aspetto della vita e della società, definendo un’esperienza architettonica e artistica che dalla capitale sabauda si sarebbe estesa al mondo.
Fino al 10 giugno a Palazzo Madama la mostra Liberty. Torino Capitale, a cura di Palazzo Madama e della SIAT – Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, con la collaborazione di MondoMostre, racconta, attraverso un centinaio di opere, il ruolo fondamentale della città piemontese nell’affermarsi di quest’arte.
I lavori, distribuiti in cinque sezioni, consentono di cogliere, in modo del tutto inedito, ogni aspetto delle manifestazioni artistiche del Liberty, accompagnando il visitatore tra i meccanismi della creazione architettonica ed estetica, consentendogli di assistere alla nascita delle opere, dall’architettura al design d’interni, dagli oggetti d’uso ai testi letterari.
Alfons Mucha, Manifesto pubblicitario, F. Champenois Imprimeur-Editeur, Parigi 1897 Litografia a colori, 55.2 × 72.7 cm, Collezione privata
Nel quarantennio della cosiddetta Belle Époque, caratterizzata da una sconfinata fiducia nel progresso, un mondo senza più confini trova la sua espressione in un movimento artistico-filosofico che connette ogni cosa con linee dolci e sinuose che si intrecciano in maniera armonica. Questo stile trova in Torino la sua capitale e la propria cassa di risonanza nel Parco del Valentino, protagonista dei nuovi valori della nazione e del progresso, cornice ideale per valorizzare la produzione italiana in campo industriale, agricolo, artistico.
Con l’Esposizione Generale Italiana del 1898 viene realizzata la Fontana dei Mesi, una cascata di 600 litri d’acqua al secondo, con due pennacchi lanciati a 20 metri d’altezza. In una scenografia decisamente sorprendente per l’austera città sabauda, Carlo Ceppi concepisce una fontana di forma neosettecentesca, capace di conciliare nostalgie rococò con spunti Liberty attraverso l’impiego del moderno cemento. Vi lavorano Luigi Contratti, Giacomo Cometti, Cesare Reduzzi ed Edoardo Rubino, gli scultori protagonisti di questa grande stagione produttiva.
Leonardo Bistolfi, Prima Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna, 1902, Litografia a colori, 154 × 113.5 cm, Collezione Soleri, Torino
L’arte del Liberty ridefinisce la quotidianità della città. L’architetto-ingegnere Pietro Fenoglio firma capolavori come Villa Scott e Casa Fenoglio-La Fleur, disegnando ogni oggetto, dai caloriferi in ghisa alle maniglie delle porte. Il sistema decorativo della casa e dello spazio urbano si ridefinisce completamente portando a un monumento particolarmente rappresentativo del gusto del tempo: quell’Amedeo di Savoia duca d’Aosta collocato all’ingresso del Parco del Valentino nel 1902.
L’incipit della mostra è affidato all’immagine della donna che, nel passaggio tra Otto e Novecento emerge con la sua dimensione di eccezionalità attraverso le grandi opere di Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica. Da qui il visitatore sarà traghettato verso l’ambiente privato de La casa moderna. Dall’interno di un bow window di Palazzina Turbiglio si potrà apprezzare la novità dell’elemento architettonico divenuto distintivo del panorama liberty torinese. Eleganti abiti d'epoca cedono il passo a complementi d’arredo e a pregiati accessori.
Da questo evocativo interno il viaggio prosegue tra i quartieri e le strade di una città, Torino, capace di applicare il Liberty a ogni tipologia edilizia. La Gran Via, cuore dell’esposizione, racconta Torino, la sua architettura, il suo ruolo per l’Europa e per il mondo, a partire dalla rivoluzionaria Esposizione Internazionale del 1902, ricordata con le opere originali allora esposte e apparati iconografici che rievocano i fermenti culturali del tempo.
Attilio Mussino, I Primi passi nell'Arte n. 6, corso completo di disegno ad uso delle scuole elementari italiane per la classe 3a, Palermo, Remo Sandron Editore 23 × 18 cm Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Il Liberty connota scuole e fabbriche, case popolari e ville signorili, bagni pubblici e palazzi in oltre 500 capolavori distribuiti su tutto il territorio cittadino. La quarta sezione Nuovi linguaggi evidenza come il "fenomeno" Liberty diventi linguaggio unificante di un Paese e di una società, trovando il proprio massimo interprete in Leonardo Bistolfi.
Questo emozionante viaggio tra i marchingegni della creazione artistica consente di seguire il divenire dell’idea, dallo schizzo al disegno, dal marmo al bronzo dell’opera compiuta seguendo lo scultore nella genesi di alcuni grandi capolavori.
Vittorio Matteo Corcos, Lettura sul mare, 1910, Olio su tela, 250 × 152 cm, Collezione privata
Vedi anche:
• Liberty. Torino Capitale
• FOTO: Torino 100% Liberty
Fino al 10 giugno a Palazzo Madama la mostra Liberty. Torino Capitale, a cura di Palazzo Madama e della SIAT – Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, con la collaborazione di MondoMostre, racconta, attraverso un centinaio di opere, il ruolo fondamentale della città piemontese nell’affermarsi di quest’arte.
I lavori, distribuiti in cinque sezioni, consentono di cogliere, in modo del tutto inedito, ogni aspetto delle manifestazioni artistiche del Liberty, accompagnando il visitatore tra i meccanismi della creazione architettonica ed estetica, consentendogli di assistere alla nascita delle opere, dall’architettura al design d’interni, dagli oggetti d’uso ai testi letterari.
Alfons Mucha, Manifesto pubblicitario, F. Champenois Imprimeur-Editeur, Parigi 1897 Litografia a colori, 55.2 × 72.7 cm, Collezione privata
Nel quarantennio della cosiddetta Belle Époque, caratterizzata da una sconfinata fiducia nel progresso, un mondo senza più confini trova la sua espressione in un movimento artistico-filosofico che connette ogni cosa con linee dolci e sinuose che si intrecciano in maniera armonica. Questo stile trova in Torino la sua capitale e la propria cassa di risonanza nel Parco del Valentino, protagonista dei nuovi valori della nazione e del progresso, cornice ideale per valorizzare la produzione italiana in campo industriale, agricolo, artistico.
Con l’Esposizione Generale Italiana del 1898 viene realizzata la Fontana dei Mesi, una cascata di 600 litri d’acqua al secondo, con due pennacchi lanciati a 20 metri d’altezza. In una scenografia decisamente sorprendente per l’austera città sabauda, Carlo Ceppi concepisce una fontana di forma neosettecentesca, capace di conciliare nostalgie rococò con spunti Liberty attraverso l’impiego del moderno cemento. Vi lavorano Luigi Contratti, Giacomo Cometti, Cesare Reduzzi ed Edoardo Rubino, gli scultori protagonisti di questa grande stagione produttiva.
Leonardo Bistolfi, Prima Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna, 1902, Litografia a colori, 154 × 113.5 cm, Collezione Soleri, Torino
L’arte del Liberty ridefinisce la quotidianità della città. L’architetto-ingegnere Pietro Fenoglio firma capolavori come Villa Scott e Casa Fenoglio-La Fleur, disegnando ogni oggetto, dai caloriferi in ghisa alle maniglie delle porte. Il sistema decorativo della casa e dello spazio urbano si ridefinisce completamente portando a un monumento particolarmente rappresentativo del gusto del tempo: quell’Amedeo di Savoia duca d’Aosta collocato all’ingresso del Parco del Valentino nel 1902.
L’incipit della mostra è affidato all’immagine della donna che, nel passaggio tra Otto e Novecento emerge con la sua dimensione di eccezionalità attraverso le grandi opere di Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica. Da qui il visitatore sarà traghettato verso l’ambiente privato de La casa moderna. Dall’interno di un bow window di Palazzina Turbiglio si potrà apprezzare la novità dell’elemento architettonico divenuto distintivo del panorama liberty torinese. Eleganti abiti d'epoca cedono il passo a complementi d’arredo e a pregiati accessori.
Da questo evocativo interno il viaggio prosegue tra i quartieri e le strade di una città, Torino, capace di applicare il Liberty a ogni tipologia edilizia. La Gran Via, cuore dell’esposizione, racconta Torino, la sua architettura, il suo ruolo per l’Europa e per il mondo, a partire dalla rivoluzionaria Esposizione Internazionale del 1902, ricordata con le opere originali allora esposte e apparati iconografici che rievocano i fermenti culturali del tempo.
Attilio Mussino, I Primi passi nell'Arte n. 6, corso completo di disegno ad uso delle scuole elementari italiane per la classe 3a, Palermo, Remo Sandron Editore 23 × 18 cm Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Il Liberty connota scuole e fabbriche, case popolari e ville signorili, bagni pubblici e palazzi in oltre 500 capolavori distribuiti su tutto il territorio cittadino. La quarta sezione Nuovi linguaggi evidenza come il "fenomeno" Liberty diventi linguaggio unificante di un Paese e di una società, trovando il proprio massimo interprete in Leonardo Bistolfi.
Questo emozionante viaggio tra i marchingegni della creazione artistica consente di seguire il divenire dell’idea, dallo schizzo al disegno, dal marmo al bronzo dell’opera compiuta seguendo lo scultore nella genesi di alcuni grandi capolavori.
Vittorio Matteo Corcos, Lettura sul mare, 1910, Olio su tela, 250 × 152 cm, Collezione privata
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