Dal 13 gennaio al 24 settembre
La Roma della Repubblica in mostra ai Musei Capitolini
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini: deposito votivo del Tempio di Minerva Medica all'Esquilino. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Francesca Grego
13/01/2023
Roma - Quando pensiamo a Roma Antica la mente corre immediatamente alla spettacolare civiltà dell’Impero. Ma c’è un’altra Roma, altrettanto interessante e monumentale, senza la quale gli splendori dei secoli successivi non sarebbero mai esistiti: è un mondo di cui principi, storici e grandi scrittori avranno per sempre nostalgia, un mondo spesso idealizzato, ma sopravvissuto in rovine e reperti preziosi capaci di testimoniarne l’essenza autentica. Da oggi, venerdì 13 gennaio, fino al prossimo 24 settembre, quest’epoca straordinaria va in scena a Palazzo Caffarelli nella mostra La Roma della Repubblica. Il racconto dell’archeologia, secondo capitolo di un ciclo espositivo iniziato nel 2018 con La Roma dei Re.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Le opere esposte - circa 1800 - saranno in gran parte nuove per il pubblico: restaurate di fresco, molte di esse provengono dai ricchi depositi dell’Antiquarium dei Musei Capitolini. A queste si aggiungono reperti di grande valore conservati alla Centrale Montemartini e una selezione di ritratti dell’età repubblicana del settore museale del Campidoglio. Oggetti in bronzo, pietra, marmo, resti di affreschi e sorprendenti terrecotte raccontano la civiltà della Roma della Repubblica, dall’arte all’edilizia, dalla religione alla società e alle attività produttive, in un allestimento che coniuga il fascino dei reperti originali con le opportunità offerte dalla tecnologia. A colpire l’occhio è soprattutto il colore, un elemento di rado messo in luce in archeologia, e che invece anticamente era protagonista di terrecotte e decorazioni: l'allestimento lo recupera attraverso una serie di ricostruzioni, in un invito a immaginare i reperti nel loro aspetto originario.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
A guidare i visitatori lungo un affascinante viaggio nella storia saranno i contesti di ritrovamento delle opere esposte, utili a comprendere l’evoluzione della società romana dal V secolo al I secolo a.C.: nella sezione “Santuari e Palazzi”, per esempio, troveremo testimonianze del complesso di Largo Argentina e del Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, queste ultime ricostruite per la prima volta, ma anche brocche con iscrizioni ritrovate sul Quirinale, che raccontano come i Romani si rifornissero di acqua prima della costruzione degli acquedotti.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Numerosi sono gli oggetti legati ai culti religiosi, rinvenuti presso il Tempio di Minerva Medica all’Esquilino, presso il Mitreo del Circo Massimo o il Campo Verano. Tra le chicche da non perdere, spiccano per valore artistico le 11 figure in terracotta scavate nell’Ottocento presso la Via Latina, e la celebre Triade Capitolina di Giove, Giunone e Minerva, ricostruita dopo lunghi studi grazie a tecnologie di scultura digitale e stampa 3D.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Vasi mirabilmente decorati con figure rosse e nere raccontano storie di scambi e commerci, mentre singolari oggetti votivi offrono l’occasione di conoscere le tecniche utilizzate dagli artigiani romani. I monumenti funebri e gli oggetti che accompagnavano i cittadini più facoltosi nell’ultimo viaggio erano spesso usati per comunicarne le nobile origini, il prestigio sociale o lo status conquistato durante la vita: lo scopriremo negli affreschi della Tomba Arieti, nelle sculture in pietra del Campo Verano e nell’urna in marmo greco dell’Esquilino, reperti di pregio nei quali si sommano valore archeologico ed elevate qualità artistiche.
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Maschera in bronzo, deposito votivo del Tempio di Minerva Medica I Courtesy Zetema Progetto Cultura
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Le opere esposte - circa 1800 - saranno in gran parte nuove per il pubblico: restaurate di fresco, molte di esse provengono dai ricchi depositi dell’Antiquarium dei Musei Capitolini. A queste si aggiungono reperti di grande valore conservati alla Centrale Montemartini e una selezione di ritratti dell’età repubblicana del settore museale del Campidoglio. Oggetti in bronzo, pietra, marmo, resti di affreschi e sorprendenti terrecotte raccontano la civiltà della Roma della Repubblica, dall’arte all’edilizia, dalla religione alla società e alle attività produttive, in un allestimento che coniuga il fascino dei reperti originali con le opportunità offerte dalla tecnologia. A colpire l’occhio è soprattutto il colore, un elemento di rado messo in luce in archeologia, e che invece anticamente era protagonista di terrecotte e decorazioni: l'allestimento lo recupera attraverso una serie di ricostruzioni, in un invito a immaginare i reperti nel loro aspetto originario.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
A guidare i visitatori lungo un affascinante viaggio nella storia saranno i contesti di ritrovamento delle opere esposte, utili a comprendere l’evoluzione della società romana dal V secolo al I secolo a.C.: nella sezione “Santuari e Palazzi”, per esempio, troveremo testimonianze del complesso di Largo Argentina e del Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, queste ultime ricostruite per la prima volta, ma anche brocche con iscrizioni ritrovate sul Quirinale, che raccontano come i Romani si rifornissero di acqua prima della costruzione degli acquedotti.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Numerosi sono gli oggetti legati ai culti religiosi, rinvenuti presso il Tempio di Minerva Medica all’Esquilino, presso il Mitreo del Circo Massimo o il Campo Verano. Tra le chicche da non perdere, spiccano per valore artistico le 11 figure in terracotta scavate nell’Ottocento presso la Via Latina, e la celebre Triade Capitolina di Giove, Giunone e Minerva, ricostruita dopo lunghi studi grazie a tecnologie di scultura digitale e stampa 3D.
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"La Roma della Repubblica", Musei Capitolini. Foto Monkeys Video Lab I Courtesy Zetema Progetto Cultura
Vasi mirabilmente decorati con figure rosse e nere raccontano storie di scambi e commerci, mentre singolari oggetti votivi offrono l’occasione di conoscere le tecniche utilizzate dagli artigiani romani. I monumenti funebri e gli oggetti che accompagnavano i cittadini più facoltosi nell’ultimo viaggio erano spesso usati per comunicarne le nobile origini, il prestigio sociale o lo status conquistato durante la vita: lo scopriremo negli affreschi della Tomba Arieti, nelle sculture in pietra del Campo Verano e nell’urna in marmo greco dell’Esquilino, reperti di pregio nei quali si sommano valore archeologico ed elevate qualità artistiche.
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Maschera in bronzo, deposito votivo del Tempio di Minerva Medica I Courtesy Zetema Progetto Cultura
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