Da fine settembre nuovi percorsi tra i monumenti di Roma Antica
I luoghi segreti del Palatino e del Foro Romano

Foro Romano e Palatino, Roma
Francesca Grego
13/07/2017
Roma - Dal 28 settembre il Palatino e il Foro Romano svelano i loro luoghi segreti: otto aree finora chiuse al pubblico o accessibili solo con visite guidate sono riunite adesso in un nuovo percorso.
Un’iniziativa sperimentale volta a diversificare l’offerta culturale e i modi di vivere dell’area archeologica più visitata al mondo attraverso itinerari di nicchia adatti ad ambienti particolarmente delicati, che non sono in grado di sostenere un pubblico di grandi numeri.
La dimensione raccolta della visita, d’altronde, permetterà di scoprire i monumenti in atmosfera più intima e di entrare in contatto ravvicinato con l’arte e la civiltà romana.
Tecnologie multimediali e speciali supporti divulgativi offriranno ai visitatori la possibilità di esplorare i siti seguendo fili conduttori differenziati, come le trasformazioni dell’architettura delle Domus nel corso della storia o la pittura nell’Antica Roma e le sue influenze sulle epoche successive.
Se nella Domus di Livia si potranno scoprire gli ambienti della casa di una nobildonna con l’aiuto di proiezioni immersive che ricostruiscono ciò che il tempo ha distrutto, l’Aula Isiaca mostrerà uno spaccato della moda dell’arte egizia e dei culti orientali all’inizio dell’Impero.
Al piano di sopra la Loggia Mattei conserva invece uno degli ultimi esempi di pittura rinascimentale esistenti sul Palatino, che evidenzia come i pittori del XVI secolo si siano ispirati alle grottesche della Domus Aurea di Nerone, cui all’epoca era possibile accedere solo attraverso buchi praticati sul tetto.
Nel misterioso passaggio sotterraneo noto come Criptoportico Neroniano, sarà possibile conoscere la pittura e la decorazione architettonica antica, con le immagini esclusive di Domus di età repubblicana non ancora visitabili, mentre il sito di Santa Maria Antiqua rappresenta la testimonianza unica di ambienti che nel corso dei secoli sono stati di volta in volta dependance del Palazzo Imperiale, luogo di culto, chiesa cristiana e, infine, sede vescovile di Roma.
Qui interventi di videomapping e lightmapping scandiscono il percorso, mettendo in risalto la più importante serie di affreschi bizantini esistente a Roma.
Un nuovo biglietto valido per due giorni permetterà di accedere al nuovo circuito, che oltre ai siti citati comprende anche l’Oratorio dei Quaranta Martiri già Rampa di Domiziano, il Tempio di Romolo o Lacus Iuturnae, il Museo Palatino, che riapre con un nuovo allestimento, e la Casa di Augusto, cui è dedicato un racconto in quattro tempi.
Un’iniziativa sperimentale volta a diversificare l’offerta culturale e i modi di vivere dell’area archeologica più visitata al mondo attraverso itinerari di nicchia adatti ad ambienti particolarmente delicati, che non sono in grado di sostenere un pubblico di grandi numeri.
La dimensione raccolta della visita, d’altronde, permetterà di scoprire i monumenti in atmosfera più intima e di entrare in contatto ravvicinato con l’arte e la civiltà romana.
Tecnologie multimediali e speciali supporti divulgativi offriranno ai visitatori la possibilità di esplorare i siti seguendo fili conduttori differenziati, come le trasformazioni dell’architettura delle Domus nel corso della storia o la pittura nell’Antica Roma e le sue influenze sulle epoche successive.
Se nella Domus di Livia si potranno scoprire gli ambienti della casa di una nobildonna con l’aiuto di proiezioni immersive che ricostruiscono ciò che il tempo ha distrutto, l’Aula Isiaca mostrerà uno spaccato della moda dell’arte egizia e dei culti orientali all’inizio dell’Impero.
Al piano di sopra la Loggia Mattei conserva invece uno degli ultimi esempi di pittura rinascimentale esistenti sul Palatino, che evidenzia come i pittori del XVI secolo si siano ispirati alle grottesche della Domus Aurea di Nerone, cui all’epoca era possibile accedere solo attraverso buchi praticati sul tetto.
Nel misterioso passaggio sotterraneo noto come Criptoportico Neroniano, sarà possibile conoscere la pittura e la decorazione architettonica antica, con le immagini esclusive di Domus di età repubblicana non ancora visitabili, mentre il sito di Santa Maria Antiqua rappresenta la testimonianza unica di ambienti che nel corso dei secoli sono stati di volta in volta dependance del Palazzo Imperiale, luogo di culto, chiesa cristiana e, infine, sede vescovile di Roma.
Qui interventi di videomapping e lightmapping scandiscono il percorso, mettendo in risalto la più importante serie di affreschi bizantini esistente a Roma.
Un nuovo biglietto valido per due giorni permetterà di accedere al nuovo circuito, che oltre ai siti citati comprende anche l’Oratorio dei Quaranta Martiri già Rampa di Domiziano, il Tempio di Romolo o Lacus Iuturnae, il Museo Palatino, che riapre con un nuovo allestimento, e la Casa di Augusto, cui è dedicato un racconto in quattro tempi.
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